Luciano Romoli eletto Gran Maestro della Gran Loggia d'Italia

A Roma sabato 30 novembre le urne hanno decretato i risultati della Gran Maestranza della Gran Loggia d'Italia degli A.L.A.M.

Sabato 30 novembre 2019, presso l'Hotel Sheraton di Parco de Medici, si sono svolte le elezioni per le Cariche di Gran Maestro Sovrano Gran Commendatore, del suo Vicario, dei componenti della Gran Maestranza e delle principali cariche della Gran Loggia d'Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori.

Si tratta di un Evento che si ripete ogni tre anni e che determina la direzione che la Gran Loggia d'Italia vorrà intraprendere per il prossimo futuro.

Luciano Romoli, Gran Maestro neoeletto, afferma di voler proseguire lungo il Tracciato ideale scolpito dai suoi Predecessori, fedele ai Principi della Tradizione latomistica.

Luigi Danesin e Antonio Binni, i due Gran Maestri che lo hanno preceduto e accompagnato all'Ara per il Giuramento solenne, hanno espresso in suo favore parole di grande valore, riconoscendo i Romoli il naturale successore e degno Gran Maestro della Gran Loggia d'Italia.

La Gran Loggia d'Italia, la più numerosa Realtà massonica mista del nostro Paese, si appresta a proseguire l'opera di condivisione dei propri Valori, progettando l'organizzazione di Eventi pubblici nell'ambito dei quali declinare la propria filosofia e le proprie intenzioni.

Un impegno di grande responsabilità che coinvolgerà anche altri Paesi europei e non solo.

Riportiamo l'allocuzione integrale che il Gran Maestro Luciano Romoli ha pronunciato dopo la sua elezione: 

 

Carissimi Fratelli e Sorelle,

oggi qui riuniti in questo Corpo Elettorale misto del Rito e dell’Ordine abbiamo proceduto all’elezione del Vertice dell’ Obbedienza, Vertice che avrà la responsabilità di governo per i prossimi tre anni.

 Non è senza emozione che vi ringrazio per la fiducia riposta in me. Fiducia che cercherò di meritare adoperandomi con tutte le mie forze per il bene della nostra Obbedienza.

In questo momento mi vengono in mente i trascorsi della mia vita massonica, tutti gli avvenimenti fondanti del nostro trascorso, rivedo i numerosi Fratelli e Sorelle passati all’Oriente Eterno:

Giovanni Ghinazzi,  Claudio Palumbo, Romano Gambacciani, Enrico Santoro, Nino Giorgi, Giuliano Laschi,  Corrado De Cecco, Anna Giacomini, Mario Fisicaro, Corrado Sciarrini, Paolo Notarbartolo, Athos Altomonte e  Franco Franchi di cui oggi ricorre l’anniversario della sua scomparsa. Mi scuso se dimentico qualcuno, ma li vedo tutti davanti a me, li cito come catena ininterrotta della Tradizione.

 I miei più sentiti ringraziamenti vanno al Fr. Luigi Danesin,  ex Gran Maestro, che in anni difficili per il nostro Paese ha saputo guidarci con mano ferma ma amorevole, ringrazio in ugual modo il Fr. Antonio Binni, appassionato condottiero, è grazie a lui se siamo giunti fin qui, in una fase di rilancio e crescita della nostra Obbedienza. Chi è stato a Matera ha toccato con mano il clima che oggi ci circonda.

Quest’oggi Carissimi Fratelli il mio pensiero va al Fr. Alfonso e al Fr. Giorgio.

Chi sono costoro?

 Il Fr. Alfonso è l’ultimo apprendista iniziato in senso temporale, iniziato il 20 Novembre 2019 nella Rispettabile Loggia “ A’Livella” all’Oriente di Roma mentre il secondo è il Fr. Giorgio  iniziato il 16 Novembre 1962 nella Rispettabile Loggia Libertà all’Oriente di Roma, ed è il più anziano come età massonica .

Ebbene, entrambi sono l’essenza della nostra Obbedienza,

entrambi sono monito dinanzi ai nostri occhi,

entrambi necessari,

entrambi unici ed uguali,

entrambi nostri FRATELLI!!

 Il primo ci fa riflettere sul cammino di perfezionamento possibile, l’altro sulla nostra eterna condizione di apprendisti.

Entrambi, pietre indispensabili per l’edificazione del Tempio.

Entrambi compagni di un viaggio prescelto, nel quale ognuno è di supporto all’altro.

Essi ci ricordano con forza due delle virtù massoniche: L’UGUAGLIANZA E LA FRATELLANZA.

All’interno della Loggia le distinzioni profane vengono dimenticate.

La Massoneria “è il mezzo più adatto”,  è strumento per riunire classi sociali diverse, senza riguardo alla loro occupazione di grado o professione.

Qualcuno potrebbe obiettare che l’istituzione dei gradi all’interno della nostra Obbedienza è contraria all’uguaglianza.

In realtà i gradi non corrispondono ad un procedere gerarchico, ma ad un processo di perfezionamento al quale è data a tutti la possibilità di giungere.

E poi non dimentichiamo che in Massoneria la gerarchia è servizio, più in alto si siede, più si deve essere attenti e disponibili.

In Massoneria gli uomini si distinguono gli uni dagli altri solo per le loro qualità morali.

L’uguaglianza non è dunque, appiattimento o livellamento dei singoli, perché gli uomini nascono simili, ma non UGUALI.

Ognuno ha la sua inconfondibile individualità, entità unica ed irripetibile. Uguaglianza, intesa come pari opportunità e occasioni.

Il concetto di uguaglianza nel pensiero massonico è strettamente connesso a quello profano di fratellanza.

 La fratellanza, è un valore che appare in tempi assai remoti, tutti gli uomini sono fratelli perché hanno in comune la medesima origine, uguale il loro dolore e la loro speranza.

 La Massoneria è un’Obbedienza che impegna i suoi membri ad avere tra loro solo relazioni che abbiamo un elevato livello qualitativo, è una fratellanza che vincola alla reciprocità.

Noi ci chiamiamo Fratelli non solo per la comune nascita e appartenenza alla specie umana, ma principalmente per ELEZIONE.

Una fratellanza iniziatica non imposta da un regolamento o costituzione, ma legge che scaturisce dall’intimo di ognuno, che si rafforza nel percorso rituale comune, senza servilismo, senza sopraffazione.

Miei cari Fratelli e Sorelle,  la cultura attiva della Massoneria non si deve però esercitare solo nell’ambito delle Logge, la Massoneria in tal modo tradirebbe lo spirito della missione che gli è stata affidata.

 Il Massone è tenuto a diffondere quotidianamente intorno a sé quelle virtù che nella Loggia è riuscito ad apprendere e praticare,

 perché le parole commuovono ma gli esempi trascinano.

Si tratta, quindi, di armonizzare la Massoneria, unirla in un solo corpo, far riconoscere il suo imminente valore.

La Massoneria è  in grado di proporre agli uomini una sintesi più elevata del mistero della vita .

Il duro lavoro del massone si muove verso due direzioni: una verticale e l’altra orizzontale.

 Nella prima attraverso studio, metodo e disciplina l’uomo NUOVO deve essere capace di scoprire ed evocare le potenzialità,

 direi con un po’ di audacia, potenzialità trascendenti;

 nella seconda bisogna lavorare per trasferire nel mondo profano il bene conquistato con il lavoro su sé stessi, divenendo ambasciatori del pensiero massonico in seno al tessuto sociale, per diffondere i valori universali, il risultato delle ricerche e dei  lavori pazientemente meditati nei Templi.

Facciamo si che ogni nostro pensiero, ogni nostro comportamento, ogni nostra azione, siano coerenti e degni di quel magico momento in cui il Maestro Venerabile nel Tempio ci ha sussurrato : ” TU SEI MIO FRATELLO”.  

A me piace la parola consapevolezza, mi riporta al “Conosci Te stesso” inciso sulle pietre del Tempio di Delfi.

 Occorre essere consapevoli del lavoro che ci accingiamo a compiere, del delicato compito che ci viene affidato, della grande responsabilità che ci aspetta.

La consapevolezza è innata nell’uomo a livello potenziale, è “la materia prima” dell’essere umano, la sostanza di cui egli dispone per forgiare se stesso.

 Un insetto ha una visuale ridotta, i fili d’erba appaiono giganti, i sassi sono montagne, ciò che vede è commisurato alla realtà di ciò che lui E’. Pensiamo ora ad un aquila, questa è in grado di vedere tutto il paesaggio dall’alto, non solo una parte per volta e all’occorrenza potrà scendere e focalizzarsi su un solo obiettivo, vedendolo chiaramente grazie alla sua visione d’insieme.

Più matura è la nostra consapevolezza più ampia è la nostra visione e più profonda la partecipazione tragica alla vita.

Mi piace immaginare la consapevolezza come un palazzo a più piani, se siamo al pianterreno, la nostra visione, non potrà essere superiore al livello in cui ci troviamo, non si potrà spaziare in apertura e profondità come chi è ai piani più alti.

 Salire a volte sarà faticoso, sentiremo la pesantezza di tutti i piani sopra la nostra testa.

Salendo, il palazzo rimarrà immutato, ciò che muta è la nostra visione, che diviene integrale, aperta verso tutte le angolazioni possibili, infatti in ogni punto di vista è contenuta una porzione di Verità.

 Ecco, è in questa ricerca della Verità che si muove il massone, in un percorso che appare come uno zoom, più sali con l’obiettivo e più la visione si allarga, e riesce ad includere più cose, mettendole nella giusta relazione le une con le altre.

  Questo significa essere massoni: essere consapevoli del grande privilegio che abbiamo di compiere un lavoro che ci consente di acquisire un tale approccio al tutto,

 E’ il privilegio di vivere per lavorare e non di lavorare per vivere.

Siamo Testimoni della Luce.

Carissimi Fratelli e Sorelle,

 l’uomo d’oggi  nella crisi generale che lo avvolge, risente di malesseri e privazioni. La società in cui vive dimostra il declino e la messa in discussione delle istituzioni e dei valori.

Di fronte a questo triste scenario, è mia ferma convinzione, che la Massoneria ha oggi più che mai ragione di essere, come lo è stata nei tempi passati, in cui l’etica, la cultura e la spiritualità hanno contribuito al bene dell’umanità.

 La Massoneria fa appello alle persone, si rivolge all’individuo autentico, risvegliando in lui speranza e fede.

Essa dispone di un patrimonio di risorse umane, tradizioni, opere, atti, esempi ed un prestigio straordinario, che gli consente di operare in più direzioni con il massimo dello splendore.

Lo scopo della Massoneria coincide con lo scopo stesso dell’umanità: la tensione verso la possibile perfezione dell’uomo.

Carissimi Fratelli e Sorelle,

tutto questo non è né nostalgico né illusorio, ma risponde agli interrogativi dell’uomo di oggi e di sempre, porta un messaggio di speranza e fraternità dove c’è isolamento, e porta comunione dove c’è solitudine.

 E’ certo un ritorno alla Tradizione,

vissuta come presente e come avvenire, il cui scopo è porre radici, ispirare e mobilitare l’uomo d’oggi in tempi così difficili.

 La Massoneria ha il dovere di contribuire all’evoluzione della società, oggi più che mai.

I valori di tolleranza, uguaglianza, fratellanza e solidarietà sono indispensabili in un mondo dove tutto si trasforma ed evolve con rapidità sconvolgente.

E’ necessario che ciascuno di noi trasmetta la parte migliore di sè all’esterno: l’invito cari Fratelli e Sorelle, è di lavorare tutti insieme, allo stesso progetto, ognuno con le proprie peculiarità e caratteristiche come il Fr. Alfonso e il Fr. Giorgio.

Vi ringrazio e vi stringo ad uno ad uno in un Triplice Fraterno Abbraccio, che il Grande Architetto dell’Universo mi aiuti e ci aiuti.

 

 

Fr. Luciano ROMOLI Sovrano Gran Commendatore Gran Maestro della Gran Loggia d'Italia degli ALAM.

 

 

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 03/12/2019