L'EDITORIALE DELLA DOMENICA DI CIVICO20NEWS - Massimo Calleri: dal 2020 modifica alla prescrizione dei reati

L’ennesima bandierina a sostegno dell’operato di chi afferma di voler moralizzare l’intero sistema?

Lo spauracchio che aleggia sempre più nelle aule di giustizia è la prescrizione, strumento che di fatto può alterare il corso dei procedimenti che non possono applicare, dopo i tre gradi di giudizio previsti, una condanna superiore a quella prevista a seconda del reato.

Ciò vale, con i relativi distinguo, sia in campo penale come pure in quello civile per dare, come vorrebbe il legislatore, una regolamentazione agli attuali procedimenti che favoriscono l’estinzione dei medesimi, per l’appunto, per prescrizione.

Il problema, a parer mio, sta nella riforma di un sistema giudiziario sempre più inadeguato per far fronte alla crescita esponenziale dei reati e dei presunti colpevoli.

Questi ultimi spesso diventano tali a causa di fughe di notizie che permettono alla comunicazione di mettere “il mostro in prima pagina” con grave danno per chi, al termine del normale decorso delle indagini, della raccolta prove e delle testimonianze, viene pienamente scagionato e quindi assolto quando la frittata è ormai fatta.

Probabilmente occorre un distinguo a seconda dei casi, ma si rischia di restituire il decorso all’interpretazione, forse il male peggiore che consente due diversi giudizi per due casi analoghi a seconda, per l’appunto, dell’interpretazione dei fatti.

Per cui faccio fatica a condividere una scelta che, di fatto, non può far altro che allungare i procedimenti lasciando intatti i dubbi sull’innocenza o la colpevolezza dei soggetti di indagine.

Probabilmente si tratta dell’ennesima bandierina a sostegno dell’operato di chi afferma di voler moralizzare l’intero sistema.

Probabilmente ancora, se si vuole veramente raggiungere un qualunque obiettivo, è meglio potenziare l’apparato nella sua complessiva funzionalità a partire da chi deve raccogliere le prove dell’eventuale colpevolezza intervenendo drasticamente su chi permette che le cose si sappiano ancor prima che i giudici esprimano il primitivo parere.

Un male, quest’ultimo, che fa purtroppo parte del “bagaglio tecnico” di chi usa le disgrazie altrui per trarne beneficio personale.

E nel generale confluire di notizie e possibili prove a carico si accavallano i pareri e le motivazioni di chi fa, giustamente, il proprio mestiere con perfetta conoscenza dei labirinti legali che permettono di allungare i tempi di percorrenza alla ricerca dell’assoluzione o della condanna.

D’altronde il fascino dell’Aula di tribunale è in continua lievitazione di consensi fin dalla presenza televisiva che accompagnò il processo a “Mani Pulite”.

 

 

 

 

 

 

 

Civico20 News     

Il Direttore responsabile                                   

Massimo Calleri       

 

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Articolo pubblicato il 08/12/2019