Aosta - Oltre Cinquanta Capolavori di Olivo Barbieri

La fotografia e la pittura in continuo dialogo tra loro in una grane mostra al Centro Saint Benin di Aosta fino al 19 aprile 2020

Nelle sale del Centro Saint Benin di Aosta, viene presentata fino al 19 aprile 2020 una grande mostra composta da oltre cinquanta lavori di  Olivo Barbieri:”Mountains and Parks”, curata da Alberto Fiz.

La rassegna è organizzata dalle Attività Espositive dell’Assessorato del Turismo, Sport, Commercio, Agricoltura e Beni Culturali della Regione  Autonoma della Valle d’Aosta Centro Saint Benin.

Alberto Fiz la mostra “Mountains  and Park, è un titolo apparentemente descrittivo, ma in realtà è una provocazione assai coerente, dove la natura con i parchi crea un cortocircuito ricco di conseguenze, che il fotografo con il suo obbiettivo li documenta una ad una.

Per la prima volta viene presentata una produzione plastica di Barbieri con tre grandi sculture in legno realizzate per l’occasione, che fanno riferimento alla mappatura simbolica dei codici Hobo, i vagabondi americani e i Rom. Ne emerge una geografia errante che crea un paesaggio segreto accessibile solo ai membri delle tribù.

Completa il percorso un video Seacape#Nigt China Shenzhen  05 del 2005.

Olivo Barbieri documenta attraverso una serie di favolose immagini il turismo di massa in connubio con  dei luoghi che vanno dai parchi alle montagne di tutto il mondo, fino ad arrivare alla bellezza dei faraglioni di Capri, alle splendide Dolomiti.

Le opere in mostra ripercorrono una ricerca compiuta dal fotografo dal 2002 al 2019 diciassette anni di attività con particolare attenzione al paesaggio e all’ambiente. Una sezione con un ciclo di immagini è dedicato all’arte alla sua storia con riferimento all’antica e a quella moderna.  

Una rassegna spettacolare, che affronta questioni fondamentali come l’esigenza di un rinnovato equilibrio naturale associato al turismo di massa che se da un lato “consuma” i luoghi, dall’altra ne garantisce la sopravvivenza. Lo sguardo dell’obbiettivo di Olivo Barbieri si estende anche alle quattro grandi discariche, abitate da migliaia di persone e animali del Sud – Est  asiatico.

Parchi tematici in negativo, la coscienza sporca dell’Occidente dove si gioca l’equilibrio del pianeta. Il paesaggio  che dialoga e  si estende anche alla storia dell’arte.

La mostra è accompagnata  da un catalogo edito da Magonza in lingua italiano e francese con il riporto di tutte le opere esposte, accompagnati dai  saggi di Alberto Fiz, e Daria Jorioz,  e un intervento di Paolo Cognetti e un testo dell’alpinista Giovanni Battista Rossi.  

Scrive nel catalogo Daria Jorioz:”.. il suo approccio – di Olivo Barbieri - è in linea con l’atteggiamento mentale del fotografo che offre all’osservatore un’inquadratura piuttosto di un’altra, esclude un particolare e  rende centrale un altro, consegnandoci una visione soggettiva e parziale della realtà. In questo senso fotografia e pittura seguitano ad essere ambiti contigui e dialoganti”.  

Il curatore Alberto Fiz:”Le sue immagini - di Barbieri - fotografiche agiscono come detonatori di un universo nascosto che meccanismi come il fuoco selettivo e la visione aerea rendono espliciti”.   Paolo Cognetti scrive :Non amo la parola natura  quando scrivo non la uso mai. Sento che è un’astrazione, un luogo del pensiero più che del reale, un’idea che non appartiene a chi vive davvero tra i boschi o in riva a un fiume”.

Olivo Barbieri  nato a Carpi in provincia di Modena, studia pedagogia all’Università di Bologna, intensifica il suo interesse per il linguaggio fotografico. Negli anni Ottanta inizia una serie sull’illuminazione artificiale nelle città europee e orientali.

Sul finire degli anni ottanta viaggia molto soprattutto in Cina e Oriente, sviluppando una ricerca, tutt’ora in corso sui temi dei grandi cambiamenti in atto e sulla loro rappresentazione. Negli anni Novanta adotta una tecnica fotografica che gli permette di mantenere a fuoco solo alcuni punti dell’immagine.

Le sue opere sono state presentate da istituzioni prestigiose nel mondo, tra le sedi pubbliche italiane che hanno ospitato dei lavori suoi vi sono la Triennale di Milano, il Mart di Rovereto, il Madre di Napoli e il Maxxi di Roma. Olivo Barbieri è stato invitato cinque volte alla Biennale di Venezia e le sue opere si trovano in collezioni pubbliche tra cui il Moma di New York International Center of Photography di New York, Deutsche Bank,UBS Art Collection e la collezione personale di Elton John.

Didascalie foto

Foto copertina libro Foto

Foto 1 Olivo Barbieri Paintings  “Uffizi” Florence 2002

 Foto 2 Olivo Barbieri The Waterfall Project, Jguazu, Argentina-Brasil 2007

Foto  3  Olivo  Barbieri. Dolomites  Project 2010

Foto 4 Olivo Barbieri “Capri” 2013

Foto 5  Olivo Barbieri “Adriatic Sea (Staged) Dancing People 2015

Foto 6 Olivo Barbieri Jatiparang, Indonesia 2013  

Foto 7  Olivo Barbieri Alpes  Geographies and People  2019

 

Olivo Barbieri “Moutain and Park” , Centro Saint Benin fino al 19 aprile 2020 . Orario di visita lunedì chiuso. Da martedì alla domenica 10-13 e dalle 14 alle 18.

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 15/12/2019