UK: Johnson, siamo la più grande democrazia

“Grazie a tutti, a chi ha votato o ha fatto il volontario”

"Grazie a tutti nel nostro grande paese, a chi ha votato, a chi è stato volontario, a chi si è candidato. Viviamo nella più grande democrazia del mondo". Lo ha twittato Boris Johnson subito dopo la diffusione degli exit poll che segnalano per i Conservatori la conquista della maggioranza assoluta ai Comuni.

Boris Johnson vola sulle ali delle previsioni verso la vittoria alle elezioni britanniche, destinate secondo la sua promessa-tormentone ('Get Brexit done') a sigillare il divorzio del Regno Unito dall'Ue a tre anni e mezzo di distanza dal referendum del 2016.

Johnson ha giocato l'intera partita per restare a Downing Street sulla falsariga di un solo obiettivo: portare a casa la Brexit, quella Brexit di cui a suo tempo è stato il testimonial referendario simbolo, archiviare "l'incertezza" e permettere al Regno di guardare avanti.

Con piani d'investimenti nella scuola, nella sanità e per la sicurezza meno ambiziosi rispetto al programma radicale di Corbyn - improntato al rilancio dell'intervento dello Stato in economia, con più spesa pubblica, aumenti di tasse sui ceti benestanti e qualche nazionalizzazione di ritorno - ma certo meno inquietanti per l'establishment, il business, la classe media agiata.

L'orizzonte di BoJo è adesso orientato a fare i conti con i numeri della Camera dei Comuni entrante, che sarà inaugurata la settimana prossima. E, se tutto andrà bene, ad avviare l'iter sulla ratifica del controverso accordo di separazione da lui già raggiunto con Bruxelles prima della pausa di Natale.

Per poi mettere nel mirino l'obiettivo dell'attuazione formale della Brexit alla nuova scadenza fissata per il 31 gennaio.

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 13/12/2019