L’EDITORIALE DELLA DOMENICA DI CIVICO20NEWS – Sara Garino: L’armonia degli opposti

Il bianco e il nero della vita

La Natura è fatta di opposti ed è proprio delle differenze che si alimenta la vita.

I venti in atmosfera si formano a causa delle differenze di pressione, lo stesso fenomeno che regola la respirazione nel corpo umano. Le differenze di altitudine determinano l’energia potenziale responsabile della caduta dei corpi, mentre la contrapposizione fra gravità e pressione di radiazione mantiene una stella in equilibrio.

E avanti di questo passo: non esiste il monopolo magnetico perché la realtà è costituita da dipoli. Cariche uguali si respingono e cariche opposte si attraggono. Il bianco è la summa di tutti i colori mentre il nero è negazione del colore stesso. Il giorno è illuminato dalla luce del Sole mentre la notte ne è priva.

La stessa dicotomia alberga tanto nella mente quanto nell’animo umani. I due emisferi cerebrali sono deputati all’elaborazione di dati di diverso tipo: logico-matematici il sinistro, creativo-visuali il destro. Inoltre il controllo delle funzioni muscolari è chiastico: la parte destra del cervello controlla quella sinistra e viceversa. Anche l’animo è – vale proprio la pena affermarlo – composto da due anime. Esiste infatti la razionalità, che guida e coordina la parte consapevole del nostro intelletto. Poi esiste l’inconscio, carico di tutto quel sentire sommerso che – irrazionale per definizione – si può percepire solo col cuore.

Raziocinio e istintività echeggiano a loro volta quel più generale dualismo che si può riassumere in bene e male, buono e cattivo. Nessuno di noi, niente che si trovi in Natura è totalmente buono oppure completamente cattivo: ogni cosa partecipa di ambedue gli aspetti, con proporzioni dissimili che rendono ciascun essere diverso dagli altri. Inoltre buono e cattivo rappresentano due concetti relativi, non assoluti…, esattamente come la luce e il buio sono parti equivalenti dell’incessante moto della Terra. Negare una delle due forze significa combattere quella lotta che ci tiene vivi, arrenderci a una piattezza che suona come sterile immobilità.

Nel V secolo a.C. il Filosofo greco Parmenide parlava di cavallo bianco e di cavallo nero. Entrambi i destrieri devono galoppare, sincronizzandosi l’uno con l’altro. Siamo fatti di luce e ombra: l’importante è non fare noi stessi ombra alla luce interiore che potremmo emanare.

 

 

SARA GARINO
Vicedirettore

CIVICO20NEWS

 

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Articolo pubblicato il 15/12/2019