A Milano intitolata a Herbert Kilpin la rotatoria di Casa Milan

Victor Vegan, attore, regista, storico del calcio pionieristico italiano, chiarisce i forti legami con Torino di questo primo mentore del calcio italiano

A Milano, lunedì 16 dicembre 2019, si è svolta la cerimonia di intitolazione a Herbert Kilpin, papà del Milan e primo mentore del calcio italiano con il Club Internazionale del Foot-ball 1889 di Torino, della rotatoria ex Gattamelata dinanzi a Casa Milan, in via Aldo Rossi n. 8.

«Herbert Kilpin era soltanto un inglese appassionato di football che venne in Italia per fondare il Milan?» abbiamo chiesto a Victor Vegan, attore, regista, storico del calcio pionieristico, che sta realizzando un documentario con Hervè Bricca per la “Fischio d’inizio” produzione s.a.s., dove saranno approfondite varie sue “scoperte” sugli esordi del calcio italiano.

Bella la domanda – ci risponde Victor - direi proprio che la sua figura non debba assolutamente essere limitata al Milan.

Grazie a ricerche molto approfondite di Roger Stirland, marito di Helen, la diretta pronipote, sappiamo che Herbert (24 gennaio 1870 – 22 ottobre 1916) era figlio di un modesto macellaio di Nottingham padre di 15 figli. Nei suoi primi 21 anni in terra d'Albione, si era specializzato negli impianti di telai per pizzi e merletti lavorando nell'azienda dell'anglicano Thomas Adams. 

A questo proposito ho scoperto che la fede cristiana acattolica di Herbert non era una parte irrilevante della sua vita, tanto che tirò i primi calci al pallone proprio nella Christ Church (Chiesa di Cristo) dell'Y.M.C.A. (Associazione di Uomini Cristiani), che divenne la squadra dei rossoneri del Notts Olympic.

In tutta la sua vita Herbert fu sempre legato all'amico austriaco Faber, suo confratello cristiano protestante. Dopo aver contribuito a migliorare il Club Internazionale del Foot-ball 1889, che praticava anche Cricket, a Torino dove giunse nel 1891, insegnò per primo in Italia alla squadra di Edoardo Bosio, altro confratello cristiano protestante, a giocare il calcio secondo le regole della Foot-ball Association.

Herbert, dopo aver fatto avere fin dal 1887, un set di maglie rossonere per il Football Club & Cricket, quando lo raggiunse scelse per l'International Foot-ball Club i colori arancio-neri in onore dell'antico Ordine di Orange fondato dal massone James Wilson per difendere gli interessi dei cristiani protestanti.

Soltanto quando Herbert per motivi di lavoro dovette seguire Faber a Milano, ebbe l'occasione di fondare la sua seconda squadra italiana: il Milan.

Lunedì 16 dicembre sono stato felice di partecipare all'intitolazione ad Herbert della rotatoria di Casa Milan, anche e soprattutto grazie agli sforzi di un trio di storici milanesi non indifferenti: Luigi La Rocca, Pierangelo Brivio ed il dott. Tosi e di rivedere con piacere la pronipote Helen Stirland col marito Roger.

Mi auguro che anche Torino potrà in tempo breve dare ad Herbert il tributo che merita con una targa oppure con altri riconoscimenti che possano valorizzare quanto fatto prima a Torino e in Italia in ambito calcistico.

Ricordo che Herbert prima che uno sportivo era un filantropo e ci teneva alla sua fede cristiana acattolica come un suo virtuale predecessore, il pastore scozzese John Hope (1807 - 1893) che ho già avuto modo di ricordare.

Herbert fu sepolto a Milano nell'ottobre del 1916, nel cimitero acattolico. Oggi si parla di una sua traslazione al Famedio perché riposi insieme ad altri personaggi illustri milanesi. Un po’ paradossalmente, questa iniziativa destinata alla sua valorizzazione ne comporterà lo spostamento nel settore cattolico del Cimitero Monumentale di Milano.

Ricordiamo che in occasione dei 120 anni del Milan, il film di Victor Vegan potrà essere rivisto il 27 dicembre 2019 alle 21 in premiere youtube a questo link

https://www.youtube.com/watch?v=jaJCvXAWKnA

 

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Articolo pubblicato il 20/12/2019