L'angolo della satira del prof. Giancarlo Pavetto - Torino, la piazza delle tre culture

Le miserie di una città per ciclisti

Anche a Torino come a Città del Messico c’è la piazza delle tre culture. Un’unica piazza abitata da più assembramenti diversi e scaglionati nel tempo.

Non intendiamo qui fare riferimento ad un’altra piazza, quella denominata dello Statuto. Perché, anche se si tratta di una piazza storica, negli ultimi anni, è stata l’esempio vivente di una incapacità di gestione che l’ha mantenuta in una condizione di confusione circolatoria.

Nonostante un trascorso olimpionico, che ne aveva accentuato il caotico andirivieni, la Piazza dello Statuto, dopo che due sindaci il Chiamparino ed il Fassino, avevano tenuto nei loro cassetti ogni  progetto di riqualificazione, ha visto finalmente, a dieci anni di distanza dall’evento olimpico ed alla vigilia delle elezioni amministrative, l’apertura di un piccolo tunnel che l’ha parzialmente decongestionata.

La piazza delle tre culture è invece Piazza Castello. Risparmiata in parte dai cerimoniali olimpici, che  hanno devastato solo un tratto di selciato della pavimentazione, si presta oggi ad accogliere, non insieme, ma in tempi successivi,  folti gruppi di cittadini rumorosi e quasi sempre arrabbiati contro qualcosa.

Nell’era moderna, ossia negli ultimi tempi, Piazza Castello è stata costretta ad ospitare, tra le altre, tre diverse culture ed è divenuta:  “la piazza del traforo ferroviario”,la piazza della gretina di Svezia”, la piazza del mercato ittico detta anche dell’acquarium”.

La prima manifestazione che ha avuto luogo nella piazza, è stata quella in favore della TAV Torino Lione.

Da alcuni salotti e da club esclusivi, sono emerse come d’incanto sette o otto ragazze un po' stagionate, che si sono proiettate tutte insieme su di un palco elevato nella piazza, per rivendicare la costruzione di un’opera ferroviaria, l’alta velocità Torino-Lione, dimenticata dall’ambientino romano e soprattutto dalla sindaca Appendino, impegnata fino allo spasimo nel creare nella nostra città quella cultura di decrescita infelice di cui è portatrice e che vede nell’impiego della bicicletta la soluzione dei problemi di emarginazione del Piemonte, oggi  relegato quasi in una specie di “cul de sac” ai piedi delle Alpi.

Peccato che l’obbiettivo altamente meritorio di promuovere la TAV, messo in atto in piazza Castello dalle otto ragazze d’antan, dette subito madamine, sia stato poi contaminato dalla frenesia di entrare in politica di alcune di loro. La direttrice del gineceo, certa Giordano Peretti si è addirittura intruppata in un mini partito diretto da un toscano straparlante. Un ex capo scout che non sa neppure dove sia localizzato il nostro Piemonte e quali siano i suoi problemi.

E pare che alcune altre stiano per immergersi nell’acquario in cui si dimenano le sardine partorite dall’Emilia.

La seconda delle manifestazioni che è stata ospitata in Piazza Castello è quella che doveva prevenire il riscaldamento climatico. A dirigere il coro è stata in Torino come altrove quella piccola svedese che ha sedici anni, ma che, affetta da una forma di autismo, ne dimostra a stento otto o nove.

Forse perché in città faceva molto freddo e non vi erano segni di quel riscaldamento che lei prevede in arrivo (denunciato da tutti i mass media con la visione dei soliti orsi bianchi, stanchi di immergersi nell’acqua calda), a ricevere la Gretina non si è vista quella torma di persone che era attesa.

In piazza Castello, intorno alla piccola, vestita come una esquimese con indosso un vistoso giaccone giallo, non vi erano molte persone. I torinesi, indifferenti al fatto che la piccola fosse stata ricevuta a Roma, con tutti gli onori, da eccelsi statisti come il siculo Mattarella e l’immigrato vaticano Bergoglio, non hanno dimostrato troppo entusiasmo. Solo una fazione di studenti, felici di bigiare la scuola, l’ha accompagnata per le strade della città.

Prima di partire, la piccola Greta è stata ricevuta come un genio internazionale dalla sindaca a 5 stelle, alla quale però nessuno aveva riferito che, mettendo piede in città, il genio aveva definito Torino la città più inquinata d’Italia. Anche a causa delle biciclette che ingombrano ogni strada.

Si è infine imbarcata su di un treno, alimentato con energia elettrica, sul quale, si dice, avrebbe viaggiato in mezzo a due valigie.

La terza piazza Castello intitolata alla cultura è stata quella occupata di recente dalle sedicenti sardine e definita pertanto piazza dell’acquarium.

Queste sardine che si muovono a branchi compatti, sono state allevate e nutrite con erbazzone e mortadella nei dintorni della città di Bologna e di qui autotrasportate in giro per il paese.

Non avendo nulla da promettere e non potendo rivelare chi le finanzia, cantano tutte insieme nelle piazze “bella ciao”, che è diventato il loro inno. Distribuiscono a piene mani pace, amore reciproco e mansuetudine. Si ispirano, si fa per dire, agli insegnamenti di Gesù Cristo, anche se il folto numero di anziani, che sono infiltrati tra loro, non nasconde il credo marxista.   

Hanno nelle loro file terroristi di Hamas, accompagnati da donne volgari con la testa fasciata che non solo si proclamano islamiche, credendo sia originale, ma irridono alla religione cristiana.

Il papa argentino come al solito non ha nulla da dire e, troppo impegnato con i pashamama amazzonici, benedice con la mano sinistra, sardine, acciughe e tutti i pesci rossi che incontra.

Il grande capo del branco, la sardina Santori, salito, o meglio asceso (perché beatificato da molti mass media che, come l’Agorà della virago Bortone, gli danno voce tutti i giorni),  sul palco di piazza Castello, si è messo subito a leggere un messaggio di solidarietà ricevuto, a suo dire, dalla senatrice Liliana Segre.

La quale si è affrettata subito a smentire.

E’ facile prevedere che queste povere sardine, che in un centro sociale, hanno stilato un comunicato in cui dicono di pretendere (sic) si scioglieranno come neve al sole, appena dopo le elezioni in cui operano come agit-prop per il compagno comunista Stefano Bonaccini.

(immagini globeholidays.net - Globalist Syndacation - meteoweb.eu - yahoo)

 

  

               

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Articolo pubblicato il 21/12/2019