Torino: il megafono per tutto il mondo?

Un nuovo primato da mettere in fila

Un tempo Torino era la capitale europea dell’auto. Si dice che competesse con Detroit per il primato. Nel contempo si era affermata, con il governo di un sindaco comunista, la mitica città a misura d’uomo che era stata munita di una “metropolitana leggera”, un grosso e lungo tram che correva in superficie e che sul vagone posteriore portava un cartello che avvertiva: fine del convoglio.

Poi Torino divenne la città della pace. Molti abitanti misero sui balconi bandiere con strisce dai colori dell’arcobaleno e, con l’obiettivo di fermare la guerra in Medio Oriente, un prete partì dalla periferia della città e si avventurò in Iraq, osannato dal solito giornale cittadino. Peccato che la guerra in quei paesi sia ancor oggi in corso.

Poi Torino con le olimpiadi divenne il megafono e la capitale dello sport invernale. Una breve parentesi di gloria, che lasciò alle sue spalle un monte di debiti, molte opere incompiute ed una circolazione più caotica di prima.

Si affermò sotto la guida dei sindaci comunisti che si susseguirono negli anni successivi, il “sistema Torino.” Una grande alleanza tra compagni doc, banchieri, CEO di piccole industrie che ancora resistevano alle lusinghe dell’emigrazione.

Tutto rimase come era e la decadenza di Torino proseguì con il funerale della FIAT e con la sua trasformazione in FCA, che trasferì la sua sede in Olanda.

Ora è in corso la rinascita.

Sotto la guida illuminata di una sindaca a 5 stelle che nutre il sogno di una città proiettata verso un  avvenire di Decrescita Felice, la città è sulla strada di un grande rinascimento, che viene pronosticato ogni anno dal quotidiano cittadino per l’anno che verrà.

Sono sempre più numerose le biciclette che sfrecciano dappertutto, sotto i portici e sui marciapiedi e, poiché chi pedala si ritiene ecologico, disdegna i semafori e non si cura del colore rosso. Quelli che vengono trasportati negli ospedali cittadini (il loro numero è top secret) devono entrare in competizione con i numerosi connazionali del sud Italia, che già occupano letti e corsie.

Ora la ciclosindaca Chiara Appendino annuncia trionfante che Torino sarà il megafono per tutto il mondo. E’un nuovo primato da mettere in fila con quelli che abbiamo elencato.

La nostra città è stata prescelta per ospitare nel prossimo agosto il raduno internazionale dei Fridays for Future, l’assemblea dei ribelli, dei manifestanti e di coloro che scioperano per il clima.

Circola però insistente la voce che Torino sia stata selezionata solo perché è la città più inquinata del mondo e che pertanto l’esultanza della sindaca sia per lo meno fuori luogo. Forse le sue biciclette sono servite a poco. Ma lei non sembra avere dubbi di sorta.

La notizia del primato dell’inquinamento cittadino non era sfuggita neppure alla piccola autistica svedese Gretina Thurnberg che, entrando in città giorni or sono, aveva anche lei annunciato lo stato di asfissia delle nostre vie e delle nostre piazze. Ma la nostra grande sindaca, forse non aveva capito nulla ed, invece di cogliere l’insulto diramato a tutto il mondo e di spedirla nel suo paese a calci nel didietro, l’aveva ricevuta con tutti gli onori e trattata come una che capisce qualcosa dell’ambiente.

La Gretina sarà senz’altro a Torino nel prossimo agosto. Dovrà fare a meno delle bande di studenti che la seguono come i topi seguono il pifferaio magico, perché le scuole in quel mese sono chiuse,  non ci sono lezioni da saltare ed il cielo può attendere.

Ci saranno invece senz’altro “quegli attivisti subalpini, che dopo avere riempito le piazze ed essersi fatti conoscere in tutto il pianeta (SIC), incassano questo risultato.”

Tutti insieme, ci annuncia La Stampa, una ciclosindaca, una piccola svedese, forse analfabeta perché salta la scuola per girare il mondo, e centinaia di rappresentanti del movimento, più scienziati e ricercatori, riuniti in Torino, avranno come obbiettivo “soluzioni forti e drastiche della politica e dell’economia per salvare la Terra dalla catastrofe”.

Grazie a loro, Torino diventerà davvero “il megafono di tutto il mondo”, come dice la sindaca ed i suoi abitanti vivranno per sempre felici e contenti.

Come raccontano le favole.

(immagini thebudgetmindedtraveler.com - civico20news -

 

 

          

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Articolo pubblicato il 25/12/2019