28 dicembre 1926: nasce a Treviglio (Bergamo) Elvio Calderoni

Definito il «Re dell’Operetta» perché considerato uno dei più brillanti comici di questo genere “leggero” teatrale e musicale, dagli anni ‘50 fino alla fine degli anni ‘60

Parlare dell’attore Elvio Calderoni, nato a Treviglio (Bergamo) il 28 dicembre 1926, significa per me tuffarmi nei ricordi dell’infanzia, nei primi anni ‘60, quando trascorrevo parte dell’estate nella campagna novarese, luogo di origine della famiglia di mio padre. Alcuni nostri cugini avevano acquistato un televisore e alla sera, dopo cena, si andava nella loro casa a vedere lo spettacolo proposto dall’unico canale.

Fra questi spettacoli serali, compariva con una certa frequenza l’operetta, spettacolo che al tempo non solo non mi interessava ma addirittura, con i suoi protagonisti in abito da sera che alternavano canto e dialogo brillante, un poco mi infastidiva. Per contro, i miei cugini ne erano entusiasti, non perché estimatori del genere musicale ma perché potevano indicare, con soddisfazione, come loro parente uno degli interpreti principali: Elvio Calderoni appunto.

Non sono mai riuscito a capire come e perché Calderoni fosse imparentato con i miei cugini ma, in seguito, ho compreso l’importanza del personaggio e ho deciso di ricordarlo ai Lettori di “Civico 20 News”.

Elvio Calderoni è considerato uno dei più brillanti comici dell’operetta italiana, dagli anni ‘50 sino al finire degli anni ‘60, praticamente fino alla sua prematura morte, avvenuta per un improvviso collasso il 6 giugno 1970 ad Albino, sempre in provincia di Bergamo, dove era in vacanza con la famiglia.

Era figlio di Dante Calderoni, direttore d’orchestra, e di Adalgisa Posabella, soprano. Aveva conseguito il diploma di ottico ma fin da giovanissimo aveva iniziato a calcare i palcoscenici seguendo il padre. Dall’ambiente teatrale veniva anche la moglie, la bluebell Ann Geraldine Panter, conosciuta nel 1950, durante la stagione teatrale nella compagnia di Wanda Osiris, e sposata nel luglio dell’anno successivo. Dal loro matrimonio sono nati tre figli, Franco Stefania e Vincenzo.

Elvio diviene noto come interprete di ruoli comici nelle più celebri operette e riesce a raccogliere un pubblico di affezionati ancora sensibili alle antiche melodie. Ha l’accortezza di aggiornare i particolari, di solleticare il gusto degli spettatori per la risata, per la situazione comica. È campione di pattinaggio e mette a profitto questo suo talento nel duetto de “La danza delle libellule” dove si esibisce in finte cadute acrobatiche.

A Torino la sua compagnia tiene ogni anno un festival della durata di un mese all’Alfieri dove propone i titoli più classici. Nel suo repertorio sono molto apprezzati “La Vedova Allegra” e “Addio Giovinezza” dove interpreta ruoli di caratterista dotato di particolare comicità e di talento musicale.

Per il Teatro Verdi di Trieste va in scena nel Castello di San Giusto, diretto da Cesare Gallino nel 1953, in “Il Fiore delle Hawaii” con Eno Mucchiutti, ne “Il paese dei campanelli” con Anna Campori ed Edda Vincenzi, e in “Paganini” di Franz Lehár con Mucchiutti. Nel 1954, insieme a Edda Vincenzi, interpreta “Cin Ci La”.

Per la RAI rappresenta “Al cavallino bianco” con Nuto Navarrini, la Vincenzi, la Campori, per la regia di Vito Molinari. Nel 1955, diretto da Gallino, è al Teatro Verdi di Trieste con “Madama di Tebe” di Carlo Lombardo con Rosy Barsony, Cesare Bettarini e Maria Donati, e al Castello di San Giusto in “Ballo al Savoy”, con Navarrini; nel 1958 in “La casta Susanna” di Jean Gilbert con la Barsony, la Vincenzi e Navarrini per la regia di Mario Lanfranchi.

È l’ultimo capocomico a portare una compagnia italiana d’operette all’estero: nel 1966 compie uno straordinario tour nell’America del Sud con l’impresario Sergio Corucci.

Sono anche ricordate due sue interpretazioni di film: “Bellezze in motoscooter”, con regia di Carlo Campogalliani (1952) e “La tratta delle bianche”, con regia di Luigi Comencini (1952).

Nel 1958 partecipa ad alcuni sketch del varietà televisivo La via del successo, con Walter Chiari e Carlo Campanini: lo possiamo vedere nel celebre sketch del “Sarchiapone” su You Tube.

Oggi su FB esiste una pagina molto ben documentata “Ricordando il Re dell’Operetta Elvio Calderoni”, ricca di testi e fotografie che permette di approfondire la conoscenza di questo personaggio.

Foto di apertura: fonte Wikipedia.

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Articolo pubblicato il 28/12/2019