Ma perché la storia è così importante ?

Come diceva già Cicerone, la storia è “magistra vitae”

Vogliamo iniziare questo anno parlandovi della storia, e della sua importanza.

 

Molto spesso questo giornale ha ospitato articoli che hanno citano date e fatti storici rilevanti, ma perché la storia è così importante ?

 

Perché senza la storia e il suo studio non abbiamo futuro, e vi spieghiamo il perché.

 

La maggior parte dei giovani dell’ultima generazione, ossia nati tra la fine e l’inizio di questo secolo, sono cresciuti in una sorta di presente permanente, nel quale manca ogni tipo di rapporto organico con il passato storico.

 

Il lavoro degli storici, il cui compito è ricordare ciò che altri dimenticano, è quindi ancora più essenziale ora di quanto mai lo sia stato nei secoli scorsi, soprattutto in mondo così globalizzato in cui l’uomo si relaziona in modo diverso con il progresso e il proprio futuro.

 

Per questo è importante che soprattutto i più giovani studino la storia.

 

Perché privare i giovani degli strumenti essenziali di lettura della realtà storica vuol dire privarli della possibilità di scegliere e determinare il loro futuro.

 

Perché studiare la storia permette di acquisire la capacità di leggere i fatti, gli accadimenti, in modo razionale, approfondito, veritiero, sviluppando una coscienza individuale, collettiva, civile, e politica. 

 

La storia ha regole ben precise che, se approfondite, permettono di decifrare messaggi che altrimenti resterebbero nascosti.

 

Questa capacità, in un’epoca in cui tutto è immagine e comunicazione visiva, è indispensabile.

 

Allo stesso tempo la storia, che già per Cicerone era “magistra vitae”, non costituisce una semplice raccolta di fatti, date o nomi noiosissimi da imparare a memoria.

 

La storia è il presente che in qualche modo è già stato sperimentato, analizzato e vissuto, e senza di essa siamo come ciechi senza una guida.

 

Ecco perché continueremo a raccontarvi di date e di fatti che hanno fatto la nostra storia.

 

In copertina, alcune immagini tratte dal sito archeologico di Pompei (foto dell'autore dell'articolo)

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Articolo pubblicato il 03/01/2020