Il cancro al colon-retto e l'importanza della dieta per la  sua prevenzione

Il cancro colorettale, è una neoplasia che origina  nell'intestino crasso (colon) o nel retto,  il tratto terminale del colon. Non è l'unica forma di neoplasia che può  colpire il colon; altre forme tumorali del grosso intestino comprendono linfomi, tumori carcinoidi, melanomi e sarcomi, ma queste forme sono molto più rare a verificarsi. Non esiste un'unica causa di cancro del colon; quasi tutti i tumori di questo distretto dell'organismo originano come polipi non cancerogeni, affezione conosciuta come  poliposi benigna che, lentamente, assume la forma aggressiva, tipica delle affezioni maligne in grado di riprodursi velocemente, infiltrando i tessuti adiacenti, dando così origine a metastasi che diffonderanno la malattia ad altri organi.

Il rischio di cancro al colon è più alto se si ha un'età superiore ai 60 anni, se si è fumatori e se si è sovrappeso. Costituiscono fattori di rischio inoltre l'eccessivo  consumo di carni rosse o di insaccati. Come detto la condizione di poliposi del colon retto è assai pericolosa per l'insorgenza della neoplasia del colon retto, come anche l'essere portatori di una malattia infiammatoria intestinale, come il morbo di Crohn, o colite ulcerosa, ed è un fattore predisponente l'avere una storia familiare di cancro al colon.Anche in questo caso, per evitare gravi conseguenze, è di importanza fondamentale  poter formulare una diagnosi precoce, unico modo per poter usufruire di una cura completa ed altamente efficace. E' ormai accertato che il fumo di sigarette e il consumo di alcolici sono fattori di rischio per il cancro al colon-retto. Ma è alla dieta che bisognerà prestare una grande attenzione per prevenire una malattia che, se trascurata, può essere assai pericolosa.

Numerosi studi hanno indicato che una alimentazione troppo ricca di carne rossa, è associata ad un elevato rischio di cancro colorettale. La "carne rossa" è definita dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come "tutta la carne muscolare dei mammiferi, compresi manzo, vitello, maiale, agnello, cavallo e capra". Prove a sostegno di questo collegamento originano da studi che hanno dimostrato come il  consumo di carne rossa sia correlato direttamente o indirettamente all'incidenza del cancro colorettale perché chi  adotta una dieta ad alto contenuto di carne, tende a trascurare o ridurre al minimo l'introduzione di verdure, frutta e fibre.

Uno studio sulle popolazioni del Nord Italia ha dimostrato che le persone  che mangiano in eccesso carne rossa, uova, formaggio e altri alimenti grassi - così come gli amidi raffinati - ha  un rischio quasi due volte superiore di sviluppare il cancro del retto o del colon rispetto ai loro coetanei che prediligono  una dieta in cui è contemplata un'alta assunzione di verdure. Ricerche  più recenti hanno confermato che "un aumento giornaliero di 100 grammi di carne rossa è associato a un significativo incremento del 12-17 per cento del rischio di ammalarsi di cancro al colon-retto.  In quale modo dunque la  frutta e la verdura riducono il rischio di cancro al colon-retto? Uno studio che inizialmente indagava sull'aspirina come trattamento preventivo per il cancro del colon-retto, ha casualmente scoperto un meccanismo che potrebbe spiegare come, sia la frutta che la verdura, possano ridurre  il rischio di sviluppare questa malattia.

La chiave di una adeguata prevenzione è  insita nei flavonoidi, una serie di sostanze che sono contenute in alte dosi  sia nella  frutta che nella verdura, in particolare sono presenti nelle more, nei mirtilli, nell'uva rossa, nelle mele, nelle cipolle rosse, nei broccoli, nel melograno, nelle fragole, nelle albicocche, nel cavolo rosso e nelle bucce di melanzana viola. Tali composti sono presenti anche  nel cioccolato e nel tè. Fra le verdure sono da preferire quelle di colore verde scuro, come il cavolo o i broccoli, in cui sono contenute  anche buone quantità di calcio. 

E' anche necessario ridurre le porzioni di cibo che vengono  ingerite e sostituire alcuni pasti  a base di carni rosse e lavorate con altre fonti di proteine. Sarà buona norma introdurre  più spesso il pesce nei pasti e utilizzare le carni bianche, quali  pollo, tacchino. Importante ancora è che la dieta contempli un buon utilizzo di legumi. Da non dimenticare che la cottura delle carni può avere un ruolo fondamentale nello sviluppo del cancro colorettale. Infatti, gli studi sottolineano che la cottura delle carni ad alte temperature, come i fritti  o l'utilizzo del barbecue,  rilascia ammine eterocicliche. Questi composti possono  aumentare il rischio di sviluppare il cancro colorettale.

E' importante anche moderare il consumo di alcolici: il consumo eccessivo di birra o di vino, aumentano il rischio di cancro al colon-retto. I dietologici  raccomandano di limitare il consumo a non più di un  bicchiere al giorno di tali bevande. Sarà anche molto utile aggiungere un congruo contenuto di  fibra al proprio menù, poiché sembra probabile che una dieta ad alto contenuto di fibre abbia un effetto protettivo contro questo tipo di cancro.

Se non vi sono intolleranze, il bere latte costituirà un efficiente scudo protettivo contro la malattia; il calcio e la vitamina D possono infatti ridurre il rischio di sviluppare il cancro colorettale. Il latte e le bevande a base di soia, rinforzate con  calcio e vitamina D, sono quindi i prodotti da preferire.Per ultimo, ma non meno importante ai fini della prevenzione, sarà utile abbandonare la vita sedentaria e  svolgere una costante attività fisica, anche moderata, quale può essere il camminare a passo spedito, parcheggiare la vettura un po' più lontano, o scendendo dal mezzo pubblico una o due fermate prima di quella abitualmente utilizzata per raggiungere il posto di lavoro. E' un dato di fatto  ormai accertato che muoversi per 30 minuti al giorno riduce il rischio di sviluppare il cancro colorettale di circa il 40% e questo a ulteriore riprova che la scelta di uno stile di vita più attivo ha diversi benefici per la salute, tra cui un effetto protettivo contro il cancro colon rettale e le malattie tumorali, genericamente parlando.

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Articolo pubblicato il 02/01/2020