L'Eminenza Grigia – Biografia di padre Giuseppe, segretario del Cardinale Richelieu di Aldous Huxley

La singolare figura di questo mistico religioso e politico

Al grande pubblico è forse eccesivo chiedere chi fosse Padre Giuseppe (al secolo Francesco Leclerc du Tremblay), segretario e confortatore-suggeritore politico del Cardinale Richelieu, primo ministro plenipotenziario di Luigi XIII Re di Francia (Fontainebleau, 27 settembre 1601 – Saint-Germain-en-Laye, 14 maggio 1643).  

Perché parlare di personaggi e fatti così lontani nel tempo? Semplice: la personalità particolare di questo personaggio non è solamente espressione specifica di un periodo storico turbolento della prima metà del seicento, ma resta una “caratteristica” riscontrabile in figure che sono state e che possono emergere in tutti quei momenti storici eccezionali, caratterizzati da eventi decisivi e drammatici.

Siamo nel periodo che precede e che si proietta nel drammatico sviluppo della Guerra dei Trent’anni (1618 – 1648), dove la Francia emerse in modo egemone nel teatro  europeo, come potenza militare, politico-istituzionale e per stabilità economica, determinando il destino futuro dell’assetto geo-politico del continente stesso.

Se l’artefice di questo successo politico-strategico è senza ombra di dubbio attribuibile alla indiscutibile capacità manovriera, di tenacia e di lungimiranza del Cardinale Richelieu (Armand-Jean du Plessis de Richelieu, Parigi, 5 settembre 1585 – Parigi, 4 dicembre 1642), è altrettanto innegabile il concorso determinante di Padre Giuseppe (Parigi, 4 novembre 1577 – Rueil, 18 dicembre 1638) per il raggiungimento di questo grande e ambizioso obiettivo.

L’aneddotica del tempo, occorre evidenziare, attribuiva al Cardinale Richelieu l’epiteto di “Eminenza Rossa”, mentre a padre Giuseppe quello di “Eminenza Grigia” a sottolineare l’importanza e il prestigio dei due personaggi.

La documentazione storico-archivistica (ancora in parte da conoscere e studiare) conferma che il “supporto di padre Giuseppe” di stimolo, di sostegno di natura religioso-mistica trascinante, che nel contempo trovava una relativa giustificazione politico-strategica, rappresentava un’eccezionale  e insostituibile “stampella”  nei momenti critici e di pericoloso sconforto del Cardinale Richelieu.

Nel quadro generale emerge il grandioso e sconcertante personaggio di padre Giuseppe, che nel suo mistico fanatismo arrivò a identificare il Cattolicesimo con il destino politico e militare della Francia.

Al riguardo è interessante rileggere il libro di Aldous Haxley “L’Eminenza Grigia – Biografia di padre Giuseppe, segretario del Cardinale Richelieu – I Record – Arnaldo Mondadori Editore – 1966 – dove è necessario presentare la personalità e le finalità dell’Autore. Coglie nel segno la “prefazione” del suddetto volume in cui si evidenza questo specifico aspetto.

«Secondo alcuni critici l’opera di Huxley si divide in due versanti, separati da uno spartiacque; il primo versante, umanista, fortemente ancorato alla tradizione letteraria europea, corre fino al 1930, e «Punto contro punto» ne è l’esperienza più riuscita.

Da allora il substrato mistico, che già affiorava nelle opere precedenti, si accentua e la critica huxleyana al mondo contemporaneo si fa più acre e vivace, mentre sempre più chiara è in lui la visione delle “politiche” che stavano per condurre l’umanità verso un secondo macello.

La realtà delle cose, vista sotto questo angolo visuale, spinge progressivamente Huxley verso il trascendente, con una propensione  assai marcata verso le filosofie orientali.

E’ quando, verso gli anni quaranta, egli affronta il contradditorio personaggio di padre Giuseppe da Parigi, nella storia aneddotica “L’eminenza grigia”, è già pronto il tessuto psicologico intellettuale e morale della nuova opera.

La storia ch’egli scrive è una documentata biografia del padre cappuccino, al secolo François Leclerc du Tremblay, ma si tratta di una biografia assai particolare poiché  a Huxley importava dimostrare, fra l’altro, l’impossibile sintesi dell’idea politica e dell’idea religiosa, quasi l’una appartenesse alla sfera del Diavolo, l’altra a quella di Dio.

Infatti egli chiarisce come «più e più volte uomini di chiesa e laici devoti sono divenuti uomini di stato con la speranza di elevare la politica al loro livello morale, e sempre la politica è riuscita a trascinarli giù al loro livello morale su cui gli uomini di stato, in quanto fanno della politica, sono costretti a vivere».

Padre Giuseppe, ministro degli esteri permanente  e consigliere di Richelieu, è alla fine vittima di una contraddizione in termini poiché, ce lo dice lo stesso Autore citando una frase basilare e chiarificatrice della filosofia mistica: «più c’è della creatura meno c’è di Dio».

Giova a Huxley il personaggio storico dell’Eminenza Grigia, anche per approfondire l’intervallo fra idea politica e idea religiosa, per ancorare i problemi di quel tempo ai nostri, per negare il preteso «progresso attraverso la crisi», per svalutare la storia stessa, la quale «se è espressione della volontà di Dio, lo è soprattutto in senso negativo».

L’opera di Huxley è sicuramente una ricerca interessante e molto particolare, che coniuga in modo singolare la visione storica del padre cappuccino con un’ottica religioso-morale nel tentativo che questa potesse esercitarne il primato.

Tuttavia nello stesso tempo evidenza la contraddizione, forse  inevitabile, tra l’azione politica e la testimonianza religiosa come si manifestava nei compromessi della realtà secolare.

Un testo importante, forse unico nella sua impostazione critica, utile per studenti e per cultori di storia, senza escludere i neofiti del grande pubblico.

 

L'immagini di copertina è del volume "L'Eminenza Grigia" - Mondadori; l'immagine di padre Giuseppe e del cardinale Richelieu da: it.wikipedia.org

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Articolo pubblicato il 09/01/2020