Alla scoperta di Alexander Veprik
Alexander Veprik

L’etichetta tedesca MDG pubblica un disco monografico dedicato al compositore caduto in disgrazia durante il regime stalinista.

Lo star-system sovietico Alexander Veprik fu considerato una vera stella dai compositori sovietici della generazione di cui faceva parte Dmitri Shostakovich e le sue opere vennero eseguite per molto tempo di fronte a pubblici entusiasti anche nei lontani paesi dell’Europa occidentale.

In seguito, però, Veprik cadde in disgrazia agli occhi del regime, a causa delle politiche antisemite varate da Stalin e alla fine venne addirittura rinchiuso in un gulag.

Il suo nome finì così per sparire dai programmi delle sale da concerto, una triste situazione che perdura ancora oggi, a oltre 60 anni dalla sua scomparsa.

 

La piena riabilitazione di Veprik costituisce un atto di giustizia atteso ormai da troppo tempo, un fatto che trova piena conferma in questo nuovo disco realizzato dalla BBC National Orchestra of Wales diretta da Christoph-Mathias Müller.

Con le loro melodie pervase da una intensa espressività, le loro atmosfere drammatiche e la loro fascinosa tavolozza timbrica, le opere di Veprik presentate in questo disco hanno tutte le carte in regola per conquistare gli ascoltatori interessati al repertorio meno noto del XX secolo.

 

Radici ebraiche Il programma elaborato dal direttore Christoph-Mathias Müller comprende opere scritte in diverse fasi della carriera di Veprik. Sia i Cinque Piccoli Pezzi sia – soprattutto – le Danze e i Canti dal Ghetto sono basati su melodie fiorite nelle comunità ebraiche dell’Europa orientale, che Veprik – nativo di Odessa – aveva imparato a conoscere fin dai primi anni della sua fanciullezza.

Quando scrisse queste opere, Veprik insegnava composizione al Conservatorio di Mosca e aveva ormai raggiunto l’apice della sua fama, come dimostra anche il fatto che i suoi brani furono tra le prime opere trasmesse dalla Radio Berlino controllata dai sovietici dopo la fine della seconda guerra mondiale.

 

Le cicatrici del gulag Dopo la morte di Stalin, Veprik – che portava evidenti cicatrici degli anni di prigionia che aveva trascorso in un campo di lavori forzati–venne finalmente liberato dal gulag.

La Pastorale esprime con sconvolgente eloquenza le terribili pene che aveva sofferto durante la detenzione e l’angoscia che continuava a provare anche dopo avere riacquistato la libertà: travolta da un dolore insopprimibile e lontana dalle atmosfere ovattate di qualsiasi idillio bucolico, l’anima dell’uomo protagonista di quest’opera è completamente devastata e urlerebbe a pieni polmoni, se non temesse di rimanere soffocata dallo sforzo.

Vertici sinfonici L’ultima opera sinfonica di ampie dimensioni portata a termine da Veprik si intitola Due Poemi, un lavoro intriso di un’intensità emotiva dai tratti molto personali, che Müller e la BBC National Orchestra of Wales riescono a mettere a fuoco con grande – e spaventoso – realismo.

 

Caratterizzato da un’orchestrazione magistrale, il capolavoro sinfonico di Veprik riesce infallibilmente a commuovere il pubblico, soprattutto quando può essere ascoltato con una fantastica immagine sonora tridimensionale, come quella garantita da questo SACD ibrido multicanale.

 

ALEXANDER VEPRIK (1889-1958)

OPERE ORCHESTRALI

BBC National Orchestra of Wales, Christoph-Mathias Müller, direttore

MDGSA2133 (SACD alto prezzo)

Alexander Veprik (1889-1958): Danze e canti dal ghetto op. 12; Due Canti sinfonici op. 20 (Canto di dolore; Canto di gioia); Cinque Piccoli Pezzi per orchestra op. 17; Pastorale; Due Poemi

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 13/01/2020