Alla scoperta dell’abbazia di Novalesa

Un tesoro nascosto in Val di Susa (TO)

L'abbazia di Novalesa, o della Novalesa, sorge ai piedi del Moncenisio, vicinissima al confine francese e all'omonimo passo.

 

Risale all’epoca precarolingia (la tradizione ricorda che fu voluta dal nobile Abbone e che fu da lui fondata nell’VIII secolo) e fu più volte distrutta, a seguito di scorribande e battaglie.

 

Nel X secolo subì anche l’assalto rovinoso delle bande saracene che a quel tempo spadroneggiavano fino alle regioni alpine.

 

Gli affreschi della cappella di Sant’Eldrado, datati al XII secolo, sono collegabili per lo stile alle matrici di Civate e ai coevi e vicini cicli romanici di Aosta.

 

Anche nella chiesa abbaziale, lungo la parete del coro, resta un prezioso affresco romanico, con la rappresentazione del martirio di Santo Stefano.

 

Poiché Novalesa non è luogo di grandissima attrazione turistica, e poiché è tuttora la “casa” di una comunità monastica, è opportuno verificare gli orari di apertura dell’abbazia e della chiesa, e in particolare la possibilità di visitare la cappella di Sant’Eldrado, a cui non si arriva e non si accede se non accompagnati nei rari momenti di libero accesso agli ospiti della comunità.

 

Come accennato la cappella più preziosa, una delle quattro chiesette altomedievali che sorgono nell’area all’abbazia, è quella di Sant’Eldrado. Meno bella di altre all’esterno, custodisce però un interno completamente affrescato.

 

Nell’abside domina un Cristo in maestà che meriterebbe ben altra fama, e intorno, sulle pareti e sulle volte, si narrano le storie di Sant’Eldrado e di San Nicola.

 

Eccoli, quegli affreschi romanici che le guide citano senza mai riuscire a farne comprendere la bellezza.

 

Visti di persona sono in realtà come un tuffo in un mare cobalto, che nulla ha da invidiare ad altri cicli europei ben più celebrati e conosciuti.

 

E Novalesa, meta affascinante di per sé, diventa eccezionale proprio grazie alla cappella nascosta di Sant’Eldrado, che è come un bauletto rivestito di preziosissima stoffa blu, su cui qualcuno ha dipinto angeli e santi.

 

L'abbazia di Novalesa, un luogo poco conosciuto ma assolutamente da visitare.

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Articolo pubblicato il 01/02/2020