Torino. Si è tolto la vita un poliziotto in Questura

E’ l’ennesimo suicidio tra le Forze dell’Ordine. La denuncia del SIAP

Un altro suicidio, un’altra tragedia ha colpito la Polizia di Stato e le forze dell’ordine.

Ieri sera, intorno alle 20 a Torino un poliziotto della Questura si è tolto la vita all'interno del proprio Ufficio. La vittima, 56enne, pare non abbia lasciato scritti.

“E’ l’ennesima vittima (la settima dall’inizio del 2020 e più di 60 nel 2019) di una strage silenziosa che inesorabilmente si accanisce su un mondo lavorativo che opera quotidianamente all’interno di una società sempre più frenetica ed arida di valori sociali che vede spesso nelle forze dell’ordine un riferimento istituzionale nel quale riporre aspettative oppure riversare frustrazioni personali”. Lo denuncia il segretario Provinciale del SIAP.

Il SIAP si stringe intorno ai familiari ed ai poliziotti che sino ad ieri hanno lavorato con il collega del quale per motivi di riservatezza non viene divulgato il nome.

“Occorre accelerare al massimo per introdurre le ormai definite modifiche normative che consentano di poter sottoporre gli operatori delle forze dell’ordine a procedure d’ascolto psicologico senza nessun timore d’incappare in deleterie anacronistiche etichettature, precisa Di Lorenzo.

Nel frattempo bisogna continuare ad alimentare processi culturali sull’importanza della prevenzione su fenomeni psicologici anche e soprattutto non patologici che, troppo spesso,  vengono sottovalutati. Questo stato di  cose, continua il segretario del SIAP “acuisce  una situazione che alimenta disagio e smarrimento tra il personale delle forze dell’ordine che non sanno come fare a rappresentare in piena riservatezza problematiche delicate connesse a situazioni personali e familiari ma anche su situazioni emerse in ambito lavorativo”.

“Ecco perché. Conclude Di Lorenzo, il SIAP continua senza tregua la propria battaglia per modificare le linee guida di valutazione dello stress da lavoro correlato per la Polizia di Stato visto che a causa della loro inaccettabile inefficacia, ad oggi su tutto il territorio nazionale non esiste, ovviamente sulla carta, nessun poliziotto al quale sia stata riconosciuta una condizione certificata di stress da lavoro correlato”.

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Articolo pubblicato il 30/01/2020