L'EDITORIALE DELLA DOMENICA DI CIVICO20NEWS - Massimo Calleri: oggi inizia il Carnevale

Una parentesi di vita che conserva i suoi spazi

La Nazione, intesa come Paese e non come quotidiano gigliato, si appresta ad affrontare il nuovo periodo del calendario, quello immediatamente successivo alle festività religiose e laiche di fine anno concluse con l’arrivo dei Magi e la partenza della Befana: il Carnevale.

Una ricorrenza gioiosa e spensierata, talvolta irriverente in alcune manifestazioni d’altronde proprie della sua funzione.

E proprio oggi inizia il periodo dell’annata che piace tanto ai bimbi, ma anche ai meno bimbi che trovano in esso lo “sfogatoio” ai pensieri della vita quotidiana usando, o almeno un tempo ricordo fosse così, gli strumenti che la satira ed il corretto uso dell’ironia si concretizzavano nelle varie espressioni che non giungevano mai all’esasperazione interpretativa che confina con lo scherno piuttosto che con l’invettiva sferzante.

Ed i carri allegorici (!?!) hanno anch’essi subito la “contaminazione” che rispecchia stati d’animo o appartenenza alle manifestazioni meno qualificanti del pensiero umano, politico o esistenziale che dir si voglia. Non sempre, per fortuna.

Qualche nicchia di critica sana, sincera e mordace resiste ancora ed è quella che accompagna la vita di tutti i giorni e nel Carnevale trova la sua genuina espressione.

Mi duole, tuttavia, dover constatare la difficoltà delle scelte che produce, spesso, lo scadimento del prodotto traducendo l’ilarità in becera e sproporzionata espressione di quella che la società benpensante definisce “creatività”.

Per cui il lento ma inesorabile processo di innovazione è riuscito a scalfire anche il significato del momento in cui si “stacca la spina” mettendo da parte, nel limite del possibile, guai e incertezze del quotidiano per vivere una parentesi di serena appartenenza.

Il Carnevale conserva comunque la sua funzione, la sua importanza fatta di coriandoli e stelle filanti in netto contrasto con il tragico momento che sta vivendo il mondo.

Viareggio, Venezia piuttosto che Rio De Janeiro vivranno, come sempre, la “ricorrenza” perché il tempo non si ferma e vuole rispettare i modi e le maniere che l’umanità sceglie per ogni frazione della sua esistenza.

Diceva Renato Zero: “Il carrozzone va avanti da sé, con le regine, i suoi fanti, i suoi re… ridi buffone, per scaramanzia, così la morte va via!”.

 

             Civico20 News     

      Il Direttore responsabile                                    

             Massimo Calleri       

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Articolo pubblicato il 09/02/2020