Non solo caffè: recenti studi sembrano dimostrare che bere tè esercita una azione benefica sul nostro organismo

Il tè è una delle bevande più diffuse; nelle classifiche delle bevande più gustate  segue a ruota il caffè il cui consumo non  conosce crisi e l’abitudine di prendersi una pausa per sorseggiare una tazza di infuso caldo e profumato, è in continuo aumento e questo può rivelarsi di grande utilità per il benessere psicofisico delle persone. Le varietà più popolari di questa bevanda sono verde, nero e oolong, o té blu - tutte ottenute dalle foglie della pianta Camellia sinensi. Poche cose sono così soddisfacenti o tranquillizzanti come bere una tazza di tè caldo, ma i pregi di questa bevanda non si fermano qui. Secondo recenti studi, chi beve con regolarità il tè ha regioni cerebrali meglio organizzate rispetto ai non bevitori di tè. Risulterebbe che i bevitori di tè possono godere di un rilassamento notevole oltre ad ulteriori effetti benefici superiori a quelli offerti dalla caffeina. Una migliore organizzazione dei differenti distretti cerebrali è associata a funzioni cognitive sane, tali da esercitare un notevole effetto protettivo nei confronti del declino legato all'età.

Sono stati i ricercatori dell’Università dell’Essex e dell’Università di Cambridge a giungere a simili conclusioni e i risultati sono stati pubblicati sulla rivista “Aging” nel giugno del 2019. Le conclusioni a cui sono giunti i ricercatori sono molto interessanti, poiché risulta che l’assunzione della famosa bevanda svolge un effetto benefico sull’umore e garantisce una buona prevenzione sulle malattie cardiovascolari e può essere ridotto del 50% il declino cognitivo nelle persone anziane. Le analisi delle prestazioni cognitive di un gruppo di abituali bevitori di tè,  che lo sorseggino almeno quattro volte la settimana, hanno dimostrato che costoro presentano una interconnessione delle regioni cerebrali caratterizzata da una maggiore efficienza.

Il relativo rallentamento dell'invecchiamento dipende dalla presenza di agenti antiossidanti e antinfiammatori, particolarmente abbondanti  nel tè verde; ciò fa si  che bere questa bevanda aiuti a ridurre la comparsa di rughe e  rafforzi la capacità mentale favorendo una migliore ideazione ed un miglioramento della memoria, sia a breve che a lungo termine. La costante assunzione di té ha una buona azione anche sull'osteoporosi: ne rallenta infatti l'evoluzione, come dimostrato dalle analisi effettuate nei laboratori specializzati che dimostrano un trend positivo di aumento della densità minerale ossea, pur senza che questo costituisca comunque una significativa protezione dell'osso dell'anziano che dovrà monitorare la propria situazione in ambito specialistico. Se si assume con regolarità il té si ha anche un beneficio nel controllo e nel mantenimento in equilibrio entro i limiti fisiologici della quantità di zucchero nel sangue, poiché migliora la sensibilità dell'organismo all'insulina. L'assunzione regolare di questa infusione permette di controllare i livelli di zucchero nel sangue e di creare un migliore rapporto in termini di sensibilità all'insulina. Questo aiuta ad arrestare lo sviluppo del diabete di tipo 1 e a regolare il diabete di tipo 2.

Ancora il té è una buona fonte di antiossidanti, cosa che permette di stabilizzare quello che ormai si è soliti definire "colesterolo cattivo", impedendo che si stabilizzi nei vasi sanguigni, migliorando così la salute cardiovascolare. Gli esperti raccomandano che gli uomini dai 35 anni in su e le donne dai 45 anni in su siano sottoposti più frequentemente a screening per i disturbi lipidici. L'analisi del profilo lipoproteico comprende sia la valutazione del Colesterolo totale che del LDL o colesterolo lipoproteico a bassa densità il famigerato colesterolo "cattivo" e l'HDL, il colesterolo lipoproteico ad alta densità, definio anche anche colesterolo "buono". L'azione degli antiossidanti contenuti nel té permette di stabilizzare il livello di colesterolo cattivo, impedendo che si accmuli nei vasi sanguigni, migliorando così la salute cardiovascolare. 

Il té, un  farmaco naturale che si può dunque assumere senza rischi? Fino ad un certo punto si, ma come ogni farmaco vi sono alcune controindicazioni da tenere ben presenti. Il gustare del buon té non infatti deve portare ad un abuso che può diventare pericoloso. Berne quantità eccessive,causa infatti aumento dello stress dell'inquietudine, conducendo la persona che eccede,  a scivolare in uno stato ansioso. Questo avviene perché le foglie di tè contengono  caffeina. Il consumo eccessivo di caffeina, assunta dal tè come dal caffé, può contribuire a causare una eccessiva stimolazione nervosa.  I tè neri tendono a contenere più caffeina rispetto alle varietà verdi e bianche più a lungo si mette in infusione il tè, maggiore sarà il suo contenuto di caffeina. Vi sono ricerche che hanno dimostrato che la caffeina inibisce la produzione di melatonina, con conseguenti turbe del sonno con le inevitabili ricadute sulla vita quotidiana quali l'aumento della tensione nervosa, stanchezza  e ridotta capacità di attenzione.

Per questo motivo  starà ad ognuno trovare il giusto equilibrio nell'utilizzo di una bevanda ormai entrata da molto tempo nelle nostre abitudini quotidiane, abituandoci  a "tarare" la giusta dose nel caso di insorgenza degli spiacevoli sintomi segnalati che possono indurre ad eliminare dalle nostre abitudini, a torto, una bevanda che può rivelarsi altamente salutare risparmiandoci, non prima di averne parlato con il proprio medico curante, l'utilizzo di alcuni blandi farmaci sintomatici.  

illustrazioni da :  http://www.carrollpedia.it/alice/cappellaio_matto/

    The Tea, Mary Cassat, 1880, Museum of Fine Arts, Boston   da https://www.dailyartmagazine.com/drinks-in-art/

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Articolo pubblicato il 14/02/2020