Roma - CIDA: lavoro resti al centro delle proposte su flessibilità
Mario Mantovani, Presidente CIDA

“Se si vuole nuovamente riformare il sistema pensionistico e renderlo più flessibile, occorre partire dal lavoro, in particolare per i giovani e le donne, poi migliorare e implementare tutti gli strumenti già in essere a sostegno della vita contributiva del lavoratore e, infine, evitare formule punitive per chi decide di anticipare il pensionamento”.

 

Lo ha detto Mario Mantovani, presidente di CIDA, la Confederazione dei dirigenti e delle alte professionalità, al termine della riunione al ministero del Lavoro sulla flessibilità delle pensioni aggiungendo:

 

“Occorre grande prudenza quando si decide di modificare i sistemi previdenziali: la legge Fornero e Quota 100, con le dovute differenze, dimostrano che spesso gli effetti indesiderati sono superiori alle previsioni e si protraggono nel tempo. Per questo nelle nostre proposte abbiamo ribadito la centralità del lavoro, e quindi della formazione, del rapporto con la scuola, degli stage, dei manager-tutor, la necessità di aumentare il reddito disponibile e, quindi, anche avere più contributi. Fatta questa premessa, non ci siamo sottratti al tema della flessibilità, che per CIDA è espressione della libera volontà del lavoratore. Bene quindi a tutti gli strumenti che rendano più agevole una scelta personale. Alcuni sono già presenti nel nostro sistema: l’Ape sociale, l’Ape aziendale e volontaria (che andrebbero ripristinate), la RITA. Altri possono essere inseriti, non in senso assistenziale, ma nella logica di fornire un adeguato ‘cassetto degli attrezzi’ previdenziali al giovane lavoratore. Pensiamo a formule assicurative, collegate al ‘secondo pilastro’ della previdenza complementare e finalizzate alla copertura di eventuali ‘buchi’ contributivi in caso di disoccupazione o perdita della capacità lavorativa (long term care)".

 

Mantovani ha poi detto in chiusura:

 

“Certamente la decisione di anticipare il pensionamento non può essere penalizzata oltre un certo livello, così come crediamo sia opportuno bloccare la correlazione fra speranza di vita e l’età pensionabile, visto che i coefficienti di trasformazione sono già ‘tarati’ in tal senso”.

 

 

 

CIDA è la Confederazione sindacale che rappresenta unitariamente a livello istituzionale dirigenti, quadri e alte professionalità del pubblico e del privato. Le Federazioni aderenti a CIDA sono: Federmanager (industria), Manageritalia (commercio e terziario), FP-CIDA (funzione pubblica), CIMO (sindacato dei medici), Sindirettivo (dirigenza Banca d’Italia), FENDA (agricoltura e ambiente), Federazione 3° Settore CIDA, FIDIA (assicurazioni), SAUR (Università e ricerca), Sindirettivo Consob (dirigenza Consob), Sumai Assoprof (Sindacato Medici ambulatoriali)

 

 

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Articolo pubblicato il 11/02/2020