«L'Artiglieria italiana dopo la Prima Guerra Mondiale», a Torino

La mostra è organizzata dall'Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia – Sezione Provincia di Torino, in collaborazione con il Museo Storico Nazionale d'Artiglieria e lo Stato Maggiore dell'Esercito

Civico 20 News, al fine di contribuire alla diffusione dell’informazione, ospita il Comunicato Stampa inviato congiuntamente dal Direttore del Museo d’Artiglieria (Ten. Col. Michele Corrado dirmuseoart@cmeto.esercito.difesa.it  e dal Gen. Giuseppe Uzzoinfo@europiemonte.eu) relativo all’inaugurazione (18 febbraio 2020 alle ore 17,30) e al periodo di apertura della Mostra ANARTI (dal 19 al 29 febbraio 2020 – orario  10,00 – 19,00) “1919 – L’artiglieria italiana dopo la Prima Guerra Mondiale – organici prede belliche e riparazioni” che avrà luogo presso il Mastio della Cittadella  - Corso Galileo Ferraris 0 – Torino.

Ingresso libero.

 

 

 

Martedì 18 febbraio 2020, alle ore 17,30, presso il Mastio della Cittadella, Corso Galileo Ferraris 0 – Torino, alla presenza delle autorità civili e militari di Torino, sarà inaugurata la mostra:

 

1919 - L’ARTIGLIERIA ITALIANA DOPO LA PRIMA GUERRA MONDIALE

 

organici prede belliche e riparazioni

 

Aperta al pubblico dal 19 al 29 febbraio 2010  - Ingresso libero -  orario 10 - 19

 

Mastio della Cittadella - Corso Galileo Ferraris 0 -  Torino

 

La mostra, posta a chiusura delle manifestazioni per il centenario del primo conflitto mondiale, è organizzata dall’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia, Sezione Provinciale di Torino in collaborazione con il Museo Storico Nazionale d’Artiglieria di Torino, con il patrocinio e contributo del Ministero della Difesa.

 

L’evento vuol essere la narrazione per testi, immagini e reperti d’epoca di un periodo poco conosciuto, ma che fu decisivo per la futura storia dell’Arma di Artiglieria e dell’Italia. Illustra in sintesi cosa accadde nel 1919, primo anno di pace. Un anno che segnò il futuro dell’Europa, tra sogni utopie ed errori.

 

Per l’arma di artiglieria e il Regio Esercito fu un periodo di profonda revisione tecnica ed organizzativa, influenzato dalla acquisizione di un bottino di guerra di grande qualità oltre che di quantità.

 

L’Arma d’Artiglieria ha un particolare legame con Torino dove ebbe origine il 20 luglio 1625 con l’istituzione, in Torino, di una compagnia bombardieri da parte di Carlo Emanuele I Duca di SavoiaIl rapporto dell’Artiglieria con la città non è solo antico, ma di alto livello storico – culturale. Il Palazzo dell'Arsenale, che si trova nell'odierna omonima via, oggi adibito a Scuola Militare, fu sede di uno degli arsenali d'artiglieria più celebri d'Europa.

 

Il Regno di Sardegna entrando sullo scenario europeo nella prima metà del Settecento, costrinse lo stato a profondi cambiamenti ed evoluzioni. Dal Regio Arsenale dipendevano tutti gli stabilimenti necessari alla fabbricazione del materiale da guerra e all'istruzione degli artiglieri, con vari laboratori di ricerca.

 

Le riforme coinvolsero l’Esercito, con l'Accademia Militare, Università e Industria. Il riconoscimento dell'importanza strategica e culturale dei corpi tecnici dell'esercito, Artiglieria e Genio, dette le armi “dotte”, portò alla fondazione di nuove Scuole teorico-pratiche di Artiglieria e Fortificazioni, che formarono nuove generazioni di ingegneri militari, istruiti sulle più recenti conoscenze scientifiche e innovazioni tecnologiche. Tali scuole furono, all'atto pratico, le prime scuole di formazione tecnico -scientifica superiore, vi insegnarono illustri scienziati come L. Lagrange, G. Argentero di Bersezio, A. V. Papacino d'Antoni, S. B. Nicolis di Robilant, G.A. Giobert, Ascanio Sobrero.

 

Tra le istituzioni culturali create da  questo  fervore vi fu anche il Museo Storico Nazionale d'Artiglieria, tuttora esistente come più antico del mondo nel suo genere. In seguito, nella Torino di fine Ottocento, dalle valenti maestranze tecniche e operaie del Regio Arsenale, attinsero a piene mani le nascenti industrie torinesi, specialmente quelle metalmeccaniche.

 

La mostra si svolge sotto il Patrocinio di: Ministero della Difesa, Stato Maggiore Difesa, Stato Maggiore Esercito, Presidenza Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia, Regione Piemonte, Città di Torino.

 

 

L’Ufficio Stampa ANARTI

(338.7355444)

 

 

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Articolo pubblicato il 16/02/2020