Rieti - La sensibilità della Fondazione Varrone

In attesa della grande mostra, un libro per presentare il recupero del patrimonio culturale di Amatrice e Accumuli, dopo il terremoto dell’agosto 2016

Osservando attentamente la  copertina del volume:”Ai piedi della Laga”  che riporta un particolare  del Gesù Bambino (particolare della Madonna lactans) in terracotta policroma della prima metà del XVI secolo recuperato dalla chiesa di sant’Agata in Accumuli),  si coglie subito  la sensibilità e l’attenzione che la Fondazione Varrone, Cassa di Risparmio di Rieti, ha riversato in questi anni all’ immenso patrimonio artistico dell’alto Lazio che ha subito durante il tremendo sisma del l’agosto 2016, ricuperando nel possibile le opere che non erano andate distrutte. Il volume  “Ai piedi della Laga”  edito da Fondazione Varrone – Electa (pp.223 ill. colori) è curato dal Soprintendente Monica Grossi, Paolo Ianelli e Paola Refice , con il coordinamento editoriale di Giuseppe Cassio.

 Il Presidente della Fondazione Varrone Ingegner Antonio D’Onofrio scrive nel  saluto istituzionale : “ Lo scopo di questo volume è importante, perché sottrae il dibattito sulla ricostruzione, al rumore dei social e alla dittatura del tempo - reale e lo consegna a una dimensione più meditata e approfondita. Tutto, sempre,– continua il presidente – in attesa del ritorno a casa della nostra gente, cui anche la Fondazione lavora con continuazione perché quei borghi, dopo la ferita della distruzione, non patiscano quella dell’abbandono”.  Il volume si compone in due distinti parti.

Nella prima, racchiude contributi di carattere storico-archeologico, storico – artistico, paesaggistico e antropologico dedicati alle diverse tipologie di beni culturali prodotti nell’area interessata dalla ricerca. La seconda parte, invece  documenta, il minuzioso lavoro svolto dal MIBACT con il territorio per recuperare e conservare quanto più possibile il patrimonio culturale dell’area del cratere, per non disperdere le trame di esperienze, di vite vissute, di fede genuina, che sta all’origine della loro natura e che ha il dovere di proteggere e tramandare.

Monsignor Domenico Pompili  Vescovo di Rieti:” E siamo così al primo indizio, di cui tener conto nelle ricostruzione, che non  potrà riprodurre l’identico, ma a provare a riedificare l’autentico. L’autenticità di un  tale processo parte, anzitutto, dalla riscoperta della Salaria - continua il presule - che in epoca preromana garantiva il prodotto chiave dell’alimentazione, cioè il sale”.

Monica Grossi:” L’azione violenta e dirompente del sisma ci ha chiamato a intervenire, in una corsa contro il tempo, sul bene culturale  che più di tutti è silente e poco visibile quello archivistico e bibliografico”, nella seconda parte del libro è ben documentato il prezioso intervento.

”Lo strappo violentissimo patito da quelle comunità con il terremoto del 2016 – scrive sempre  il Presidente della Fondazione, Ingegner D’Onofrio  – ci spinge riannodare i fili della cronaca con quelli della storia, per fissare almeno su carta la memoria del patrimonio artistico andato perduto e per immaginare un nuovo futuro per ciò che si è salvato o che potrà essere ricostruito”.Un libro carico di emozione, per guardare con fiducia e  speranza al futuro.

Didascalie foto apertura :  sovraccoperta del  libro

Foto 1 Madonna delle Coste

“Ai piedi della Laga”, a cura di Giuseppe Cassio, Monica Grossi, Paolo Iannelli e Paola Refice, 223 pp. ill. colori e b/n, Fondazione Varrone – Electa senza indicazione di prezzo.

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Articolo pubblicato il 22/02/2020