Il Santo Sudario di Cahors presentato in un libro edito dalla Cantagalli
In questo periodo quaresimale che prepara il cristiano alla celebrazione del Cristo Risorto la casa editrice senese Cantagalli, ci aiuta ad un’intensa riflessione attraverso un interessante ed approfondito libro scritto da Padre Jean–Charles Leroy: “Il Sudario di Cahors”(119 pp. ill. colori e b/n €15.00). Accanto alla Sindone di Torino, conosciuta nel mondo intero, ed oggetto di numerosi studi scientifici e di tante polemiche, esistono altre vesti di Gesù a cominciare dalla Tunica di Cristo tirata a sorte dai soldati romani ai piedi della Croce che egli ha portato prima di morire e che si trova nella città di Argenteuil, vicino a Parigi.
Un altro oggetto appartenuto a Gesù e il Sudario (chiamato anche Santa Cuffia) che si trova a Chaors in Francia, argomento di questa pubblicazione, dove si riporta lo studio effettuato su questa santa reliquia. La tradizione l’identifica col sudario messo in testa di Gesù morto, come viene riferito dall’Apostolo Giovanni nel suo racconto della scoperta del sepolcro vuoto. Una domanda legittima che il lettore o chiunque sia, si pone o si pongono: quando questo oggetto di culto, così prezioso è arrivato alla cattedrale di Cahors?
Come sappiamo numerose reliquie sono arrivate dall’Oriente in Occidente, in quattro momenti distinti: al tempo degli Apostoli, nel secolo IV con sant’Elena, poi con Carlo Magno e infine durante le Crociate. É dunque durante in uno di questi periodi citati che la reliquia fu portata a Cahors, anche se gli storici ritengono più probabile le ultime due ipotesi.
Comunque sia, come per la Sindone di Torino, la tunica di Argenteuil il sudario di Oviedo , e questo in questione (Cahors) sono testimoni oggettivi e non silenziosi, in quanto spronano ancora una volta scienziati a rispondere ai quesiti irrisolti che tutt’oggi questi santi oggetti ci pongono.
Come vediamo il culto della santa Cuffia ha avuto una tale importanza nella storia, nonostante la disaffezione da parte dell’uomo contemporaneo, che è stato a causa della sua natura particolare. Non era una reliquia normale, come quella dei santi. Era una reliquia che testimoniava le sofferenze che Gesù aveva patito per il riscatto dei peccati dell’uomo.
L’autore: Padre Jean- Charles Leroy , dopo essersi laureato in Scienze farmaceutiche all’Università di Parigi, una volta laureatosi ha ricoperto ruoli di responsabilità in una azienda multinazionale di farmaceutica. Nel 1982 ha deciso di consacrare la sua vita al Signore ed è stato ordinato sacerdote nel 1989. Ha conseguito poi, la licenza in teologia morale presso l’istituto Giovanni Paolo II per studi su Matrimonio e Famiglia. Oltre ad aver scritto varia articoli, è autore di parecchi libri.
“Il Sudario di Cahors” di Jean- Charles Leroy,119 pagini ill. colori e b/n, Cantagalli, Siena € 15.00 prezzo di copertina
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Articolo pubblicato il 27/02/2020