Bologna – La storia dello sport in Italia raccontata in un libro da il Mulino

Il ruolo importante dello sport che ha avuto, continua e continuerà ad avere in Italia

Lo sport ha sempre avuto un ruolo importante nella società italiana, e questo viene affrontato nel libro: “Storia dello Sport in Italia”(foto copertina libro) edito dalla Società Editrice il Mulino.  Il libro - curato da Paul Dietschy ( professore, insegnante di Storia Contemporanea all’Università della Francia Contea), e  da Stefano Pivato (professore, insegnante  di Storia Contemporanea all’Università di Urbino) - traccia un excursus che va dalla cultura del corpo in chiave patriottica alla nascita del divismo sportivo negli anni Trenta, alla funzione dello sport nella costruzione del consenso durante il fascismo.

Il racconto continua,  mostrando come nel dopo guerra lo sport - con la conquista del K2 o le vittorie di Coppi e  di Bartali - diventi strumento di riscatto di una nazione uscita in macerie dal secondo conflitto mondiale.  Fino agli anni Settanta del secolo scorso, lo sport diventa anche un luogo di demarcazione delle due grandi culture politiche della Repubblica:quella cattolica e quella comunista.

Negli anni  Ottanta lo sport accompagna i nuovi miti di una nazione proiettata nel lancio del Made in Italy: la vittoria della nazionale di calcio ai mondiali del 1982, i trionfi della Ferrari o le imprese di Azzurra paiono certificare l’inserimento dell’Italia nel novero delle economie più avanzate del mondo. Negli anni Novanta il fenomeno costituisce un buon indicatore del modo in cui il Paese  fronteggia le sfide dell’integrazione europea e della globalizzazione: con la sua rinascita nelle discipline motoristiche, i suoi successi nel calcio, nel ciclismo o nello sci, ma anche con gli scandali legati alla corruzione , al doping e alla violenza degli ultras.

Ma lo sport e la sua disciplina regina, il calcio, porta anche le inquietudini  e le patologie del tempo quando gli stadi a partire dagli anni Sessanta, diventano luoghi di violenza politica e sociale. Nel decennio successivo esso sembra celebrare in maniera gioiosa la fine degli anni di piombo. La crisi del 2008 e le difficoltà del paese hanno avuto un impatto molto forte sul modello sportivo che fatica a reinventarsi.

Anche se, in una nazione – scrive nell’introduzione del libro - dove il consumo di sport ha pochi paragoni al mondo e che si dibatte fra pulsioni europeiste e tensioni sovraniste. L’argomento è vastissimo in quanto parte dalla metà dell’Ottocento, e via, via si è sempre intensificato gli studi sulla storia e il fenomeno dello sport. Lo sport è arte storia cultura. I capitoli trattati nel libro  sono  opera di Paul Dietschy:”Un'altra culla dello sport?”, “Un ventennio sportivo e nell’età della globalizzazione”.   Quelli di Stefano Pivato sono:”Il corpo della nazione”.”Il sorpasso e Anni di piombo e d’oro”.

Autori:

Paul Dietschy, insegna Storia contemporanea all’Università della francia Contea; specialista di storia dello sport, ha pubblicato fra l’altro “Storia del calcio”(Pagina Uno, 2016)

Stefano Pivato, insegna Storia contemporanea all’Università di Urbino. Fra i suoi libri pubblicati per la Società editrice il Mulino sono:”I comunisti mangiano i bambini”(2015), “Favole e politica”, “I comunisti sulla luna”(con M.Pivato, 2017) e l’ultimo recensito recentemente su questa testata:”Storia sociale della bicicletta”.

“Storia dello Sport in Italia” a cura di Paul Dietschy e Stefano Pivato, 280 pp., Società Editrice il Mulino, Bologna 2019,€21.00 prezzo di copertina

 

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Articolo pubblicato il 29/02/2020