Piacenza - Collezioni d’arte contemporanea più importanti d’Italia

Diciotto collezioni oltre 150 opere, da Piero Manzoni a Maurizio Cattelan, da Marina Abramovi?, a Andy Warhol, in una mostra organizzata dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano e curata da Alberto Fiz

La grande mostra:”La Rivoluzione Siamo Noi” Collezionismo italiano contemporaneo curata da Albert Fiz, e realizzata, per inaugurare il nuovo spazio espositivo, situato nell’edificio Ex - Enel (ribattezzato  XNL Piacenza Contemporanea), rimarrà aperta al pubblico  fino  al 24 maggio 2020.  

L’edificio adibito ad uso  industriale fino al secolo scorso, e stato   ricuperato, e ristrutturato nel suo splendore e pregio architettonico, per ospitare nei suoi spazi  l’arte del XX e XXI secolo. Per celebrare l’evento  è stata allestita l’importante mostra che si compone di oltre centocinquanta opere  che spaziano dai dipinti  alle sculture,  dalle installazioni alle fotografie, e video  di artisti (noti e meno noti ), provenienti da 18 collezioni d’arte, tra le più importanti d’Italia svelando ciò che il collezionista rappresenta: non un semplice acquirente di opere d’arte  ma l’artefice di un mondo, di un progetto che cresce grazie alla sua personalissima sensibilità.

Il percorso si completa poi, nella vicina Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi dove lavori di autori contemporanei vengono messi a dialogare con capolavori italiani dell’Ottocento e del primo Novecento raccolti, all’inizio del secolo scorso, dall’imprenditore e collezionista piacentino Giuseppe Ricci Oddi.

Il curatore Alberto Fiz spiega la derivazione del titolo della grande mostra:”il titolo della mostra prende spunto da un opera di Maurizio Cattelan che si auto denigra appendendosi a un gancio con abiti di feltro di Joseph Beuys  che nel 1972 realizzò un opera, dallo stesso titolo di forte impronta politica. Gli elementi che accomunano i due lavori sono la solitudine e la presa di posizione individuale, comportamenti che, molto spesso coinvolgono anche il collezionista”.

L’evento espositivo  è promosso dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, in collaborazione con la Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi, Diocesi di Piacenza – Bobbio, Comune di Piacenza, Camera di Commercio di Piacenza, con il patrocinio del MIBACT, Regione Emilia-Romagna, destinazione Emilia, Provincia di Piacenza.

Il Presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano  Massimo Toscani:” Il Centro XNL, è una fabbrica di idee che oggi è finalmente in grado di lavorare per Piacenza e per il mondo dell’arte in Italia, rispetto al quale intende porsi come un nuovo ulteriore strumento di analisi critica della cultura contemporanea in comunione con le istituzioni pubbliche e private già operanti.

La nostra Fondazione – continua il presidente Toscani- ha creduto con forza nell’utilità pratica del complesso espositivo XNL – Piacenza Contemporanea  e ha investito di conseguenza risorse, idee e passione ”. Nell’aprire le porte a queste raccolte private, il mecenate del terzo millennio assume un ruolo da protagonista nel panorama culturale odierno, offrendo un’occasione unica per far conoscere capolavori altrimenti nascosti.

La mostra è strutturata in otto sezioni, inizia il percorso con la  sezione denominata:“complicità”, ovvero la dialettica  tra collezionista e artista che si esplicita attraverso una serie di ritratti, prosegue con la seconda,”domestiche alterazioni”, tutto quello che ruota nelle pareti domestiche di una casa, dall’arredamento al cibo che subisce una profonda trasformazione tra paradossale e ironia.

“Rovesciare il mondo”, a dare il titolo alla seconda sezione è lo spunto da un’opera di Lara Favaretto “Mondo alla rovescia”, dove l’opera spazia su questioni importanti da quelle sociali a quelle politiche, ai cambiamenti climatici,  come il lavoro dell’orso ibridato di Katia Novitsskova (  oggetto prestato anche per la copertina del catalogo che accompagna la mostra).

Capolavori d’impatto forte come la barca dei migranti di Siglej Xhafa, sino alla celebre performance di Marina Abramovi? (realizzata in occasione della Biennale di Venezia del 1997). La terza sezione, illustra il mistero insormontabile di quel filo rosso che lega la ricerca dei collezionisti e l’indagine degli artisti. La quarta sezione, “L’altro visto da sé”, scrive Jean Baudrillard nel pamphlet:

”Ciò che conta per noi è di far la prova della nostra esistenza”, dove i destini degli artisti e dei collezionisti s’incrociano in una serie di lavori che vanno oltre la semplice rappresentazione. “Controllare il caos”, la sesta parte, propone modelli linguistici differenti che hanno come elemento unificante quello di esprimere  l’energia vitalistica insita nella materia attraverso un’azione che, di volta in volta, può essere differente.

Un giardino aereo creato dall’opera di Tomás Saraceno con 60 “cuscini”aerostatici disposti sullo scalone centrale dello Spazio XNL accoglie i visitatori  nella settima sezione, dove nel percorso si indaga su un ulteriore elemento d’intersezione tra la ricerca dei collezionisti e quella degli artisti.

Nell’ultima parte della mostra “Spazi di Monocromia”si sviluppa nella sede della Galleria Ricci Oddi, dove vengono trattati temi maggiormente affrontati nel ‘900,  creando  una dialettica con la raccolta permanente realizzata dal collezionista piacentino con particolare  riferimento alle sculture di Medardo Rosso e tanti altri artisti.

La citazione  e il riporto di alcune opere, in questo testo, non hanno lo scopo  esaustivo, ma di  illustrare l’imponenza del progetto espositivo  mandando il lettore a visitarla e approfondire le varie tematiche di questa interessante ed emozionante esposizione.

Un invito al visitatore e poi rivolto, anche  di  procurarsi il corposo  catalogo 383 pagine, pubblicato in  edizione bilingue (italiano e inglese) da Silvana Editoriale,  dove la veste si presenta più come una monografia sul mondo del collezionismo. Il libro  accanto a tutte le opere esposte  e a un saggio del curatore Alberto Fiz, il testo contiene una serie d’interventi di Milovan Farronato, Elio Grazioli, Giorgio Milani, Elena Pontiggia, Stefano Salis, Marco Senaldi, Alessia Zorloni. Insieme alle testimonianze di Laura Mattioli, Claudio Palmigiano e Gemma Testa, vengono poi pubblicate a cura di Eugenio Gazzola, le interviste a tutti i collezionisti presenti in mostra. Massimo Toscani:

Volevamo una mostra che appoggiasse ostinatamente sulla persistenza dell’elemento umano al centro del sistema dell’arte ,convinti come siamo che un tale presupposto,al giorno d’oggi, sia una novità”.

Descrizione foto:

Foto apertura copertina catalogo della mostra

Foto 1  Maurizio Cattelan, “La rivoluzione siamo noi”,2000, resina in poliestere,  cera, pigmento, abito in feltro, appendiabiti in metallo, figura: 123,8x35,6x43,2 cm;appendiabiti:189x47x52,1 cm; Torino,  Collezione Fondazione Sandretto Re Rebaudengo  

Foto 2 Katja Novitskova, “Approximation (polar bear)”, 2017, stampa digitale su alluminio,cutout,plexiglas, 148x226x38 cm; Torino Collezione  Fondazione  Sandretto Re Rebaudengo 

Foto 3 Aldo Mondino “Torre di torrone”, 1968 scatole di torrone (legno e carta), 180x260,  Busca Collezione La Gaia

Foto 4 Giorgio Morandi “Natura morta”, 1956 olio su tela 36x45,7 cm, Collezione Mattioli Rossi

Foto 5 Mario Ceroli “La scala”, 1968, legno 250x170x8 cm, Collezione Floridi (Roma)  

Foto 6 Andy Warhol “Vesuvio”, 1984 , acrilico su tela, 80x100 cm, Collezione Consolandi (Milano)

Foto 7 Paul McCarthy “Bear” Sculpture”, 1991, istallazione 90,3x229 cm,peluche su pedana, Collezione Alt (Bergamo)

Foto 8 Mimmo Jodice, “Ercolano”, 1999, stampa giclée, 74x74x2 cm, Collezione De Iorio (Trento)

 Foto 9 Tomás Saraceno”se 60 flying garden, 2006, 60 palloncini in pvc, elastici pianta di tillandsia, elio, dimensioni variabili, Collezione Agiverona

Foto 10 Alessandro  Mendini, “Poltrone di Proust – Sandro e Giuliano”2012 , poltrone in  legno e raso stampato, 106x102x83 cm ciascuna, Collezione  Pistoia,Gori- Fattoria di Celle   

“La Rivoluzione siamo noi. Collezionismo Italiano contemporaneo” (via santa Franca,36) Galleria d’arte Moderna Ricci Oddi (Via S. Siro 13) fino al 20 maggio 2020. Orari da martedì a domenica dalle ore 10.00 alle 19.00. Chiuso il lunedì

 

 

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Articolo pubblicato il 04/03/2020