Venezia – La scultura di Giusto Le Court

Un pregevole libro di Maichol Clemente edito dalla Marsilio Editori sulla scultura Barocca Veneziana

Lo splendido volume, bilingue italiano-inglese di Maichol Clemente:”White Marble and the Black Death”, pubblicato dalla Marsilio Editori (208 pp. ill. 35.00 foto copertina ) finanziato dal Venetian Heritage,  e arricchito dalle pregevoli immagini, realizzate per l’occasione da Marco Furio Magnani e Mauro Magliani, mettono in evidenza la splendida scultura marmorea eseguita dallo scultore olandese Giusto Le Court. Nel 1630 Venezia venne colpita dalla peste, il morbo falciava a morte migliaia di veneziani, in breve tempo decimò la popolazione. Allora il Doge fece un voto alla Beata Vergine: che impegnava solennemente la Serenissima a erigere un magnifico tempio in suo onore in cambio della cessazione dell’infernale morbo.

L’autore, Maichol Clemente ripercorre tutta questa storia, narrando la votazione del Senato per assegnare il progetto e la realizzazione della Chiesa della Salute a Baldassarre Longhena, le  vicissitudini  nell’affidare la realizzazione del gruppo scultoreo a Giusto  Le Court  e non  a Lorenzo Bernini, e come mai tutto quel tempo  dal voto del Doge, e solo quarant’anni dopo l’approvazione definitiva per la realizzazione del santuario.   Scrive  S.E. Francesco Moraglia Patriarca di Venezia:

Anche il fedele o il visitatore più distratto non può rimanere  indifferente dinanzi alla bellezza dell’altare maggiore della Basilica veneziana della Salute”. Nella prefazione del volume, Monica De Vincenti e  Simone Guerriero presentano il rapporto  e  le affinità che prevalsero tra l’anziano architetto Longhena e il giovane scultore Le Court, spiegando  il  rapporto istaurato tra  l’architettura e  la nuova scultura,  che tramuta  in attori i componenti del gruppo scultoreo, con la cornice architettonica che le fa da palcoscenico.

Questa forma non si riscontra solo nella Chiesa della Salute, ma anche in altre realtà della città lagunare dove Le Court venne chiamato ad operare.  Lo stupendo gruppo marmoreo presenta in primo luogo, la singolare immagine orientale denominata “Mesopanditissa”, dal volto scuro e dallo sguardo penetrante, giunta dall’isola di Candia e portata in città nel 1670 dal Doge Morosini.

Ma al di sopra, nella sommità, si trova il pregevole complesso scultoreo attribuito all’artista fiammingo Giusto Le Court – che presenta la Vergine Maria quale maestosa Signora con il Bambino  in braccio, posta sopra le nubi con dei putti angelici ai suoi piedi della Madonna - e alla destra un angelo che scaccia e allontana la terribile raffigurazione della peste, ormai senza fisionomia e senza denti ( come viene riportata nella splendida immagine del particolare della scultura foto 4 ).

Il gruppo marmoreo si compone di diciotto statue collocate nelle nicchie del Presbiterio  con i dodici apostoli e  i quatto dottori della Chiesa. Il libro si completa  poi con  91 tavole fotografiche. Il  prezioso studio, oltre a mettere in luce la maturità dello scultore Le Court, si porta in evidenza uno degli aspetti meno conosciuti del Barocco veneziano a riguardo della scultura.

Maichol Clemente è un giovane studioso di scultura veneta del Sei e Settecento. Sta concludendo una tesi presso l’Università degli Studi di Udine sullo scultore tedesco Tommaso Rues. E’ consulente esterno dello Szépmüvészeti Múzeum di Budapest per il patrimonio di sculture venete lì conservate. Pubblica su importanti riviste nazionali e internazionali e ha collaborato a cataloghi di mostre e a progetti scientifici di rilievo nazionale.

Foto:copertinalibro
 

Foto 1 Giusto Le Court e Baldassarre Longhena, Altare Maggiore Venezia, Basilica di Santa Maria della Salute

Foto 2 particolare del gruppo marmoreo

White Marbleand the Black Death. Il marmo bianco e la peste nera. Giusto Le Court alla salute, a cura di Maichol Clemente, traduzione di Gabriele Poole, 208 pp. 120 illustrazioni colori edizioni bilingue italiano -inglese Marsilio, Venezia 2019, E 35.00

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 12/03/2020