Torino - "Che la vendetta abbia inizio" è il primo libro di Aurora Cold: un fantasy affascinante ed intrigante

Carlo Emanuele Morando per Civico20News

Spesso iniziare la lettura di un libro fantasy, se non si è amanti del genere, è un vero e proprio interrogativo e ci si ritrova tra il timore di un volume esagerato ed assolutamente inverosimile, pieno di folletti ed altre creature fantastiche, in cui la realtà fatica ad inserirsi persino nell'avvicendarsi del giorno e della notte, e il sospetto che si tratti dell'ennesima copia di qualcosa di già letto e riletto.

 

Un rischio che accetta chiunque si accinga a leggere un fantasy. Non è il caso de "Il grande tradimento" di Aurora Cold.

 

L'autrice è stata in grado di creare un'opera equilibrata e coinvolgente, capace di offrirsi ad un ampio spettro di pubblico, sia esso giovane o adulto, perchè gli strumenti letterari utilizzati sono in grado di tenere il lettore incollato alle pagine tra battaglie egregiamente raccontate, politica, intrighi di palazzo e amicizie, senza ovviamente dimenticare i tradimenti, grandi protagonisti di questo primo volume della saga della vendetta.

 

Il personaggio principale, Seraph, affronta un viaggio reale, di cammino, ma anche interiore, di crescita personale. Viene infatti addestrato dall'Ordine dei Guardiani del Regno a superare i propri limiti e a diventare un degno alleato dei suoi compagni d'arme Miriam e Reidell.

 

L'individuazione delle caratteristiche personali e dei poteri dei singoli personaggi è molto accurata e consente al lettore di seguire l'evolversi della situazione senza quei salti narrativi e la necessità di ricorrere ad elementi dati per scontati che caratterizzano altri testi i cui autori sono prede di bramosia di scrivere. 

 

Sicuramente il più grande punto a favore dell'autrice è la chiarezza dell'andamento narrativo che, in un contesto "pericoloso" come quello fantasy, permette di inserire numerosi intrighi e colpi ad effetto davvero inaspettati. In poco più di 400 pagine l'autrice è stata in grado di appassionare il lettore, dare un preciso e completo quadro dello scenario socio-politico dell'ambientazione scelta, emozionarlo con l'acquisizione di competenze del protagonista e farlo soffrire insieme a lui all'apice della battaglia.

 

Un unico neo: il testo presenta qualche errore di battitura di troppo, l'incaricato di correggere le bozze avrebbe dovuto usare maggiore attenzione. Ma se le premesse sono queste, i lettori della saga della vendetta attenderanno con impazienza l'uscita dei volumi successivi.

 

Carlo Emanuele Morando

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Articolo pubblicato il 18/03/2020