Platone e il Mito della Caverna

Le Verità immortali non perdono mai la propria attualità

Il mito della Caverna

 

Dopo aver rivisitato il Mito di Er,  http://www.bdtorino.eu/sito/articolo.php?id=36827, affronterei ora, quello della Caverna, sempre presentato da Platone ne “La Repubblica”, ove il filosofo riporta le parole dell’Ateniese Socrate.

Si tratta del più noto esempio di metafora, fonte ispiratrice di centinaia di scritti e di decine di opere cinematografiche.

Il problema che viene affrontato è quello della Realtà delle cose, ovvero la questione riguardante la natura delle informazioni ricevute dai cinque sensi che si traducono in impulsi elettrici nel nostro cervello.

 

Gli impulsi elettrici, come ci dimostrerà ampiamente la cosiddetta Realtà Virtuale, sono esterni alla Realtà in sé, anzi possono trasformarsi a nostro piacimento in vettori di menzogna o di Realtà Altre.

 

Nel mito di Platone alcuni uomini sono rinchiusi dentro una caverna fin dall’infanzia.

 

Sono legati con delle catene che impediscono loro di voltarsi verso l’apertura della grotta, costretti a fissare la parete di roccia che si trova di fronte a loro.

Alle loro spalle vi è un muro che nasconde una strada sopraelevata lungo la quale passano altri uomini che portano sulle spalle statue e oggetti vari, facendoli sporgere di poco oltre il muro.

 

Tra la strada e l’uscita della grotta viene acceso un grande fuoco, la cui luce, illuminando gli oggetti trasportati dagli uomini, crea delle ombre gigantesche sul fondo della grotta, ombre che possono essere percepite dagli uomini incatenati.

 

La metafora è molto semplice: gli uomini prigionieri nella grotta sono da sempre abituati ad osservare le ombre che sfilano lungo parete di fronte a loro, quindi non potranno neppure immaginare che ciò che essi vedono non possa rappresentare la Realtà.

 

Nel mito si racconta che uno di questi uomini viene liberato.

L’uomo incredulo si alza, si volta verso l’uscita e vede per la prima volta la luce che proviene dall’esterno.

 

Questa luce è troppo forte, offende la sua vista e lo rende quasi cieco, incapace di vedere gli oggetti che generavano le ombre a lui famigliari.

 

Lentamente inizia a riconoscere qualche forma o qualche oggetto, tuttavia fa molta fatica ad accettare per veri quegli oggetti, essendo abituato da sempre a considerare vere le loro ombre.

 

Successivamente l’uomo viene trascinato a forza fuori dalla grotta, immerso nella luce accecante del Sole.

 

La luce solare rappresenta la Vera Luce, ovvero la Luce filosofica della Verità che ad una vista impreparata potrà sembrare intollerabile.

 

Platone prosegue raccontando che l’uomo inizia a guardare le ombre degli esseri che gli si trovano vicini, vede i loro riflessi tremanti nelle acque di uno stagno e lentamente inizia a comprendere quel tipo di Realtà.

Di notte gli appaiono le stelle e la Luna, e nell’oscurità della tenebre riconosce altre forme che daranno vita a un lungo processo di apprendimento.

 

Dopo qualche tempo quell’uomo si abituerà anche alla luce del Sole, riuscendo persino ad osservarlo per qualche istante senza provare dolore.

 

Ora noi abbiamo assistito ad un violento cambiamento, una mutazione fisica e psicologica che ha trasformato uno schiavo incatenato al fondo di una caverna in un uomo nuovo che ha compreso la verità sull’origine di tutte le cose e che ha dedotto che proprio quel Sole che lo ha abbagliato per lungo tempo è la causa determinante di ogni cosa, delle stagioni, della vita sulla Terra e persino delle ombre che lui vedeva al fondo della caverna.

 

L’uomo diviene il simbolo di colui che ha ricevuto l’illuminazione, nel vero senso della parola.

La metafora del filosofo o dello scienziato che ha scoperto la Verità sotto forma di Sapienza o di grande rivelazione.

 

Quest’uomo, cambiato nel profondo, ricorda i suoi compagni legati dalle catene e prova il desiderio di tornare da loro per condividere le proprie scoperte.

 

Proviamo ad immaginare questa ultima scena.

 

L’uomo scende, incontra i suoi, si siede nuovamente al posto che gli competeva e rivolge lo sguardo al fondo della caverna.

Proviamo ad immaginare lo sconcerto degli uomini che ascoltano le parole di quell’uomo tornato dall’esterno.

Nessuno gli crederebbe e nessuno si sognerebbe di ripetere la sua esperienza perche, di fatto, quell’uomo tornato nella caverna è completamente pazzo.

 

Un tipo di mito come quello della Caverna di Platone si presta a moltissimi spunti interpretativi.

 

Vi possiamo scorgere la figura del profeta, quella dell’illuminato, quella dello scopritore o dell'uomo di scienza. Potremo immaginare la solitudine intellettuale del grande filosofo che percepisce una Verità altra, difficilmente condivisibile.

 

Potremmo anche immaginate lo sconforto e la frustrazione della mancata condivisione di un mondo differente da quello che ci è sempre apparso.

Entrerebbe in gioco quella che i teutonici definiscono come Weltanschauung.

 

Il termine appartiene alla lingua tedesca ed esprime un concetto fondamentale nella filosofia ed epistemologia.

 

In italiano potremmo definirla “Visione del Mondo”.

 

Carl Gustav Jung, il grande psicologo svizzero di lingua tedesca, ha utilizzato molto frequentemente questo termine per descrivere la profonda trasformazione degli individui che mutano la propria Weltanschauung, portandoli spesso alla guarigione, al contrario senza questo profondo cambiamento psicologico, e non solo, le terapie potranno essere inefficaci.

 

Il cambiamento di Visione richiede lavoro su se stessi e sofferenza, fa parte dei processi evolutivi che riguardano l’individuo e la società.

 

Il cambiamento richiede sempre dolore, poiché anche la nostra mente agisce rispettando le leggi inerziali del moto: noi, come gli oggetti che si muovono tendiamo a mantenere inalterato lo stato di quiete e di moto, finché non sopraggiunga una causa esterna che lo modifichi.

 

Siamo propensi a non cambiare opinione se non per gravi motivi. Viviamo invocando le certezze e siamo persino confortati dai dogmi che non comprendiamo e che accettiamo come misteri, confortati solo dal fatto che molte altre persone la pensino in quel modo.

 

Un punto di vista sicuramente originale, frutto di una Visione del Mondo molto seducente, venne esposto in un noto testo del 1976, Il Gene Egoista, da Richard Dawkins, biologo genetista. Nel saggio si narra di una unità informativa, detta Meme, che rappresenta una singola unità culturale, paragonabile ad un Gene, che si diffonde nell’ambiente.

 

Parleremo di ambiente in senso culturale, una sorta di palestra nella quale si confrontano migliaia di informazioni, opinioni e idee.

Alla fine, secondo dinamiche molto simili a quelle darwiniane prevarrà un’idea o una concezione filosofica o religiosa. Potremmo anche riferirci a una forma vincente di messaggio pubblicitario o di appartenenza sportiva.

Non ci sono limiti reali alla diffusione dei memi o delle idee.

 

L’esempio del Gene Egoista sembra essere particolarmente attuale in questo complesso periodo, dove una singola sequenza di DNA, che potremmo anche definire gene, sta riproducendosi nelle cellule di milioni di persone nel mondo, urlando la propria potenza biologica.

 

Il Corona Virus entra nelle nostre cellule e fa il proprio dovere: si riproduce e si propaga per replicarsi e per diffondersi in modo pandemico.

 

E’ il suo lavoro e sembra farlo molto bene.

 

Tornando al mito della Caverna, l’Uomo che ha avuto l’esperienza del Fuori, dell’Oltre… l’Uomo illuminato che conosce la Verità potrebbe tentare di convincere i propri compagni che giacciono ancora incatenati, ma nel mito platonico questo non avviene e il meme della scoperta perde la propria battaglia contro i memi cristallizzati di coloro che credono in ciò che vedono e che ritengono essere la Verità.

 

Platone probabilmente volle raccontare di quanto fosse difficile, pericoloso e, forse, inutile, proclamare delle Verità a coloro che non siano in grado di comprenderle, Socrate ne fu un tristissimo esempio, quando volle donare la saggezza agli ateniesi questi gli si rivoltarono contro uccidendolo.

 

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Articolo pubblicato il 01/04/2020