Nulla sarà più come prima

Claudio Berrino per Civico20News

Oggi in Italia è stata superata la terribile soglia complessiva degli undicimila decessi e dei centomila contagiati.

 

Il numero pare sia stato stimato per difetto in quanto è tratto dalle persone censite dal sistema sanitario come positive al Covid19, quindi la statistica indica come il numero reale, verosimilmente, possa essere sensibilmente superiore. Viviamo nell'incertezza di quello che potrà essere il nostro futuro, biologico ed economico.

 

Non abbiamo neppure la percezione dell'assetto geopolitico globale con cui ci confronteremo al termine dell' "Armageddon".

Pare indubitabile che lo stress esistenziale al quale interi continenti sono sottoposti porterà le popolazioni a raccogliersi in territorialità dimensionalmente contenute, quelle che alcuni di noi chiamano Patrie.

 

Ciò decreterà la fine della globalizzazione, del mondialismo, dell'indistinto a favore dell'identitario, del "caratterizzato" culturalmente, dell'etica di appartenenza anziché della ormai sconfitta morale universale.

 

Siamo alla vigilia di uno snodo epocale che non dovrà però distoglierci, ad emergenza conclusa, dalla consapevolezza che l'ecatombe italiana non è stata frutto di un destino cinico e baro ma conseguenza di errori previsionali e di politica sanitaria che sono ascrivibili a ben precisi nomi e cognomi.

 

Dovranno essere esaminate le singole responsabilità individuali ed i colpevoli chiamati a risponderne.

 

Lo dobbiamo ai nostri morti.

 

Claudio Berrino

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Articolo pubblicato il 02/04/2020