Autostrade, accordo a un passo: il 51% ai tedeschi di Allianz, Atlantia al 49%, niente revoche o penali

Intesa tra Conte e la holding dei Benetton: possibile fine braccio di ferro con lo sbarco del colosso assicurativo tedesco. Malumore Cinque Stelle, ministro Patuanelli smentisce.

L’accordo su Autostrade sarebbe vicino: il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro dei Trasporti e Infrastrutture, Paola De Micheli, avrebbero raggiunto un accordo con Atlantia, la holding controllata dai Benetton, per un riassetto di Autostrade che porrebbe fine al braccio di ferro tra l’Esecutivo e la principale concessionaria delle autostrade italiane.

 

L’intesa – su cui ancora però non c’è un via libera definitivo anche da parte del Movimento Cinque Stelle, e che viene smentita dal ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli – non prevede né la cancellazione della concessione autostradale ad Aspi, né tantomeno penali a carico dell’azienda dei Benetton.

 

Al contrario Atlantia, che oggi possiede l’88,06% di Autostrade per l’Italia, pur scendendo a una quota di minoranza, pari al 49% dell’azionariato resterebbe sostanzialmente il partner industriale principale; la quota di maggioranza di Aspi del 51% invece verrebbe acquisita alle attuali quotazioni di mercato da Allianz, il colosso tedesco delle assicurazioni, che già oggi possiede attraverso la Appia Investments S.r.l. il 6,94% della società. Infine, verrebbero liquidati e uscirebbero di scena i cinesi del Fondo d’investimento Silk Road Fund (oggi con il 5 per cento).

 

L’intesa raggiunta prevederebbe anche l’aumento da 2,8 a 4 miliardi dell’attuale piano di investimenti di Autostrade per il prossimo quinquennio, per la realizzazione della Gronda di Genova, un piano di manutenzione straordinaria della rete autostradale, e la finalizzazione del riassetto della Pisa-Livorno-Firenze. Infine, ribadito che non sarebbero previste penali, Atlantia e Autostrade si impegnano a mantenere per 2-3 anni l’attuale situazione di congelamento delle tariffe autostradali.

 

Come accennato, l’intesa possibile è molto distante dalle richieste di azzeramento della concessione autostradale a suo tempo avanzate dai Cinque Stelle, subito dopo il disastro del Ponte Morandi. In una dichiarazione all’ANSA diffusa dopo la pubblicazione della notizia da parte del nostro giornale, il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli “smentisce totalmente la ricostruzione apparsa sul sito de La Stampa in merito ad un accordo con Autostrade”. 

 

Ancora nell’ultimo decreto legge “milleproroghe” era stata inserita una norma che sostanzialmente permetteva di togliere la concessione ad Autostrade e trasferirla ad Anas, versando una penale limitata. A suggerire al governo la necessità di cambiare strategia è stata la presa d’atto che in sede di giustizia europea questa clausola avrebbe ben poche speranze di sopravvivere. Resta aperto il discorso – ma in proiezione soltanto futura, nonostante i tentativi dell’ultimo minuto – di un possibile coinvolgimento di Cassa Depositi e Prestiti in Autostrade. 

  

La Stampa

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 04/04/2020