Torino - "Il Ministro della Pubblica istruzione Azzolina calpesta il merito: valorizziamo gli studenti"

Lo sostengono Luca Toccalini e Carlo Emanuele Morando della Lega Salvini

“Come sospettavamo il ministro Azzolina si è scordata completamente la parola meritocrazia. Promozioni di massa e una maturità che si preannuncia tutt’altro che seria non sono i provvedimenti che auspicavamo. Chiediamo alla signora ministro di fornire al più presto simulazioni delle prove di esame e di dare indicazioni per la nuova formulazione dei crediti formativi".

Lo afferma Luca Toccalini, coordinatore federale Lega Giovani, commentando le ipotesi formulate dal Ministro della Pubblica Istruzione Lucia Azzolina in merito alla possibile conclusione dell'anno scolastico in corso.

Toffalini ha poi tenuto a sottolineare come il diritto allo studio non sia sinonimo di diritto alla promozione:

"Bisogna difendere e valorizzare gli studenti che, nonostante mille difficoltà, si stanno impegnando ogni giorno davanti agli schermi dei loro pc, tablet e cellulari. Il tempo stringe e i nostri ragazzi meritano risposte, non supposizioni”.

Carlo Emanuele Morando, coordinatore regionale Studenti Lega Piemonte, insiste affermando:

"Ancora una volta dal MIUR arriva una decisione che calpesta il merito, premia i fannulloni e penalizza i meritevoli. Gli Studenti della Lega rifiutano con forza ogni 6 politico o altre misure che rendono farsesco l'esame di maturità. Come coordinatore regionale degli Studenti della Lega del Piemonte ho proposto che si utilizzino i test Invalsi nella valutazione".

Morando ricorda altresì come questi test richiedano un minor tempo di svolgimento, siano corretti dal computer richiedendo quindi un minor lavoro degli insegnanti:

"Ma soprattutto costituiscono un metro di giudizio oggettivo ed univoco, uguale per tutte le regioni italiane e allineato ai criteri di valutazione europei.

Il Ministro Azzolina si svegli anche sul problema delle scuole paritarie, che a causa dell'assenza di risposte da parte del MIUR, vede a rischio la sopravvivenza dei 12mila istituti paritari italiani e dei suoi 100mila insegnanti.

Il Ministero velocizzi l'erogazione di contributi a queste realtà e garantisca la sopravvivenza a chi fornisce un contributo essenziale all'istruzione italiana".

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Articolo pubblicato il 08/04/2020