Conto corrente a rischio. Patrimoniale in agguato: come salvarsi. Di Davide Pantaleo

Proprio mentre il Governo è impegnato a mettere a punto il decreto di aprile, l'approvazione del quale potrebbe anche slittare ai primi di maggio, serpeggia in maniera silenziosa, ma neanche troppo, la paura di una tassa sulla ricchezza che in realtà possa andare a colpire anche i meno ricchi.

Patrimoniale in vista per aiutare debito pubblico crescente?

Come è noto il Governo sta mettendo in campo misure economiche straordinarie per fronteggiare l'emergenza coronavirus.

Si parla di una manovra da 70 miliardi di euro che andrà a gravare inevitabilmente su un debito pubblico già di per se non certo in buona salute e destinato per di più a crescere in maniera consistente.

Il timore dei risparmiatori è che a fronte delle misure messe in campo in questi mesi, lo Stato possa bussare alla loro porta e presentare il conto in seguito.

In sostanza a far tremare gli italiani è la preoccupazione che il Governo per risanare in qualche modo i conti e far rientrare almeno in partre il rapporto deficit/Pil, possa decidere di dare vita ad una patrimoniale.

Patrimoniale: arrivano smentite da più parti, ma la paura resta

Al momento non ci sono segnali di questo tipo, visto che non solo il premier Conte, ma anche diversi Ministri, si sono preoccupati di smentire e allontanare in più occasioni qualsiasi ipotesi in tal senso.

Nei giorni scorsi lo stesso presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, nel corso della trasmissione "Accordi e Disaccordi", ha dichiarato che non c'è nessuna patrimoniale in vista, aggiungendo che in questo momento non andrebbe verso questa proposta di legge.

La paura però c'è ed è tanta, anche perchè prima o poi bisognerà affrontare la nodosa questione del disastrato debito pubblico italiano che in qualche modo andrà risanato.

Un modo per farlo, come detto prima, sarebbero quello di ricorrere ad una patrimoniale che potrebbe ad essere colpire direttamente anche il conto corrente di ciascun italiano con un prelievo forzoso sull'onda di quello realizzato dal Governo Amato nel lontano 1992.

La questione della patrimoniale tra l'altro continua ad essere piuttosto viva in quest'ultimo periodo e vede favorevoli e contrari in un dibattito a distanza che fortunatamente è fermo alle sole parole.

Patrimoniale: ecco chi è a favore

Tra coloro che dicono sì alla patrimoniale troviamo Elsa Fornero, ex Ministro del Governo Monti, la quale però precisa che al momento una discussione su questo tema sarebbe sbagliata, ma più avanti nel tempo potrebbe essere necessario ricorrere ad un intervento di questo tipo per aiutare il debito pubblico italiano.

In favore della patrimoniale si è espresso nei giorni scorsi l'ex presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, il quale ha dichiarato: “Se mi chiedono di pagare una patrimoniale, io lo faccio, credo sia giusto. Chi più ha più deve dare. Si tratta di un criterio giusto di proporzionalità”.

A sposare la linea di Casini è Enrico Rossi, il presidente della Regione Toscana, il quale su Facebook ha scritto di essere perfettamente d'accordo con il leader dei Centristi per l'Europa.

Come è noto tra i sostenitori di una patrimoniale troviamo anche il leader delle Sardine, Mattia Santori, che propone un patto di solidarietà nella misura dell'1% in tutta Europa.

Patrimoniale: tanti i contrari

In tanti si oppongono all'idea di uno Stato che metta le mani nelle tasche dei cittadini con un provvedimento tanto impopolare quanto violento.

L'ex Ministro delle Finanze Giulio Tremonti, in na lettera inviata al Corriere della Sera ha dichiarato a chiare lettere che è da escludere l'introduzione di un'imposizione patrimoniale che creerebbe un disastro peggiore di quello che si vorrebbe evitare. 

Contrario anche l'AD di Banca Mediolanum, Massimo Doris, il quale ritiene che "sarebbe una follia totale esigere denaro in un momento in cui c'è un disperato bisogno di riceverne.
Una patrimoniale a suo dire "creerebbe inevitabilmente incertezza e farebbe contrarre ancora di piu' i consumi".

Aderisce al partito dei no anche il vice ministro dell'economia, Antonio Misiani, che ha fatto sapere di essere culturalmente contrario ad una patrimoniale, schierandosi piuttosto in favore di strumenti che che permettono di convogliare risorse verso l'economia reale. 

A dissociarsi dall'idea di una patrimoniale sono anche i renziani, cui si affiancano tra le file dell'opposizione Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia e il leghista Matteo Salvini.

Patrimoniale: come fare per mettere al sicuro il conto corrente?

Di sicuro il tema della patrimoniale è molto sentito in questo momento e vissuto con non poca ansia da molti risparmiatori che si chiedono in quale modo poter mettere al sicuro i soldi che hanno sul conto corrente e in genere le loro ricchezze.

A tal proposito il Fatto Quotidiano ha riportato le indicazioni di Beppe Scienza sulle strade ritenute percorribili dagli italiani.

Conto corrente: trasferire i contanti in assegni circolari

Una delle soluzioni per sfuggire ad una patrimoniale è rappresentata dagli assegni circolati non trasferibili, verso i quali spostare i soldi dal conto corrente.

Una strada però non del tutto sicura visto che una patrimoniale potrebbe essere applicata anche agli assegni già emessi ma non ancora incassati.

Investire in Oro per sfuggire alla patrimoniale

Un'alternativa è offerta dall'oro che come bene rifugio dell'eccellenza rappresenta un porto sicuro che sfuggirebbe ad un'imposizione patrimoniale.

C'è da dire però che un investimento di questo tipo richiede una certa conoscenza dell'asset in questione, dal momento che lo stesso espone al rischio di oscillazioni anche di una certa entità.

Soldi dal conto corrente alle cassette di sicurezza

Infine, una terza possibilità per sfuggire ad una patrimoniale è data dalle cassette di sicurezza, verso le quali far confluire il denaro in uscita dal conto corrente.

Come nel caso degli assegni circolari, anche le cassette di sicurezza potrebbero non essere del tutto immuni dallo spettro della patrimoniale.

Quest'ultima infatti potrebbe anche fare riferimento a quanto posseduto dal risparmiatore ad una data antecedente il provvedimento, e in tal senso c'è ad esempio un precedente in Germania risalente al 1952

Fonte: Trendon online

 

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 25/04/2020