Coronavirus in Piemonte. Crescono morti e contagiati. Prosegue l’andamento dei guariti, lieve calo pazienti nelle terapie intensive. Previsione di normalizzazione attività ospedaliera

AGGIORNAMENTO DEL 30 APRILE: stamane il flash mod di medici e infermieri davanti agli ospedali. Le indagini della Procura della Repubblica. Il dato nazionale

Nonostante le avvisaglie dei giorni scorsi, il numero dei morti è tornato impetuoso e si sono superati i tremila decessi nella nostra regione, per la precisione 3022. Scendono a 199 i ricoverati nelle terapie intensive, ma salgono a 25995 le persone positive al test virologico.

Ieri pomeriggio l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono  4.911 (287  in più di ieri): 446  in provincia di Alessandria, 195 in provincia di Asti (+10), 255 (+24) in provincia di Biella, 549 (+45) in provincia di Cuneo, 401 (+30) in provincia di Novara, 2.479 (+135) in provincia di Torino, 256 (+28) in provincia di Vercelli, 268 (+11) nel Verbano-Cusio-Ossola, 62 (+4)  provenienti da altre regioni.

Altri 2.538 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

Sono 66 (13 più di ieri) i decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 14 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente dall’Unità di crisi può comprendere anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 3.032 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 564 ad Alessandria, 168 ad Asti, 162 a Biella, 236 a Cuneo, 257 a Novara, 1.346 a Torino, 158 a Vercelli, 110 nel Verbano-Cusio-Ossola, 31 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

Sono 25.995 (+457 rispetto a ieri) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 3.354 in provincia di Alessandria, 1.557 in provincia di Asti, 964 in provincia di Biella, 2.471 in provincia di Cuneo, 2.266 in provincia di Novara, 12.938 in provincia di Torino, 1.102 in provincia di Vercelli, 1.005 nel Verbano-Cusio-Ossola, 233 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 105 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 199 (-3 rispetto a ieri), mentre i ricoverati non in terapia intensiva sono 2.621 (- 16 rispetto a ieri)

Le persone in isolamento domiciliare sono 12.694

I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 152.447, di cui 81.195 risultati negativi

In previsione della normalizzazione, l’Unità di crisi della Regione Piemonte ha inviato ai direttori generali di tutte le Aziende sanitarie della Regione Piemonte la richiesta di predisporre le azioni propedeutiche alla fase 2 dell’emergenza coronavirus sul territorio, elaborando i piani per il progressivo ritorno all’operatività pre-covid per le aree ospedaliera e territoriale, insieme ai piani delle reti di assistenza ospedaliera, territoriale e di programmazione di quadrante per affrontare l’eventuale ritorno dell’epidemia.

“Oggi c’è meno pressione sui reparti di terapia intensiva e sub-intensiva – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi -, dobbiamo pensare a una graduale riconversione dei reparti covid all’attività ordinaria e a riprendere il programma dell’attività chirurgica che avevamo sospeso nella fase acuta dell’emergenza. Parallelamente dobbiamo tenere alta la guardia su una possibile ripartenza dell’epidemia, per cui stiamo lavorando con il gruppo del professor Fazio alla riorganizzazione della rete di medicina sul territorio, con il supporto dell’epidemiologo Paolo Vineis sulla pianificazione strategica complessiva”.

In ogni caso, nei piani che le Asl dovranno comunicare all’Unità di crisi entro il 3 maggio verranno mantenuti percorsi Covid dedicati e un’organizzazione modulabile per affrontare l’eventuale ripresa epidemica, considerando anche l’offerta delle strutture private, oltre che il progressivo recupero delle prestazioni ambulatoriali non urgenti e delle procedure di prenotazione.

Stamane dalle 10 alle 10,30 davanti a tutti gli ospedali della Regione Piemonte si terrà una manifestazione dell’indignazione di medici, infermieri, operatori che protesteranno stando in silenzio davanti agli ospedali. per sottolineare tutte le cose “non fatte” dalla Regione, dalla mancanza delle mascherine nei presidi all’assenza dei tamponi, dalle assunzioni inadeguate alle risorse aggiuntive che non ci sono.

Una manifestazione sostenuta anche dai segretari di Cgil e Uil di Torino che durante la presentazione della piazza virtuale del Primo Maggio, alternativa alla manifestazione che venerdì non si potrà tenere, hanno battuto sul tasto dell’emergenza sanitaria. Anche la Cisl sottolinea la gravita della situazione, pur non aderendo al flash mob di stamane.

“E’ chiaro che la catena di comando non ha funzionato - sottolinea Gianni Cortese, segretario della Uil di Torino e del Piemonte - una situazione figlia di una politica che ha mirato al rientro del debito senza costruire, rispetto al taglio dei posti letto, una rete territoriale. Rispetto all’emergenza credo che la Regione e il sistema sanitario abbiano mostrato molte lacune. I conti si faranno dopo, perché siamo ancora in un momento di crisi. Ma i conti si faranno”

La gestione dei tamponi in Piemonte entra nel quadro delle indagini avviate dalla procura di Torino sulla questione Coronavirus. I magistrati intendono svolgere alcuni accertamenti di carattere conoscitivo, che andranno ad affiancarsi ad altri già in corso da alcuni giorni.
I fascicoli aperti a Palazzo di giustizia, dove sono arrivati numerosi, sono una trentina: tutti sono senza indagati e senza ipotesi di reato. Nella seconda procura della provincia di Torino, quella di Ivrea (Torino), ce n'è un'altra ventina.
 
Il dato nazionale

Sono complessivamente 104.657, 548 meno di ieri i malati per coronavirus. La diminuzione ieri era stata di 608 mentre lunedì c'era stato un decremento di 290 malati. Il dato è stato fornito dalla Protezione civile. 
Sono salite a 27.682 le vittime per coronavirus in Italia, con un incremento di 323 in un giorno. Ieri l'aumento era stato di 382. Salgono 71.252 i guariti  con un incremento rispetto a ieri di 2.311. L'aumento ieri era stato di 2.317.

Prosegue ancora il trend in calo dei ricoveri in terapia intensiva per coronavirus: ad oggi sono 1.795, 68 in meno rispetto a ieri. Di questi, 634 sono in Lombardia, 21 in meno rispetto a ieri. Dei 104.657 malati complessivi, 19.210 sono ricoverati con sintomi, 513 in meno rispetto a ieri, e 83.652 sono quelli in isolamento domiciliare.

 

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Articolo pubblicato il 30/04/2020