I bambini sono più resistenti degli adulti nei confronti del corona virus?

Il sito web di notizie scientifiche "Live Science", riporta una considerazione  assai interessante: il direttore della NIAID (National Institute of Allergy and Infectious Diseases) Dr. Anthony Fauci ha dichiarato di recente che: "Una importante caratteristica di questa nuova pandemia di coronavirus, è che pochissimi bambini si sono ammalati di COVID-19 rispetto agli adulti". Il dubbio che lo scienziato avanza se questo capita perché i bambini sono resistenti all'infezione da covid 19, oppure perché, pur essendo infetti non sviluppano sintomi?

Per rispondere al quesito verrà effettuato lo studio, noto come Human Epidemiology and Response to SARS-CoV-2, o HEROS, reclutando 6.000 persone da 2.000 famiglie americane situate in 11 città, secondo una dichiarazione del il NIAID. I partecipanti verranno accomunati ad altri studi di ricerca pediatrica finanziati dall'NIH, al fine di accelerare il reclutamento, e includeranno bambini sani e bambini con asma o altre condizioni allergiche. Il team di ricerca monitorerà ogni bambino e la sua famiglia per sei mesi per identificare chi contrae l'infezione, poi se i bambini trasmettono il virus ad altri membri della famiglia e quali membri della famiglia alla fine sviluppano i sintomi.

In  uno studio finanziato dalla NIAID, pubblicato online il 22 aprile sul Journal of Allergy and Clinical Immunology, è indicato  che i bambini e gli adulti con allergie respiratorie, asma o una sensibilità agli allergeni possono ospitare meno recettori ACE2 nelle loro vie aeree. Gli autori hanno ipotizzato che il coronavirus SARS-CoV-2 sfrutti i recettori ACE2 come una porta d'ingresso nelle cellule, quindi teoricamente, le persone con meno recettori ACE2 dovrebbero avere meno probabilità di contrarre un'infezione grave rispetto alle persone con grandi quantità di questi recettori. Includendo i bambini con e senza allergie, lo studio HEROS potrà  aiutare a determinare come le allergie e l'asma possano relazionarsi  al rischio COVID-19.  

Tutto questo avverrà in base al fatto che, le prove finora raccolte, sembrano suggerire che i bambini siano meno vulnerabili agli effetti del coronavirus degli adulti, ma resta il fatto che possono comunque essere infettati. Ha suscitato opinioni contrastanti un recente tweet dell'imprenditore Elon Musk che afferma  che i bambini sono "essenzialmente immuni" al coronavirus.

Tale affermazione sembrerebbe essere dettata dal fatto che, mentre il coronavirus può causare malattie gravi, o addirittura fatali negli anziani, gli esiti per, quanto riguarda i bambini sono rassicuranti, anche se non mancano le segnalazioni di giovani gravemente colpiti dal virus. Queste, insieme alla chiusura delle scuole  in molti Paesi del mondo e a rigorose misure di allontanamento sociale, sono state fonte di grande preoccupazione. 

In linea di massima, in base a quanto emerge dagli studi attuali, in mancanza di dati sicuri e verificati, si dovrà tenere ben presente che i bambini esposti al virus possono essere infettati e manifestare i sintomi correlati, anche se nella maggior parte dei casi i sintomi potranno essere più lievi, secondo quanto affermato dal professor Russell Viner, presidente del Royal College of Paediatrics and Child Health.  

Un altro motivo della maggior diffusione del virus negli adulti, potrebbe dipendere dal fatto che la trasmissione del contagio, è avvenuta fino ad ora per lo più nei luoghi di lavoro  e durante gli spostamenti. Bisognerà pertanto prestare molta attenzione alla valutazione della diffusione del virus nei bambini, ora che un gran numero di adulti è stata a contatto con loro per via della quarantena, perché potrebbe verificarsi un incremento numerico dei contagi.

I bambini con una sintomatologia sfumata potrebbero, su un piano teorico, essere dunque  responsabili della diffusione del virus tra la popolazione  e pertanto  la chiusura delle scuole si è rivelata  fondamentale per ridurre il tasso di diffusione della pandemia. Per questo, nonostante i sacrifici a cui siamo stati tutti fino ad ora sottoposti e che si sono rivelati molto validi ed efficaci nel contenere l'infezione, le misure fin qui adottate non dovranno diminuire, ora  che entriamo in una fase di maggiore libertà ma anche di maggiore responsabilità individuale, e sarà doveroso insitere con i più piccoli perché continuino ad effettuare anche loro le misure protettive basilari.

In particolare bisognerà continuare a insistere anche con i bambini perchè ripetano i quotidiani gesti banali a cui però sarà obbligatorio prestare una ulteriore  maggiore attenzione;  tra questi la corretta pulizia delle mani, l'evitare di toccarsi il viso ed in particolare gli occhi e mantenere la distanza di un metro e mezzo fra le persone, evitando quanto più è possibile i luoghi affollati, nell'interesse di tutti, specie dei più piccini per far si  che non sviluppino la malattia che, nonostante la sua complessità e pericolosità, quando ben affrontata mostra segni di cedimento come è possibile notare dai dati che ci vengono forniti quotidianamente.

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 09/05/2020