Coronavirus in Piemonte. Si consolida l’aumento dei guariti e la diminuzione dei contagi. La regione autorizza i test sierologici privati

AGGIORNAMENTO DEL 6 MAGGIO: 866 morti in più a Torino, da marzo, NO taxi ai positivi al Covit per Coronavirus. Il dato nazionale

Prosegue l’andamento positivo della morbilità nella Regione Piemonte, anche se l’Ordine dei Medici, invita i cittadini alla cautela, proprio all’inizio della Fase 2 ed al rispetto delle norme, già ampiamente diffuse.

 

L’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 6.564: 518 (numero di guarigioni invariato rispetto a ieri) in provincia di Alessandria, 267 (+6 ) in provincia di Asti, 346 (+6) in provincia di Biella, 721 (+17) in provincia di Cuneo, 538 (+1) in provincia di Novara, 3.437(+192) in provincia di Torino, 296 (+6) in provincia di Vercelli, 372(+16) nel Verbano-Cusio-Ossola, 69 (+2 ) provenienti da altre regioni.

 

Altri 2.671 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

Sono 30 decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati nel pomeriggio di domenica, di cui 3 al momento registrati nella giornata di ieri (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente dall’Unità di crisi può comprendere anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

 

Il totale è ora di 3.216 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 583 ad Alessandria, 189 ad Asti, 165 a Biella, 263 a Cuneo, 273 a Novara, 1.433 a Torino, 164 a Vercelli, 113 nel Verbano-Cusio-Ossola, 33 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

 

Risultano 27.774 (+152) le persone finora riscontrate positive al Covid-19 in Piemonte: 3.606 in provincia di Alessandria, 1.629 in provincia di Asti, 993 in provincia di Biella, 2.559 in provincia di Cuneo, 2.394 in provincia di Novara, 14.018 in provincia di Torino, 1.149 in provincia di Vercelli, 1.067 nel Verbano-Cusio-Ossola, 247 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 112 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

 

I ricoverati in terapia intensiva sono 155 ( sei in meno di ieri), mentre i  ricoverati non in terapia intensiva sono 2307.

Le persone in isolamento domiciliare sono 12.861.

I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 181.316 , di cui 98.750 risultati negativi.

 

Nel mese di marzo, a Torino, si è registrato un incremento medio del 60% dei decessi, con un picco di mortalità del +115%, rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, dal 20 marzo al 10 aprile, quando si è passati da 27 a 56 decessi giornalieri. Da inizio anno sono stati 866 i decessi in più rispetto allo stesso periodo del 2019, ma nei primi giorni di maggio si registra un'inversione di tendenza, con meno decessi rispetto all'anno scorso.
A illustrare i dati è l'assessore comunale ai Servizi Cimiteriali, Marco Giusta, nel corso di una Commissione consiliare dedicata al sistema funerario torinese nel periodo dell'emergenza Covid-19.

 

Dopo precedenti annunci di diverso tenore, finalmente la Regione Piemonte ha  autorizzato i test sierologici a pagamento per i privati cittadini che vogliano scoprire se sono entrati in contatto con il Covid-19.


Lo ha reso noto l'assessore alla Salute, Luigi Icardi, rispondendo ad alcune interrogazioni in materia ieri, nell'Aula virtuale del Consiglio regionale.
"La Regione - ha detto Icardi - farà i test sierologici sul personale sanitario avvalendosi della rete dei laboratori pubblici, obiettivo al quale ha destinato 6 milioni di euro.


Abbiamo chiesto di non estendere il test ai cittadini per non creare false aspettative o problemi. Abbiamo però permesso il test a pagamento nei laboratori privati per tutti, ma saranno autorizzati solo i test validati dal ministero. Sottolineo ancora una volta che questi test non hanno un valore diagnostico, ma solo di screening sulla popolazione".

 

Altra notizia con una coda di polemica, giustamente resa nota nella giornata di ieri.

Le persone positive al Covid non possono prender il taxi. Lo ha ribadito in Consiglio regionale l'assessore alla Sanità Luigi Icardi, rispondendo al consigliere del Pd, Alberto Avetta, che aveva raccolto la segnalazione da parte di associazioni di tassisti, di pazienti Covid che avevano usato il servizio pubblico dei taxi per fare ritorno a casa dagli ospedali.


 "La nota che l'Unità di Crisi ha trasmesso alle Aziende sanitarie con le prime indicazioni per la gestione delle dimissioni di pazienti Covid-19 - ha detto Icardi - risale al 25 marzo. La nota dava indicazioni anche rispetto alle precauzioni da adottare per gli spostamenti di pazienti Covid. Lo scorso 19 marzo, l'Unità di crisi ha nuovamente ribadito il divieto".


"Non basta ricordare che le norme vietano di portare i pazienti Covid - ribatte Avetta. L'assessore deve approfondire questo tema e non scaricare la responsabilità alle Asl o ai singoli malati".

 

Seguiremo questa problematica della massima importanza. Spetta alle rispettive ASL non scaricare i pazienti Covit come pacchi postali al di fuori degli ambienti ospedalieri. Già il trasferimento di pazienti nelle RSA, gestiti con la massima superficialità, ha contribuito ad elevare a livelli impressionanti la morbilità e la mortalità. Sarebbe opportuno che la nostra organizzazione ospedaliera non ricada nei medesimi errori.

 

Il dato nazionale

Sono 85.231 i guariti dal coronavirus in Italia, con un incremento di 2.352 rispetto a ieri. Il dato è stato reso noto dalla Protezione civile. I malati sono 98.467, con un decremento di 1.513 rispetto a domenica, mentre i contagiati totali, vale a dire gli attualmente positivi, le vittime e i guariti, sono 213.013 con un incremento rispetto a ieri di 1.075. Sono salite a 29.315 le vittime, con un incremento di 236 in un giorno. In sei regioni - Umbria, Sardegna, Valle d'Aosta, Calabria, Basilicata e Molise - non si registrano morti nelle ultime 24 ore. Continua anche il calo dei ricoverati in terapia intensiva: ad oggi sono 1.427, 52 in meno rispetto a ieri. In Lombardia sono 509, 23 meno di ieri.

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Articolo pubblicato il 06/05/2020