“Cina imputata numero uno per la diffusione del virus, ma anche il governo chiarisca i ritardi che hanno colpito alle spalle il Piemonte”
Marnati Matteo

Il condivisibile grido di dolore dell’assessore Marnati

Sulla scia di querelle che si muovono da mezzo mondo, ad iniziare dal Presidente degli Stati Uniti, anche l’assessore Marnati, astro nascente della Giunta Cirio dice la sua sulla Cina e non possiamo certo dargli torto.

Ad oggi non esistono studi scientifici che possano affermare che il virus sia stato deliberatamente creato in laboratorio in Cina. Il virus, sostiene Marnati, ci ha colpito violentemente alle spalle. Con più tempo a disposizione la storia sarebbe stata diversa. Ci sono molte cose che vanno ancora chiarite, anche sui ritardi da parte del governo che ha messo in crisi Regioni come il Piemonte creando danni incalcolabili”.

Così l’Assessore alla Ricerca e alla Programmazione dei Laboratori Covid-19, Matteo Marnati che ha commentato le parole di Li Bin, numero due della Commissione sanitaria nazionale cinese, il quale ha ammesso “la presenza di falle nel sistema di prevenzione cinese”. “Quello che sicuramente abbiamo chiaro - sottolinea Marnati - è che la gestione autunnale e invernale del Governo cinese è stata superficiale, sottovalutata e azzardata. La mancanza di celerità di una comunicazione puntuale sull'andamento epidemiologico del nuovo virus, potrebbe essere stato un fattore scatenante per la diffusione dell’epidemia. Il Piemonte saprà risollevarsi da solo ma qualsiasi aiuto economico sarà ben accetto”.

Non siamo tuttologi, assistiamo alle dispute in materia da parte degli scienziati e pseudo tali e non scendiamo su un terreno che non è nostro.

Marnati ha attaccato anche il governo nazionale in un primo momento “per aver minimizzato l’allarme delle Regioni e diramando in forte ritardo lo stato di emergenza” e poi successivamente per i provvedimenti che si sono dimostrati di scarsa efficacia. “Così come la Cina ha responsabilità gravissime, anche il governo italiano non può sottrarsi alle proprie responsabilità, non avendo dato retta tempestivamente agli allarmi delle Regioni e avendo dichiarato in ritardo lo stato di emergenza nazionale”. “In Piemonte ci fidiamo solo ed esclusivamente dei pareri scientifici” ha concluso Marnati.

Come non associarci alle critiche al governo! Ma proprio per sostenere il primato del Piemonte ed il vessillo dell’Autonomia, in un momento in cui alcune regioni stanno alzando il capo, in modo più o men sensato nei confronti del torpore romano, una domanda vorremo porgere all’assessore Marnati, titolare di deleghe rilevanti.

Perché il Piemonte, mentre i perditempo del ministero della Sanità si contraddicevano l’un l’altro su tamponi o test, per non parlare dell’obbligo delle mascherine, non ha seguito il decisionismo del Veneto? Avremmo dimostrato che la saggezza e competenza piemontese sono di gran lunga superiori al torpore inconcludente romano.

Nel caso, avremmo potuto reperire, a prezzo equo sui mercati internazionali reagenti e tamponi, senza farci trovare, una volta imboccata la decisione appropriata, in ritardo ed impreparati, mente la morte mieteva vittime a tutto andare.

Ed avremmo potuto poi con fierezza rivendicare nei fatti, e non solo a parole, la superiorità dell’Autonomia, quale forma di governo.

Ma, quando si cercherà inevitabilmente di individuare le colpe, non s’indagherà certo nei pressi dell’assessore Marnati, ma verso coloro che hanno permesso l’occupazione inconcludente e vergognosa dell’Unità di Crisi e del Comitato scientifico da parte di  millantatori e lottizzati. Questo è il dramma!  La Giunta ha prontamente nominato personalità quali Giovanni Monchiero, Ferruccio Fazio e Paolo Vineis, per cercare di ridurre il disastro, già in avanzato stato.

Chi dovrà rendere conto ai Piemontesi ed agli oltre temila che purtroppo ci hanno lasciato, di aver operato scelte avventate e prive di basi scientifiche e di cogito?

 

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Articolo pubblicato il 12/05/2020