Crisi dell’economia: anno 2008.

Evento scatenante: fallimento Lehman Brothers.

INTRODUZIONE

 

Dall’articolo del 14 aprile 2020, Scenari di crisi possibili in questo secolo (che vi invito a rileggere integralmente per farvi un’idea generale dell’argomento qui più dettagliatamente trattato) riprendiamo alcuni passaggi:

 

I processi di autoapprendimento della coscienza vengono costantemente riproposti attraverso le lezioni contenute negli eventi che ci coinvolgono, stimolandoci ad imparare o riscoprire quale sia il vero senso della vita.

 

Inoltre basterebbe ricordare cosa è avvenuto nel secolo appena passato per rendersi conto che eventi importanti si succedono a ritmo serrato per “aiutare” la coscienza dell’umanità a pervenire allo stato di maturità necessaria al perseguimento dello scopo della sua esistenza.

 

Da tutte quelle esperienze ne è uscita una umanità cambiata, almeno in una piccola parte dei suoi componenti. Ma questo non è evidentemente ancora sufficiente per un vero radicale cambio di paradigma nei pensieri, desideri e comportamenti della massa e dei suoi leaders.

 

E per questo semplice motivo “la gentile forma di sollecitazione a darsi una mossa” continua ad esprimersi per perseguire l’evidente necessità del cambiamento essenziale delle coscienze.

 

Infatti, sebbene da tali sconvolgimenti siano scaturiti fatti positivi, come gli sviluppi nei campi industriali, tecnologici, delle comunicazioni, delle relazioni sociali, del benessere sempre più diffuso, della libertà personale, della circolazione delle persone e delle cose, e dell’aumento iperbolico della popolazione mondiale, non lo stesso si può dire sia avvenuto per le coscienze umane.

 

Dopo un primo momento di solidarietà ed altruismo in seguito ai fatti drammatici appena citati, comportamenti egoistici in tutte le loro sfaccettature sono riemersi e si sono imposti negli individui e nelle società.

 

E, proprio per la certezza che tali aspetti non scompariranno mai del tutto, arrivando a celarsi anche dietro il più altruistico dei comportamenti, siamo altrettanto certi che non mancheranno mai le occasioni per essere nuovamente costretti a riflettere su cosa sia veramente necessario e quale comportamento sia degno di un vero essere umano.

 

Dall’elenco degli accadimenti passati, presenti, e prevedibili, che il fluire delle cose ha messo in agenda per questo secolo (ma sul lasso temporale si può non essere fiscali) ecco il secondo degli appuntamenti con le “gentili forme di sollecitazione a darsi una mossa”, con eventi di “magnitudo crescente” in grado di dare una serie di fondamentali scossoni alle coscienze affinché possano ricominciare a lavorare e compiere un salto di livello:

 

 

2 – 2008crisi finanziaria innescata dal fallimento Lehman Brothers

crisi della sicurezza economica, paura di perdere i beni necessari per mancanza di denaro, timore di non avere mezzi sufficienti per sopravvivere, stato ansiogeno permanente.

 

A seguito dell’esplosione della bolla finanziaria, gonfiata a dismisura a partire dal presupposto che ogni cosa e valore debba crescere all’infinito, il castello di desideri“cartaccia digitale senza valore” è crollato, polverizzandosi e trascinando con sé le certezze di un mondo che si basava sull’indebitamento allegro per il soddisfacimento dei più superficiali desideri.

 

Di conseguenza a questo evento sono stati imposti ad alcuni stati, e alle loro economie, dei paletti oltre ai quali non potersi muovere e dei vincoli economici volti a privilegiare la restituzione dei debiti contratti.

 

Tali misure sono ancora in vigore anche se, come vedremo nel prossimo articolo, la nuova crisi, quella imposta dalla pandemia del coronavirus, ha imposto di rimuovere tali limiti e allargare il recinto entro il quale il gregge umano può continuare a brucare.

 

Per cominciare ecco alcuni dei dati resi pubblici nel 2010 (ovvero a crisi già in atto) riferite ai valori di:

 

  1. riserve di oro delle banche centrali mondiali: 800 miliardi di dollari;
  2. massa monetaria circolante nel mondo, ovvero somma del valore delle banconote e monete circolanti, incluse le riserve monetarie bancarie: 3900 miliardi di dollari; in pratica 3100 miliardi in più del valore delle riserve in oro, 3,8 volte tanto;
  3. denari prestati dalle banche: 39000 miliardi di dollari, ovvero 35100 miliardi in più della massa monetaria circolante, 9 volte tanto, e 38200 miliardi di più delle riserve in oro, 48,75 volte tanto;
  4. sistema bancario parallelo, banche di investimento, hedge fund e derivati: 62000 miliardi di dollari, ovvero 58100 miliardi di dollari in più della intera massa monetaria circolante, 15,9 volte tanto, e 61200 miliardi di dollari in più delle riserve auree, 77,5 volte tanto;
  5. asset azionari, obbligazionali e immobiliari, che insieme costituiscono le tre grandi bolle della speculazione mondiale: 290000 miliardi di dollari, ovvero 286100 miliardi di dollari in più della intera massa monetaria circolante, 74,5 volte tanto, 291200 miliardi di dollari in più delle riserve mondiali in oro, 362,5 volte tanto.

 

Da questi dati risulta evidente che il valore ipotizzato di quanto la società usufruiva era di circa 75 volte tanto la massa monetaria reale circolante, ovvero che 286100 miliardi di dollari esistevano solo virtualmente, e sarebbero diventati reali solo se tutte le operazioni presenti e future, a 10, 20 o più anni, fossero andate a buon fine.

 

Una bolla complessiva 74 volte più grande del suo reale valore!

 

Se pensate che a gonfiarla a tal punto siano stati i grandi speculatori, facilmente identificabili nelle banche mondiali e le multinazionali, avete ragione solo in parte perché la realtà, che come al solito supera la fantasia, riserva sempre sorprese.

 

Pensate come riferimenti a quanto incide in percentuale sull’intero valore delle pensioni erogate in Italia la quota dei pensionati fino a 3000 euro al mese e quanto quelle dei pensionati d’oro rispetto al loro numero.

 

Dai dati Istat (Italia) dello scorso anno 2019 risulta quanto segue:

la spesa per le pensioni del 2018 è stata di oltre 293 miliardi di euro (in media 1410 euro mensili) corrisposto a oltre 16 milioni di persone di cui solo 2 miliardi (ovvero circa lo 0,0068 per cento) sono pensioni d’oro (da 3000 a oltre 5000 euro netti mensili) corrisposte a circa 40.000 persone (cioè lo 0.0025 per cento dei pensionati totali).

 

Altri dati significativi sono:

  • - il 10 per cento della popolazione mondiale (di cui lo 0,03 per cento, circa 22 milioni, sono superricchi) detiene il 40 per cento della ricchezza totale;
  • - il restante 90 per cento ne detiene il 60 per cento.

 

Tutti questi dati, che possono essere non del tutto corretti, servono solo ad evidenziarne l’ordine di grandezza, e, senza considerare l’enorme diseguaglianza della distribuzione del reddito, a far comprendere come l’aumento di un euro pro capite, dovuto alla spinta individuale verso il miglioramento della qualità della vita basica, incida globalmente di più in relazione alla grande massa dell’umanità che in relazione ai ricchi.

 

La giusta aspirazione al meglio di una grande massa di individui sposta l’equilibrio in modo più incisivo di un relativamente piccolo gruppo di ricchi, indipendentemente dalla quantità di ricchezze personali.

 

Tutto questo richiede una grande quantità di energia che, non essendo disponibile, viene presa in prestito da un ipotetico futuro attraverso operazioni che alimentano il debito generale, ovvero da ciò che costituisce la gran parte dell’ipotetico valore delle presunte ricchezze possedute dall’umanità.

 

Ecco perché basta un inceppamento del meccanismo, una mancanza del ritorno previsto da certe operazioni, a mettere in crisi tutto.

 

Ed è ciò che è avvenuto.

 

Speculazioni collettive di ogni tipo, indebitamento personale oltre le proprie reali possibilità e mancanza di ritorni previsti, hanno gonfiato oltre misura la bolla economica e finanziaria fino a farla esplodere.

 

Si sono verificati alcuni fatti esemplari:

 

  • alcune banche hanno acquisito la proprietà delle case dei loro debitori, sfrattandoli, ma dopo essersi rese conto che in tali frangenti le case in questione non avevano più alcun valore ma generavano costi comunque, le hanno rivendute agli stessi precedenti proprietari al prezzo simbolico di 1 dollaro;
  • alcuni proprietari di yacth, indebitati e impossibilitati a proseguire i pagamenti di rate e tasse, hanno portato le loro barche al largo e le hanno affondate per riscuotere assicurazioni e non pagare più i posti barca, l’equipaggio e i costi di gestione;
  • alcuni più o meno anonimi imprenditori sono giunti a togliersi la vita poiché non potevano più onorare debiti e impegni presi, mentre moltissimi già poveri, sono diventati ancora più poveri.

 

Il mito della crescita continua alla base del meccanismo di rivalutazione continua della ricchezza è crollato trascinando con sé l’economia mondiale.

 

Fortunatamente, in tutto questo sconquasso, l’economia reale e quella finanziaria non sono coincise esattamente e quindi, con grande sforzo, la prima ha potuto riprendersi più rapidamente.

 

Tuttavia questa situazione ha messo in evidenza che il modello di sviluppo nato dalle macerie dell’ultima guerra mondiale era ormai alla fine.

 

Su questo presupposto e sotto il fattore scatenante della pandemia da coronavirus è nata la crisi che descriveremo nel prossimo articolo.

 

Infatti non basta possedere tutte le ricchezze del mondo per poter essere ricchi e vivere bene se mancano la salute e il cibo mentre crescono le cose inutili e le diseguaglianze.

 

È possibile che cambi qualcosa?

È possibile sapere in che modo può cambiare qualcosa?

Si può prevedere e/o programmare un cambiamento?

 

Sono domande che non possono avere risposte premature; infatti solo quando le risposte sono presenti si formano di conseguenza le domande che le rivelano. Ma gli esseri umani sono duri di comprendonio e assai velleitari nell’esporre le proprie limitate certezze (quasi sempre smentite dalla realtà dei fatti).

 

Cambierà qualcosa?

E come?

 

Lo sapremo veramente solo vivendo fino in fondo un cambiamento e non più opponendoci, come abbiamo sempre fatto, quando ci sembra che non vada secondo i nostri desideri!

 

Come un organo del corpo si struttura solo per rispondere ad una funzione che gli viene affidata, così il mondo e l’umanità possono cambiare solo se saranno in grado di rispondere coscientemente a funzioni diverse da quelle a cui hanno risposto automaticamente fino ad ora.

 

E che ciò avvenga è l’ultima speranza a morire!

 

schema e testo

pietro cartella

 

In sintesi.

 

La storia insegna che nessun cambiamento avviene in modo lineare e senza scossoni. Il grafico introduttivo è la rappresentazione di ciò che l’umanità ha già sperimentato, proiettato nel futuro prossimo, e si basa sulla probabile validità delle stesse leggi che hanno funzionato finora. Seppure con diverse sfumature e contenuti, le finalità delle crisi rimangono le stesse: far maturare la coscienza di tutto ciò che esiste ad un diverso livello.

Nessuna crisi è totalmente specifica; quella successiva contiene sempre anche un po’ di ciò che era specifico della precedente. Quella terminale le compendia tutte, evidenziando gli elementi specifici delle precedenti in modo più potente, intenso e pervasivo, aggiungendo quelli caratteristici della sua ragion d’essere.

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Articolo pubblicato il 04/06/2020