Coronavirus in Piemonte. Aumentano i decessi ed i nuovi contagi. Sprint dei guariti. Firmato l’accordo con i medici di medicina generale

AGGIORNAMENTO DEL 14 MAGGIO: Il dato nazionale

Appare ancora problematica la situazione regionale, con l’aumento dei contagi e, anche se per poche unità, dei decessi. Forse dipenderà dal maggiore e tardivo ricorso al test virologico. L’unico elemento positivo lo troviamo nella diminuzione dei ricoverati e nel costante incremento dei guariti. Nei prossimi giorni, esaminato l’evolversi della situazione, la Regione Piemonte potrà rilasciare le autorizzazioni per un minor contenimento, legato anche all’apertura di altre attività commerciali

L’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 9941 (+938 rispetto a mercoledì): 859 (+ 224) in provincia di Alessandria, 424 (+44) in provincia di Asti, 488 (+16) in provincia di Biella, 1030 (+72) in provincia di Cuneo, 846 (+40) in provincia di Novara, 5236 (+465) in provincia di Torino, 453 (+52) in provincia di Vercelli, 515 (+16) nel Verbano-Cusio-Ossola, 90 (+9) provenienti da altre regioni.

Altri 3166 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

Salgono a 32 (4 in più di martedì) i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui al momento registrati nella giornata di ieri (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente dall’Unità di Crisi può comprendere anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 3460 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 604 Alessandria, 208 Asti, 167 Biella, 303 Cuneo, 297 Novara, 1.551 Torino, 176 Vercelli, 120 Verbano-Cusio-Ossola, 34 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

Sono 29.058 (+169 rispetto a martedì) ed in crescita le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 3755 in provincia di Alessandria, 1699 in provincia di Asti, 1021 in provincia di Biella, 2659 in provincia di Cuneo, 2528 in provincia di Novara, 14719 in provincia di Torino, 1211 in provincia di Vercelli, 1098 nel Verbano-Cusio-Ossola, 256 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 112 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 122 (-14 rispetto a martedì), mentre i  ricoverati non in terapia intensiva sono 1858 (-42 ).

Le persone in isolamento domiciliare sono 10.511.

I tamponi diagnostici finora processati sono 224.788, di cui 124.267 risultati negativi.

E’ stato firmato ieri pomeriggio nella sede dell’Assessorato regionale alla Sanità del Piemonte il nuovo accordo integrativo regionale con le organizzazioni dei medici di medicina generale per la Fase 2 dell’emergenza coronavirus.

Obiettivo del contratto è la creazione di reti di monitoraggio basate sul modello del medico di medicina generale sentinella, in grado di identificare precocemente i casi sospetti sulla base del riscontro clinico che precede la diagnosi di laboratorio.

«Il medico di medicina generale – osserva l’assessore regionale alla Sanità del PiemonteLuigi Genesio Icardi - viene messo nelle condizioni di disporre l’isolamento dei pazienti sospetti Covid e dei rispettivi contatti stretti, già dalla fase di sospetto clinico e prima della presa in carico da parte dei Sisp (Servizi di igiene e prevenzione), vale a dire prima dell’effettuazione dei tamponi e del riscontro dei risultati, considerato che i tempi che tale iter prevede si possono rivelare troppo lunghi per contenere tempestivamente il contagio. Contestualmente, lo stesso medico può avviare il trattamento domiciliare dei pazienti covid, secondo i protocolli definiti».

L’intesa è stata sottoscritta all’unanimità dalle organizzazioni di  categoria in rappresentanza di oltre 3.500 medici di medicina generale e pediatri di libera scelta del Piemonte.

«Si tratta di un risultato molto importante – sottolinea l’assessore Icardi -, una svolta nell’organizzazione del nuovo modello organizzativo delle cure primarie sul territorio, che ha nel medico di medicina generale il suo cuore strategico. Utilizzando al meglio la tecnologia esistente, la nuova piattaforma Covid19 della Regione Piemonte, gli strumenti che possono essere gestiti direttamente al domicilio degli assistiti e la telemedicina, si può agire con tempestività ed efficacia, evitando di congestionare altri livelli di assistenza. Si possono creare le condizioni per produrre effetti positivi sulla gestione complessiva della salute dei cittadini, anche al di là della pandemia che stiamo affrontando, ed in particolare sulla cronicità e sulla continuità assistenziale».

Operativamente, in caso di “sospetto Covid”, sulla base dei sintomi riferiti o riscontrati, il medico che valuta per primo il paziente (medico di assistenza primaria o medico di continuità assistenziale o medico di emergenza) dispone, attraverso la piattaforma Covid19 Regione Piemonte, l’isolamento fiduciario per il paziente sospetto Covid, per 14 giorni, prorogabili al persistere delle condizioni, con decorrenza dalla data di inizio dei sintomi.

Il medico di assistenza primaria riceve la notifica di isolamento attivato sul paziente, prende contezza (qualora non l’abbia disposta egli stesso) dell’isolamento predetto sulla piattaforma Covid19 e rilascia l’eventuale certificazione ai fini Inps o Inail.

Contestualmente all’attivazione dell’isolamento, per i soggetti sintomatici, dopo la conferma di positività del tampone, il medico di assistenza primaria attiva il protocollo di assistenza domiciliare dei pazienti Covid sintomatici ed effettua quindi l’identificazione dei contatti stretti, disponendone preventivamente l’isolamento fiduciario.

Il Sisp dell’Asl competente effettua un approfondimento dell’indagine epidemiologica per la ricerca di ulteriori contatti in ambito comunitario e per identificare eventuali focolai, predispone ulteriori misure di sanità pubblica e fornisce indicazioni per la prevenzione e il controllo dell’infezione.

L’effettuazione dei tamponi per confermare la positività o la guarigione virologica resta in capo all’Asl, sulla base della segnalazione riscontrata a mezzo della piattaforma Covid19 della  Regione Piemonte.

L’isolamento viene trasformato nella quarantena, disposta dal Sisp, in caso di tampone positivo. Il tampone viene effettuato secondo le modalità individuate dall’Asl, nei tempi tecnici strettamente necessari.

In caso di tampone con esito negativo, in persistenza di sintomi, il Sisp effettuerà il secondo tampone per diagnosticare la guarigione virologica. In caso di doppio tampone negativo l’isolamento fiduciario/quarantena viene interrotto.

Ai pazienti in isolamento e quarantena, il medico di assistenza primaria, in collaborazione con le Usca e con i medici di emergenza sanitaria, presterà assistenza su vari livelli, dalla sorveglianza sanitaria (anche con visite a domicilio), al monitoraggio con dispositivi consegnati direttamente al soggetto in assistenza domiciliare, o ai suoi familiari, per rilevare saturazione, pressione arteriosa, temperatura corporea, frequenza respiratoria e altri parametri.

L’accordo, che ha validità fino al persistere dello stato di emergenza, riconosce ai medici di medicina generale il trattamento economico in base alle prestazioni effettuate e correttamente registrate in piattaforma.

E’ un progetto indubbiamente importante, seppur segnato da molti passaggi che necessitano coordinamenti, verifiche e la possibilità di interazione tra i vari enti e figure previste, nell’ambito delle rispettive ASL in tutta la regione.

Tenuto conto che ancora ieri pomeriggio, alcuni medici di famiglia non ne erano a conoscenza e si dichiaravano incompetenti per rispondere ai pazienti, la considerazione inevitabile è la seguente. E’ previsto un monitoraggio per l’avviamento dell’iter e la verifica della fluidità e congruità dei vari passaggi?  Vorremo conoscere dall’assessore Icardi, quali misure facilitative saranno fornite a supporto dei medici, per evitare che la completezza e padronanza del progetto giunga a compimento, nel periodo successivo al sussistere dello stato di emergenza.

 Il dato nazionale

Continuano a diminuire i ricoverati in terapia intensiva per coronavirus in Italia: sono 893 i pazienti, 59 in meno rispetto a martedì, quando il calo era stato di 47. Di questi, 307 sono in Lombardia, 15 meno di martedì. Le persone ricoverate con sintomi sono invece 12.172, con un decremento di 693 rispetto a martedì. Sono invece 65.392 le persone in isolamento domiciliare, 2.057 in meno rispetto a martedì. 

 

Sono 78.457 i malati di coronavirus in Italia, in calo rispetto a martedì di 2.909. Martedì la diminuzione era stata di 1.222. 

Le vittime per coronavirus  sono salite a 31.106, con un incremento di 195 in un giorno. Martedì l'aumento dei morti era stato di 172.

I pazienti guariti dal Covid 19 in Italia sono 112.541, con un incremento di 3.502 rispetto a martedì quando l'incremento era stato di 2.452.

 

Per la prima volta dall'inizio dell'emergenza, il numero dei dimessi e dei guariti supera il 50% dei casi totali: 112.541 su 222.104. 

 

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Articolo pubblicato il 14/05/2020