Coronavirus in Piemonte. L’accordo tra le Regioni ed il Governo. Le disposizioni valevoli da oggi.

AGGIORNAMENTO DEL 18 MAGGIO: Diminuiscono decessi e contagi, ma aumentano i ricoveri in ospedale. Il dato nazionale

Sabato sera avevamo assistito alla comunicazione dilettantesca, del nostro ormai screditato presidente del Consiglio che annunciava le linee portanti del decreto atto a consentire la riapertura dei locali pubblici con le ormai note differenziazioni regionali. Nella notte c’è stata la vigorosa presa di posizione dei presidenti delle regioni che, non essendo in possesso di un testo scritto, non si sentivano di ufficializzare le disposizioni attuative ai propri amministrati, tenendo in considerazione le responsabilità in capo alle regioni ed ai singoli esercenti, qualora tra il verbo di Conte ed il successivo testo scritto, ci fossero incongruenze  incolmabili.

 Dopo una maratona che ha impegnato Conte ed i Presidenti delle Regioni dall’1 a oltre le 3 di domenica mattina, finalmente si è raggiunto l’accordo, come ci precisa il presidente Cirio

«Nel tardo pomeriggio abbiamo ricevuto il decreto del Governo che ci consente finalmente di emettere la nostra ordinanza - spiega il presidente Cirio -. Fondamentale è l’allegato con le Linee guida condivise come Regioni per le quali, fino a stanotte, abbiamo avuto una lunga trattativa con Roma, perché volevamo che il Governo le recepisse. Sono linee guida che garantiscono la sicurezza, ma fatte in modo di garantire anche l’operatività delle nostre attività, cioè non solo di riaprire ma davvero di poter lavorare».

Riteniamo indispensabile ribadire nuovamente  ogni punto per mettere in condizione i nostri operatori economici, di operare in sicurezza.    

Da lunedì 18 maggio in Piemonte riapriranno tutti i negozi al dettaglio , i saloni per parrucchieri , i centri estetici , gli studi di tatuaggio e piercing e tutti i servizi per gli animali (oltre alle toelettature già attive, potranno riprendere l’attività i dog sitter, le pensioni e l’addestramento). I Comuni potranno consentire orari di apertura più elastici ed estensivi per favorire la massima operatività delle attività commerciali e dei servizi alla persona. 

Riapriranno anche musei, archivi e biblioteche le altre strutture ricettive ancora chiuse.  

Da stamane saranno consentiti, inoltre, gli sport all’aria aperta in forma individuale rispettando la distanza minima di due metri (ad esempio: atletica, ciclismo, corsa, golf, tiro con l’arco, tiro a segno, equitazione, tennis, vela, attività acquatiche individuali, canottaggio, escursionismo, arrampicata libera, sci alpinismo, motociclismo, automobilismo, attività cinofila).

Sarà possibile anche l’uso dei rispettivi impianti, centri e siti sportivi, purché nel rispetto delle disposizioni di sicurezza : vietato in particolare l’utilizzo di palestre, luoghi di socializzazione, docce e spogliatoi, fatto salvo per i locali di passaggio e i servizi igienici, per i quali i gestori dovranno garantire la corretta e costante sanificazione e igienizzazione. 

I gestori dovranno inoltre assicurare il contingentamento degli ingressi, l’organizzazione di percorsi idonei e l’adozione di misure per garantire il distanziamento sociale ed evitare assembramenti (ad esempio prenotazione degli spazi e turnazioni).

Saranno consentite anche le lezioni con l’istruttore , che in assenza della distanza di sicurezza avrà l’obbligo di uso della mascherina e di guanti monouso dove l’attività preveda il contatto con l’allievo.   

Sempre dal 18 maggio sarà consentita in Piemonte l’attivazione di nuovi cantieri di lavoro e la riattivazione di quelli eventualmente sospesi, oltre alla riattivazione dei tirocini extra-curriculari in presenza , purché nel rispetto delle disposizioni di sicurezza e prevedendo lo smart working dove non possibile garantire il distanziamento.  

Dal 20 maggio , poi, torneranno operativi nei mercati i banchi extralimentari , per consentire i tempi di adeguamento alle nuove linee guida per la sicurezza e permettere ai Comuni di tracciare i nuovi spazi sulle aree mercatali.  

Nel weekend e in particolare da sabato 23 maggio riapriranno anche bar e ristoranti (insieme a trattorie, pizzerie, self-service, pub, pasticcerie, gelaterie, rosticcerie e le altre attività di somministrazione alimenti).

Resta sempre consentito il servizio di asporto per il quale l’orario viene esteso dalle 6 alle 22 e la prenotazione da remoto, pur preferibile, non sarà più obbligatoria.  

Per garantire la sicurezza e il contenimento del contagio da Covid-19, la riapertura di tutte le attività dovrà avvenire nel rispetto di quanto previsto dalle “Linee di indirizzo per la riapertura delle Attività Economiche e Produttive” approvate dal Governo in accordo con la Conferenza delle Regioni e allegate all’ordinanza. 

«Non ci stancheremo di ripeterlo: vogliamo aprire tutto, ma vogliamo aprire per sempre - sottolineano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore al Commercio Vittoria Poggio - Per questo da domani (oggi) il Piemonte riparte con fiducia, ma anche in modo pragmatico, dando alle sue imprese e al suo territorio il tempo di adeguarsi alle linee guida che abbiamo preteso e ottenuto dal Governo, perché l’equilibrio tra sicurezza e sostenibilità economica è fondamentale per garantire il futuro di tutte le nostre attività».

Auguriamoci che la Regione non debba tornare sui propri passi con pericoli per la salute e danni economici per i piemontesi.

Segnali positivi si evidenziano dalla lettura del bollettino diramato nella serata di ieri dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

I pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 11.975 (+ 428 rispetto a ieri): 1.090 (+29) in provincia di Alessandria, 482 (+22) in provincia di Asti, 525 (+2) in provincia di Biella, 1.232 (+49) in provincia di Cuneo, 1038 (+12) in provincia di Novara, 6.328 (+258) in provincia di Torino, 557 (+27) in provincia di Vercelli, 619 (+29) nel Verbano-Cusio-Ossola, 104 (+0) provenienti da altre regioni.

Altri 3.739 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

Sono 18 (con un decremento di 19 unità rispetto a sabato) i decessi di persone positive al test del Covid-19, di cui 1 al momento registrato nella giornata di ieri (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 3612 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 617 Alessandria, 217 Asti, 176 Biella, 336 Cuneo, 309 Novara, 1608 Torino, 197 Vercelli, 122 Verbano-Cusio-Ossola, 30 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

Sono29.547 (+64 rispetto a ieri ed in contenimento rispetto ai giorni scorsi) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 3.796 in provincia di Alessandria, 1.748 in provincia di Asti, 1023 in provincia di Biella, 2.688 in provincia di Cuneo, 2.574 in provincia di Novara, 15.025 in provincia di Torino, 1.248 in provincia di Vercelli, 1100 nel Verbano-Cusio-Ossola, 254 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 91 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 101 (+1 rispetto a ieri), mentre i ricoverati non in terapia intensiva sono 1620 (+58 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 8500.

I tamponi diagnostici finora processati sono 249.371, di cui 138.585 risultati negativi

 

Il dato nazionale

Sono 225.435 i contagiati totali per il coronavirus in Italia, 675 più di ieri. Si tratta dell'incremento più basso da mesi. Il dato comprende attualmente positivi, vittime e guariti. Sabato l'incremento era stato di 875. Il dato è stato reso noto dalla protezione civile.

Sono salite a 31.908 le vittime per il coronavirus, con un incremento rispetto a sabato di 145, quando l'aumento era stato di 153.

Sono 68.351 i malati di coronavirus in Italia, 1.836 meno di sabato, quando il calo era stato di 1.883.

Sono saliti a 125.176 i guariti e i dimessi per il coronavirus, con un incremento rispetto a sabato di 2.366, quando l'aumento era stato di 2.605.

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Articolo pubblicato il 18/05/2020