Stati Generali: propaganda in sfregio alla Costituzione a nostre spese

Gigi Cabrino per Civico20News

Dunque si apriranno in pompa magna gli Stati Generali, convocati dal presidente del Consiglio per il rilancio dell’economia dopo la crisi del Corona Virus.

Senza voler fare paralleli con altri stati Generali più famosi, è bene lasciare agli storici il loro lavoro, va osservato che il precedente illustre del 1789 non è che sia finito tanto bene, anzi…

Forse lo sconosciuto professore universitario conosciuto due anni fa sta facendo il callo alla sovraesposizione mediatica e, opportunamente pompato dall’uomo ombra Casalino, si sta montando la testa e perdendo il contatto con la realtà pensa di essere diventato uno statista; non a caso si inizia a parlare di sondaggi su una lista – Conte e anche in questo caso i precedenti ( Dini, Monti…) inviterebbero alla cautela.

Forse si vuole presentare in grande stile il piano del gruppo guidato da Colao, un insieme di proposte in gran parte condivisibili ma molto vaghe; francamente da un gruppo di super esperti ci si poteva aspettare un po’ di più, per proporre imprese e lavoro come «motore dell'economia», Pubblica Amministrazione «alleata di cittadini e imprese», il tema delle famiglie e degli individui «in una società più inclusiva e equa», non era necessario incaricare una squadra di esperti di livello internazionale, peraltro tutti legati ai grandi poteri finanziari internazionali che non hanno subito la minima contrazione dei profitti e delle rendite in questi mesi; una classe di alunni delle suole superiori messa attorno ad un tavolo avrebbe fatto lo stesso.

Anzi, un gruppo di ragazzi opportunamente informati avrebbe posto la questione di un sistema ospedaliero andato in tilt dopo trent’anni di tagli alla sanità, chiusura di reparti o di interi ospedali.

Dei ragazzi avrebbero saputo interrogarsi sul fatto che il problema delle aule pollaio si pone anche senza l’emergenza del corona virus, dopo decenni di chiusure di scuole di paese.

E sempre la stessa classe di ragazzi delle superiori saprebbe indignarsi delle parole del presidente dell’Inps Tridico, la cui unica qualità professionale è quella di essere nelle grazie della maggioranza di Governo; saprebbero far osservare al fenomeno Tridico che gli esercenti che non hanno aperto dopo la quarantena non sono pigri ma sono alla canna del gas e aprire alle condizioni poste dal Governo è per molti un suicidio.    Si, perché il presidente dell’Inps, che incassa dal contribuente redditi a diversi zeri per niente intaccati dalla presente crisi, ha avuto la sfacciataggine di affermare che le aziende che non hanno ancora riaperto sono gestite da fannulloni pigri.

Per non parlare delle politiche per la famiglia; la maggioranza giallorossa dall’inizio della crisi ad oggi in tema di famiglia non ha saputo proporre altro che il DDL Zan sull’Omofobia ed un portale internet governativo per i transessuali.

Ma la questione è un’altra, molto più importante specialmente sotto il profilo della correttezza istituzionale e un insigne giurista come il prof. Conte dovrebbe saperlo; la nostra Carta Costituzionale all’art. 99 prevede che l’organo consultivo delle camere e del Governo in materia di economi e lavoro sia il Cnel, un “parlamentino” in cui sono rappresentati esponenti del mondo dell’economia, dell’impresa e del lavoro, sicuramente più titolato a formulare proposte per la ripresa economica di questi fumosi Stati Generali che sembrano essere niente più che una passerella di propaganda politica.

La propaganda politica è legittima, ci mancherebbe, ma almeno il Presidente del Consiglio eviti di farla con i soldi dei cittadini che in questi mesi scarseggiano; per avere consulti qualificati in materia di economia e lavoro si riferisca al Cnel, magari non si sentirà lisciare e lodare come agli Stati Generali, ma forse rischierà di imbroccarne almeno una visto che da gennaio ad oggi a scelte azzeccate dal Governo siamo a zero.

 

Gigi Cabrino

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Articolo pubblicato il 11/06/2020