Le Radici della Musica Strumentale tra Inghilterra e Germania
Pietro Busca

Antiqua fa tappa nella Chiesa di San Vincenzo di Settimo Torinese con un raro programma del primo Barocco.

Il tour de force iniziale di Antiqua – reso necessario dalle restrizioni legate al Covid-19 – si chiude il 10 luglio nella Chiesa di San Vincenzo di Settimo Torinese, con un suggestivo concerto dell’ensemble di casa, l’Accademia del Ricercare diretta da Pietro Busca, dedicato alle opere quasi sconosciute alle nostre latitudini di quattro compositori che nel corso del XVII secolo posero le basi del repertorio barocco inglese e tedesco, contribuendo a svincolarli dalle influenze italiane e francesi.

 

I concerti riprenderanno il 27 luglio a Romano Canavese, durante la settimana del Corso Internazionale di Musica Antica.

 

Il primo compositore inglese a dedicarsi con intenti esplicitamente artistici al repertorio strumentale fu William Byrd, autore oggi conosciuto soprattutto per la sua raffinata produzione sacra, concepita sia per il rito cattolico sia per la nuova chiesa anglicana fondata da Enrico VIII.

 

Byrd seppe spingersi oltre l’eclettica tradizione di danze popolari in gran parte improvvisate che era fiorita sull’isola fino a quel momento, sia nelle sue opere per organo e clavicembalo sia nelle sue splendide fantasie per consort di viole da gamba, il cui stile riecheggia spesso modelli francesi e italiani, con una agile scrittura imitativa che venne adottata da molti compositori delle due generazioni successive, tra cui il grande John Dowland.

 

A differenza di Byrd, compositore cattolico tollerato dall’anglicana Elisabetta I per eccezionali meriti artistici, tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo molti musicisti inglesi furono costretti a lasciare la patria per sfuggire alle persecuzioni religiose o – più semplicemente – per cercare un’occupazione più remunerativa.

 

Tra di essi vi era William Brade, che approdò in Germania intorno al 1590 e passò da una corte all’altra spinto da un carattere inquieto e un’indole dissoluta, come ci è stato testimoniato da una lettera del conte di Bückeburg, che lo descrive come «un frequentatore di cattive compagnie».

 

Brade si dedicò esclusivamente al repertorio strumentale, con una particolare predilezione per le danze, spesso basate su vivide immagini, come la Danza dei Satiri, e su struggenti evocazioni della sua isola, sulla quale non fece più ritorno.

 

Mentre Brade vagava tra le città della Germania settentrionale, iniziò a splendere l’astro di Johann Hermann Schein, uno dei compositori tedeschi più carismatici della sua epoca, insieme a Heinrich Schütz e a Samuel Scheidt.

 

Nel 1617 Schein pubblicò la sua opera più importante, Il Banchetto musicale, una raccolta di venti suites concepite per allietare i banchetti delle corti di Weissenfels e di Weimar. In origine queste opere vennero scritte per essere eseguite da un consort di viole da gamba, una formazione che però non rende piena giustizia alla straordinaria ricchezza della loro scrittura, che può riservare molte sorprese nel caso si abbia a disposizione un’orchestra rinascimentale che alle viole da gamba abbini flauti dolci, traverse, violini, ance incapsulate e un ricco ensemble di basso continuo, comprendente anche strumenti a pizzico.

 

Questa panoramica si chiude con Johann Rosenmüller, il più giovane di tutti, che nel 1655 fu costretto a cercare rifugio a Venezia per sfuggire a uno scandalo di natura sessuale.

Nel nostro paese studiò a fondo le opere dei compositori più influenti dell’epoca, tra cui quelle di Arcangelo Corelli, di cui adottò lo stile, contribuendo attivamente a diffonderlo in Germania.

 

 

 

William Byrd (1540-1623)

Fantasia n. 2 in la minore

Fantasia n. 3 in sol minore

 

Johann Hermann Schein (1586-1630)

Suite n. 1 il re minore (Il Banchetto musicale)

Suite n.19 in fa maggiore (Il Banchetto musicale)

 

William Brade (1560-1630)

Turkische Intrada

Ein Schottisch Tanz

Der Satyrn Tanz

 

Johann Rosenmüller (1619-1684)

Sonata da camera n. 4

Sinfonia – Allemanda – Corrente – Ballo – Sarabanda

 

 

 

Accademia del Ricercare

 

Silvia Colli, Aki Takahashi, violini

Luca Taccardi, Eleonora Ghiringhelli, viole da gamba

Antonio Fantinuoli, violoncello

Massimo Sartori, violone

Luisa Busca, Lorenzo Cavasanti, flauti dolci

Manuel Staropoli, traversa e cornamuse rinascimentali

Gianfranco Saponaro, Roberto Terzolo, cornamuse

Claudia Ferrero, clavicembalo

Luca Casalegno, percussioni

Piero Busca, direttore concertatore

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Articolo pubblicato il 06/07/2020