Pianeta Juve - Rimaneggiata in difesa, crolla a San Siro contro il Milan

L'Analisi di Marco Rabellino

In difesa Sarri schiera Rugani al posto di De LIgt e Higuain al posto di Dybala. Il primo tempo si chiude a reti inviolate con Bonucci che impensierisce Donnarumma e i due bomber che provano il colpaccio.

Ad inizio ripresa la scena se la prende Rabiot. Il centrocampista prende palla a Kessie, esegue un tunnel su Hernandez e batte Donnarumma. Al 53’ la Juve raddoppia con CR7, lasciato solo davanti a Donnarumma.

Improvvisamente la Juve si spegne e il Milan sale in cattedra. Al 62’  calcio di rigore che Ibrahimovic trasforma. Due minuti dopo Kessie duetta con Ibra e calcia in porta trafiggendo Szczesny. Passa un minuto e Rebic parte in contropiede, viene abbattutto ma palla che finisce sui piedi di Leao che calcia a rete e trova la deviazione di Rugani nella propria porta.

Al 75’ ancora Rebic in contropiede, tiro in porta deviato dal portiere bianconero e nessun giocatore del Milan riesce nel tap in vincente.

All’80 la juve si suicida. Disimpegno sbagliato dei bianconeri. Palla recuperata da Bonaventura che manda in porta Rebic. 4-2 il finale per i rossoneri.

I bianconeri in vantaggio per 65’ minuti si sono suicidati con degli errori madornali in difesa. Manca un perno come De Ligt o Chiellini e la juve soffre troppo. Nel finale il disimpegno errato di Alex Sandro chiude i giochi anche se la Juve prova a rientrare in partita.

La sufficienza come prestazioni singole la  merita Cuadrado. Il colombiano si batte sulla fascia e supporta il gioco bianconero. Cala nel secondo tempo come tutta la squadra.

Betancur lotta e imposta il gioco in velocità. Ma le troppe energie spese si fanno sentire presto.

Rabiot si sveglia e diventa il migliore dei bianconeri. Mostra i muscoli e il suo gol è un capolavoro.

Ronaldo segna ancora ma la Juve sprofonda lo stesso. Un po’ scarico ma si batte su tutto il fronte offensivo.

Male invece Bernardeschi che gira a vuoto e non riesce a duettare con Higuain.

Alex Sandro colpevole dell’errore suicida all’80’ che chiude la partita.

Danilo non spinge a sufficienza dalla sua parte e non supporta il gioco.

Pjanic  non sembra abbia più voglia di battersi per la causa bianconera. Il bosniaco è lento e prevedibile.

Alla fine la Juve arriva stanca e i gol presi in pochi minuti la abbattono facendo arrivare la sconfitta.

Che sia solo un incidente di percorso?

(immagine d'apertura ansa.it)

 

Marco Rabellino

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Articolo pubblicato il 08/07/2020