Elezioni alla Città di Torino

E’ già iniziato il cicaleggio per il rinnovo del consiglio comunale di Torino. Le considerazioni di un nostro lettore

Forse per l’inazione assoluta delle giunta capeggiata dalla sindaca Appendino, condivisa dalla maggior parte degli osservatori, sono iniziate, almeno sui giornali cittadini, proposte, manovre e soprattutto la ribalta di nominativi, in vista del rinnovo del consiglio comunale della Città, che dovrebbe tenersi nella primavera del prossimo anno. Ci siamo per il momento astenuti da questo sterile ed intempestivo esercizio, perché vorremo innanzitutto parlare di contenuti e non di esaltare autocandidature, sulle quali ci sarebbe molto da dire.

Un nostro affezionato lettore, che al momento vuole rimanere in disparte, ci ha inviato le sue considerazioni, che pubblichiamo, senza peraltro entrare nel merito.

 

“Torino da anni in declino, senza che chi la amministrava se ne accorgesse, sarà la Città più penalizzata dalla crisi post COVID. Le elezioni comunali del prossimo anno saranno l’occasione più importante per cambiare registro e lavorare per il rilancio della Città che negli ultimi 170 anni ha innovato più di tutte le Città italiane. Dalla Unità d’Italia alla manifattura alle infrastrutture, all’auto, al cinema e alla radio ..tutto è nato a Torino.

Abbiamo avuto Uomini di Governo e Sindaci grandissimi da Cavour al Marchese di Rora, da Giuseppe Grosso a Carlo Donat-Cattin...

Ora che anche i Consiglieri di Castellani, Chiamparino e la Bresso hanno ammesso con dodici anni di ritardo che Torino si è fermata, occorre prima di tutto fare un Bilancio dei risultati utilizzando i dato dello Studio Rota, di BanKItalia e dell’IRES in modo da fare un programma che non ripeta gli errori del passato e individui  le cose che servono per rilanciare economia e lavoro.

Le cronache cittadine dei quotidiani da La Stampa a Repubblica sino al Corriere hanno già scelto. Puntano sul PD e sulla galassia della società civile beneficiata in questi anni con incarichi, lavori, consulenze etc. etc.

Dimenticati in fretta Mino Giachino e le Madamin che hanno il merito storico con le loro Manifestazioni SITAV di aver salvato l’opera più importante per il futuro di Torino.

Pezzi ben scritti per carità ma l’indirizzo va dove batte il cuore dei Direttori e degli Editori.

Sono proprio sicuri di fare l’interesse della Città che in questi anni ha perso energia, posti di lavoro e persino copie dei giornali vendute in edicola?

Ovviamente mi auguro di essere smentito domattina perché per l’appunto i giornali si chiamano quotidiani e ....domani è un altro giorno.”

Torinoriparti.

 

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Articolo pubblicato il 12/07/2020