Conte con il nuovo Dpcm ci stravolge l'estate per poi instaurare lo “stato di polizia”

Intanto ad Amantea scoppia la rivolta contro i clandestini positivi, impunemente sbarcati.

Martedì entrerà in vigore un nuovo Dpcm, volto a rinnovare le misure di sicurezza per il contenimento del coronavirus in scadenza il 14  luglio. Si continua con le misure draconiane del rigore, senza neppure aggiornare le indicazioni inutili e controproducenti per gli italiani e l’economia, applicate sino ad ora. Rigore e sanzioni per gli italiani, ma ad Amantea scatta la rivolta per lo sbarco di 13 pakistani positivi al Coronavirus, dopo lo stillicidio di arrivi registrati nella scorsa settimana.

Circa 200 persone sono scese in strada bloccando il traffico lungo la SS18 (alcune si sono anche sdraiate a terra) per chiedere la massima sicurezza e il trasferimento immediato dei migranti in un centro più idoneo. La presenza dei profughi è già da tempo un tema sentito in questa località: sul posto sono già schierate le forze dell'ordine per presidiare la situazione. Ma il governo non si decide a bloccare i porti e contrastare lo sbarco degli smandrappati.

Martedì prossimo toccherà al ministro della Salute Roberto Speranza spiegare davanti al Parlamento i provvedimenti che il governo intende prendere.

Ecco le norme anti coronavirus proposte.

Alle mascherine nei luoghi chiusi non potremo rinunciare, mentre ai guanti sì. Anche perché questi ultimi rischiano di fare peggio se utilizzati in modo sbagliato. Permane l’obbligo di lasciare le proprie generalità nei luoghi pubblici che conserveranno i nostri dati per 14 giorni, alla faccia della privacy!

Sarà ancora necessaria la sanificazione dei luoghi, la presenza del disinfettante per igienizzare le mani e i termoscanner per la rilevazione della temperatura corporea quando si entra in centri commerciali e uffici.

Per quanto riguarda le discoteche e le sale da ballo ci sarebbe una novità. La riapertura era prevista per lo scorso martedì, sembra invece che il governo, almeno per quanto concerne i balli al chiuso, voglia prorogare il divieto fino a fine mese. Speranza ha sottolineato che “se le Regioni decideranno di farlo autonomamente, possono eliminare le restrizioni ma dovranno assumersene le responsabilità”. Insomma, a loro rischio e pericolo. Della stessa idea Francesco Boccia, responsabile delle Regioni, secondo il quale spetta alle regioni decidere a seconda dell’andamento della curva epidemica del coronavirus. Il solito scaricabarile del mezzani.

Il divieto di assembramento permane ovunque, sia tra i locali della movida che in spiaggia.

Pronte a fioccare le multe a chi non rispetterà le leggi vigenti, sia al mare che in città. Stabilimenti balneari e locali nel mirino delle forze dell’ordine quindi.

I primi devono rispettare il distanziamento previsto tra ombrelloni, sdraio, bagnanti. In caso contrario parte la sanzione. Idem per i locali e ristoranti che dovranno continuare a controllare gli accessi ad aperitivi, pranzi e cene.

A questo riguardo potrebbe presto arrivare una nuova circolare del Viminale. Su fiere, eventi e sagre il dibattito è ancora aperto. Intanto il ministro della Salute sarebbe dell’idea di evitare grandi assembramenti, ma anche di scaricare il barile alle regioni. Così se sbagliano la colpa è solo loro!

Prorogato il divieto di entrata in Italia da chi arriva da 13 Paesi: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Kuwait, Oman, Bosnia Erzegovina, Macedonia del Nord e Moldova, Brasile, Cile, Panama, Perù e Repubblica Dominicana. Anche se vengono utilizzati voli triangolari. Gli italiani che rientrano da questi Stati possono farlo, ma devono mettersi in quarantena. Isolamento di 14 giorni anche per chi arriva dagli Stati Uniti.

Ma il disgustoso pugno allo stomaco da parte del Governo, lo riceveremo martedì al Senato.

In programma ci sarà la proroga dello stato d’emergenza e la legittimazione delle restrizioni delle libertà personali, come chiesto dal Presidente della repubblica Sergio Mattarella.

Un vero e proprio stato di polizia, anticostituzionale ed antidemocratico, che a prescindere dal rispetto della annunciata normativa sanitaria, sarà ancora funzionale alla strategia perversa di Conte per imbavagliare le opposizioni, continuare con il suo inetto governo del traccheggio e delle mance clientelari, invece di adottare provvedimenti per non farci precipitare in una crisi irreversibile.

Si dice che il governo intenda spostare nel 2021 le elezioni regionali già programmate a  settembre.

Il tutto con la scontata approvazione del famelici parlamentari di maggioranza, disposti a tutto pur di non giungere ad un confronto elettorale che avrebbe potuto essere destabilizzante  per la maggioranza.

Interverremo con maggiori particolari e senza sconti per nessuno.

 

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Articolo pubblicato il 13/07/2020