Porti aperti: Sull'immigrazione il governo perde ogni credibilità. Di Gianandrea Gaiani

Il boom di immigrati illegali tra i quali molti positivi al Covid-19, mostra in questi giorni in tutta la sua evidenza il pesante tracollo della residua credibilità del governo italiano favorendo la maliziosa ipotesi che l’esecutivo abbia bisogno di importare nuovi malati e positivi al Covid-19 da Asia e Africa per giustificare il prolungamento dello stato d’emergenza in scadenza il 31 luglio.

Una misura che in molti considerano necessaria per garantire la sopravvivenza di un esecutivo “imbarazzante” per incapacità e inconsistenza la cui litigiosa maggioranza è in dissidio su tutto. Non c’è dubbio infatti che il continuo flusso di clandestini afro-asiatici in molti casi positivi al coronavirus sia stato incoraggiato in queste settimane dal governo italiano che pur di incrementare i flussi degli sbarchi, autonomi o gestiti attraverso le navi delle Ong, ha provveduto persino a smentire se stesso. 

Impossibile dimenticare che il 7 aprile scorso un decreto firmato da ben 4 ministri del Governo Conte (Esteri, Interno, Trasporti e Sanità) dichiarò di fatto chiusi agli sbarchi i porti italiani a causa dell’emergenza Covid-19. Un decreto di fatto smentito pochi giorni dopo dal via libera di Roma allo sbarco di clandestini da due navi delle Ong trasferendoli a bordo di navi traghetto attrezzate e affidate al costo di 1,2 milioni di euro al mese per la quarantena. 

Una decisione che ha dimostrato come il governo italiano prenda ordini da trafficanti e Ong sostenute dai paesi del Nord Europa buttando soldi per accogliere clandestini che hanno pagato criminali per giungere in Italia proprio nel momento in cui non trova neppure i fondi per assistere gli italiani in difficoltà e pagare cassa integrazione e sussidi. Una strategia che mira del resto a far riprendere anche il business dell’accoglienza gestito da enti e coop politicamente vicine alle forze che compongono la maggioranza governativa (che avevano già incassato dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, l’aumento delle tariffe diarie corrisposte per ogni clandestino accolto che Matteo Salvini, da ministro, aveva decurtato.

Nei giorni scorsi anche il Papa ha lanciato un appello per accogliere con corridoi umanitari (ovviamente sempre e solo in Italia) i migranti presenti nei centri di detenzione libici dopo essere stati intercettati e riportati indietro dalle motovedette di Tripoli, che in realtà sono appena 2.360 secondo le Nazioni Unite (Unhcr) e sarebbero facilmente rimpatriabili dalle stesse agenzie dell’ONU. Insomma, nonostante il dilagare del Covid-19 in Asia e Africa dovrebbe imporre a un’Italia che sembra essersi lasciata l’epidemia alle spalle la più ferrea chiusura dei confini nei confronti di quei paesi e soprattutto dell’immigrazione illegale, sono molte le organizzazioni che per ragioni politiche o di affari puntano a far esplodere nuovamente gli sbarchi.

Alimentando con essi non solo l’immigrazione illegale e il crimine ma anche il rischio che nelle regioni del Sud si diffonda a causa dei clandestini il coronavirus che si era riuscito ad arginare nel Nord Italia. "Riteniamo che il fenomeno degli sbarchi debba essere al centro dell'attenzione del governo nazionale. Non solo per evitare che passi l'idea che Lampedusa o la Sicilia più in generale vengano considerate come un campo profughi, ma anche perché i controlli non risultano essere omologati alle regole vigenti. Ieri sera ad esempio sono partiti da qui centinai di migranti senza essere sottoposti ai tamponi o ai test sierologici" ha denunciato il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, in visita ieri a Lampedusa dove nelle ultime ore con decine di sbarchi sono giunti oltre 800 clandestini.

Se il premier Conte non darà risposte immediate saremo noi a ricordare a Roma quali sono le vocazioni di una terra come Lampedusa e la Sicilia che guardano a ben altre prospettive. Il dramma dei migranti non può pesare soltanto su una città o su una regione, mentre Roma e Bruxelles si voltano dall'altra parte", ha detto, ricordando come "peraltro, finora sia stata la Regione sostanzialmente a intervenire per colmare le lacune dello Stato. Non può continuare così". Rabbia anche in Calabria dive vengono portati molti clandestini spesso positivi al coronavirus. "I 28 migranti positivi al Covid-19 arrivati a Roccella Jonica confermano gli enormi rischi connessi agli sbarchi di persone che arrivano da Paesi in cui l'epidemia è ancora fuori controllo" ha aggiunto il presidente Santelli mentre una protesta di cittadini contro l'arrivo di 13 pakistani positivi al Covid ha bloccato il traffico sulla Statale 18 ad Amantea (Cosenza). "Per mesi abbiamo combattuto il Coronavirus, al costo di grandissimi sacrifici esistenziali, sociali ed economici. Ma ora, a causa di questa incomprensibile indifferenza nei confronti della minaccia rappresentata dagli sbarchi incontrollati, tutti gli sforzi compiuti dai calabresi e dagli italiani rischiano di essere vanificati. Non possiamo consentirlo. Lo Stato, il Governo, devono essere presenti e
affrontare una situazione che, da qui in avanti, potrebbe diventare ancora più esplosiva".

Per la presidente della Regione Jole Santelli l'unica soluzione è "la requisizione di unità navali, da dislocare davanti alle coste delle regioni italiane maggiormente interessate, a bordo delle quali potranno essere svolti i controlli sanitari sugli immigrati e in caso di positività la quarantena obbligatoria". Santelli ha scritto a Conte che senza una risposta rapida "non esiterò ad agire, vietando gli sbarchi in Calabria".

L’estrema debolezza dell’Italia nei confronti dell’immigrazione clandestina anche in condizioni sanitarie pericolose costituisce una pacchi per i trafficanti di tutto il Mediterraneo facendo incrementare le partenze da Tunisia, Libia e Algeria ma anche dalla ben più lontana Turchia. Ieri 36 clandestini pakistani, tutti uomini e in buone condizioni, sono stati rintracciati sul litorale salentino di San Cataldo sbarcati da un’imbarcazione finora non rintracciata e provenienti quasi certamente dalla Turchia: sono stati condotti nel centro di accoglienza di Otranto. A Taranto un tunisino di 31 anni ospite del centro di accoglienza dove nelle ultime ore sono arrivati 100 clandestini è stato arrestato perchè tornato illegalmente in Italia nonostante fosse destinatario di un provvedimento di respingimento emesso dalla questura di Palermo nel settembre 2019.

"Bastano meno di due settimane al governo Conte - Lamorgese per superare gli sbarchi registrati in tutto luglio 2019, quando c'era la Lega al governo: 1.137 arrivi negli ultimi dieci giorni contro i 1.088 registrati in tutto luglio 2019” ha attaccato il leader leghista Matteo Salvini. “Mentre il governo controlla gli italiani e blocca gli aerei dal Bangladesh, lascia arrivare più di 1.380 bengalesi clandestini sui barconi. Complici o cretini?" ha aggiunto provocatoriamente il leader leghista sottolineando che “si moltiplicano i casi di immigrati positivi al virus, Lampedusa è al collasso, non c´è traccia dei ricollocamenti, il famoso accordo di Malta è sparito e i rimpatri con la Tunisia sono bloccati con la scusa del Covid. L’unica cosa che il governo è riuscito a chiudere sono i corridoi umanitari che permettevano l´arrivo in Italia di veri profughi e in condizioni di sicurezza. Questo governo mette in pericolo l´Italia".

Al di là del dibattuto politico, sempre acceso sul tema dell’immigrazione illegale, i numeri parlano chiaro: tra il 1° gennaio e il 10 luglio 2019 erano sbarcati in 3.165 e all’epoca non esisteva l’emergenza Coronavirus. Nello stesso periodo quest’anno, in piena emergenza Covid, sono già sbarcati in 8.087, che potrebbero salire a oltre 10 mila entro luglio: i frutti della politica dei porti spalancati.

 

Fonte: La Nuova Bussola

 

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Articolo pubblicato il 14/07/2020