Con la morte di Kissinger finisce davvero il Novecento
Henry Kissinger al Metropolitan Opera di New York

Kissinger, storico Segretario di Stato americano, muore centenario. Considerato uno dei più grandi interpreti della politica estera USA.

Henry Kissinger, l'ex Segretario di Stato americano durante la Presidenza Nixon e Ford, è morto nella sua casa in Connecticut, dove lo scorso maggio aveva festeggiato i suoi cento anni.  

Con la sua dipartita possiamo dire che il Novecento è davvero finito. E con esso, forse, finisce un certo modo di intendere il potere in America.

Conosciuto per la celebre frase "il potere è il massimo afrodisiaco", Kissinger è stato un politico astuto e influente la cui eredità continua a suscitare numerosi dibattiti. Alcuni lo considerano un genio della diplomazia, mentre altri lo ritengono un genio del male. Fin dalla sua fuga dall'Europa durante la Seconda guerra mondiale, Kissinger ha visto il mondo come un complesso puzzle in cui ogni pezzo aveva un ruolo importante nell'obiettivo di rendere gli Stati Uniti una superpotenza internazionale. Tuttavia, le sue realpolitik brutali e illegittime sono state oggetto di critiche, come il bombardamento e l'invasione della Cambogia e il sostegno al colpo di Stato di Pinochet in Cile nel 1973.

Il presidente russo Vladimir Putin ha descritto Kissinger come un diplomatico straordinario, un uomo di Stato saggio e lungimirante. Putin ha inviato le sue condoglianze alla famiglia di Kissinger, riconoscendo la sua autorità globale durata molti decenni.

Ultimamente si discute moltissimo sull'eredità geopolitica di Henry Kissinger come rappresentante degli Stati Uniti d'America. È stato criticato per aver ignorato i diritti umani e sostenuto colpi di Stato antidemocratici, ma ha anche introdotto una visione rivoluzionaria al Dipartimento di Stato che ha favorito l'integrazione del punto di vista degli altri.

Il “machiavelli askenazita” aveva indubbiamente un approccio più europeo che americano. Le sue origini ebraico-tedesche lo rendevano un nostalgico dei grandi ordini europei del passato, dove le potenze si spartivano il potere intorno a un tavolo. La visione egemonico-imperiale di una parte del Pentagono l’ha sempre rigettata, preferendo un misto di concertazione e cinismo tipico della sua Realpolitik.

In Italia ed in Europa, Kissinger è stato oggetto di opinioni contrastanti, considerato sia come un politico cinico e maligno che un grande maestro della politica estera americana.

Kissinger ha svolto un ruolo importante come consulente e consigliere della Casa Bianca, mantenendo rapporti con la Cina fino all’ultimo. Ha avuto rapporti diretti con la leadership di Pechino fino a pochi mesi fa, contribuendo al vertice tra Biden e la Cina a San Francisco. Questo incontro ha favorito una minima comunicazione, soprattutto dal punto di vista militare.

Tuttavia, le sue convinzioni profonde non corrispondevano esattamente con quelle di coloro che vedevo negli Stati Uniti il solo attore egemone della politica internazionale.

Kissinger è stato osteggiato dagli egemonisti per la sua difesa sul ruolo che avrebbero dovuto avere le future potenze nel “nuovo ordine mondiale” che aveva in mente.

Subì aspre critiche dalla corrente egemonista del Pentagono anche per la distensione con l'Unione Sovietica negli anni '70. Contrappose all'egemonia americana ‘tout court’ la partecipazione delle potenze al nuovo concerto di Vienna, prendendo ispirazione dal Congresso di Vienna ottocentesco. La sua azione di guadagnare tempo con l'Unione Sovietica, negli anni '70, ha contribuito a evitare una guerra calda, ma è stata anche oggetto di opposizione da parte delle correnti egemoniche e apocalittiche degli Stati Uniti.

La Cina ha sempre ammirato l'America per il suo soft power e la sua potenza, aprendo i rapporti con gli Stati Uniti nonostante le relazioni con l'Unione Sovietica. Tuttavia, gli americani hanno scoperto che Cina e Unione Sovietica non erano culturalmente e geopoliticamente uguali. Kissinger è stato criticato in Italia per aver ignorato i diritti umani e sostenuto colpi di Stato antidemocratici. Gli Stati Uniti hanno sostenuto qualsiasi governo contrario all'Unione Sovietica.

Kissinger aveva descritto l'America come tormentata dall'imperfetta applicazione dei propri valori in politica estera, e la sua eredità più controversa potrebbe riguardare la Cina. Il presidente cinese ha fatto riferimento a una possibile spartizione del mondo tra gli Stati Uniti e la Cina, segnalando un cambiamento rispetto al passato. In passato, il presidente cinese si era riferito alla regione dell’Asia-Pacifico come abbastanza grande per Stati Uniti e Cina insieme. La Cina apprezzava Kissinger perché condivideva una visione simile sulla spartizione del mondo. Kissinger scrisse diversi articoli anche sull'intelligenza artificiale e sul rapporto tra uomo e macchina, argomento che interessa le principali potenze come la Cina e gli Stati Uniti.

Henry Kissinger fu un personaggio indubbiamente controverso, con luci ed ombre, come tutti i grandi della Storia. Tuttavia, ci lascia degli spunti d’insegnamento importanti. Ha fornito una lezione importante sulla capacità di integrare il punto di vista degli altri.

Ha saputo infatti integrare al meglio il punto di vista altrui nel suo metodo di analisi, introducendo la pratica di studiare dettagliatamente le biografie dei leader per migliorare l'intelligence e la politica estera di una Nazione. Partendo sempre dal concetto che ogni leader rappresenta una nazione e traduce questa idea in un imperativo. I suoi libri come "Diplomacy" e "Leadership" sono tutt’ora fondamentali per comprendere l'America e il suo approccio imperiale alla geopolitica.

 

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Articolo pubblicato il 05/12/2023