Cos'è il calazio all'occhio, come si cura e quando è necessario l'intervento

Ha l'aspetto di una cisti che rigonfia la palpebra, è doloroso e può rendere difficoltosa l'apertura dell'occhio: ecco come riconoscere un calazio, come curarlo e quando è necessario rimuoverlo chirurgicamente

Fonte: Benessereblog.it

Il calazio è un’infiammazione piuttosto comune delle ghiandole di Meibomio, strutture presenti nelle palpebre e responsabili della produzione della componente grassa delle lacrime. Proprio da queste ghiandole deriva l’altro nome comune di questo problema all’occhio, che è detto anche cisti di Meibomio.

L’infiammazione, che può essere associata ad una cattiva alimentazione (ricca, ad esempio, di dolci e insaccati) o a difetti della vista che, se non opportunamente corretti, possono portare a una contrazione involontaria dei muscoli dell’occhio che chiude lo sbocco delle ghiandole verso l’esterno e porta al rigonfiamento della palpebra, che diventa rossa e dolente. Il problema arriva a coinvolgere anche la congiuntiva (la membrana che riveste il bulbo oculare e l’interno delle palpebre), che si infiamma a sua volta. Inoltre l’infiammazione è associata alla produzione di una secrezione.

I sintomi variano a seconda della gravità dell’infiammazione, che può portare anche a gonfiori tali da impedire l’apertura dell’occhio. In alcuni casi la terapia medica è sufficiente a sconfiggerla, ma altre volte l’unica soluzione è l’intervento chirurgico.

Proprio perché l’alimentazione può giocare un ruolo fondamentale nella formazione del calazio, alla base della guarigione c’è una dieta sana, eventualmente associata all’assunzione di fermenti lattici vivi .

L’eliminazione del materiale accumulato nella cisti può però anche essere promossa massaggiando delicatamente la palpebra, ma l’oculista potrebbe prescrivere anche l’uso di pomate contenenti antibiotici, a volte associati a cortisonici. Anche gli impacchi possono aiutare a risolvere il problema, ma bisogna fare attenzione a non irritare il tessuto delicato della palpebra con temperature troppo elevate.

In genere il calazio scompare in un massimo di 15-20 giorni, ma può riformarsi.Se, invece, la terapia medica non è efficace bisogna ricorrere alla chirurgia per eliminare la cisti, attorno alla quale si può formare una capsula che va ad inglobare la ghiandola. L’intervento viene effettuato in anestesia locale, non prevede punti di sutura e, in genere, non lascia cicatrici, a meno che sia necessario intervenire anche sulla superficie esterna della palpebra. Dopo l’operazione è necessario utilizzare delle pomate antibiotiche.

In caso di recidiva potrebbe essere necessario un esame dei tessuti per escludere che l’infiammazione sia associata ad un problema più grave.

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Articolo pubblicato il 08/04/2013