Cos'è la sifilide terziaria e quali rischi comporta

Un approfondimento sulla sifilide terziaria e come comportarsi se si è contagiati

Fonte: Benessereblog.it

La sifilide è una malattia a trasmissione sessuale provocata dal batterio Treponema Pallidum: la sua storia sembra intrecciarsi con la storia dell’Uomo, visto che le ultime ricerche dimostrerebbero come sia stata importata da Cristoforo Colombo e i suoi uomini di ritorno dal primo viaggio nelle Americhe.

Questa patologia si sviluppa generalmente dopo un rapporto sessuale non protetto seguendo un iter suddiviso in tre fasi: durante la prima fase, detta sifilide primaria che dura tra i 3 e i 90 giorni, si sviluppa una lesione cutanea simile a un’ulcera, sempre singola, compatta e solitamente indolore.

Durante la seconda fase, sifilide secondaria, che va dalle quattro alle dieci settimane dopo l’infezione, si formano diverse eruzioni cutanee di colore rosso, diffuse e fastidiose, accompagnata da dolori alla testa, febbre, male alle ossa, stanchezza e perdita di appetito.

La sifilide terziaria è appunto la terza fase della malattia e la più pericolosa per la persona infetta; si sviluppa in un periodo compreso tra 1 e 15 anni dopo il contagio e ha un’incidenza del 30% dello sviluppo nelle persone contagiate che non hanno seguito alcun trattamento pregresso per la cura della malattia. In alcuni rari casi, la sifilide può saltare le prime due fasi intermedie per giungere direttamente alla terza; in questa specifica situazione, quella della sifilide terziaria, i soggetti risultano essere non contagiosi.

Questo particolare sviluppo dell‘infezione da Treponema pallidum si divide in tre diversi manifestazioni:

  • sifilide terziaria gommosa: granulomi gommosi che colpiscono varie parti del corpo, dalla cute agli organi interni
  • sifilide terziaria cardiovascolare: lesioni che colpiscono le valvole cardiache e i vasi sanguigni principali, la cui conseguenza principale è la formazione di aneurismi dell’aorta.
  • neurosifilide: colpisce il sistema nervoso centrale e il midollo spinale causando problemi mentali, perdita di memoria o paralisi.

Se non curata, la sifilide terziaria comporta diversi rischi tra cui problemi agli occhi, compromettendo la vista, e alle orecchie, portando alla sordità. Inoltre può interessare con patologie diverse il sistema cardiovascolare, il fegato, le ossa e il sistema nervoso centrale, perché agisce sul cervello. Il modo migliore per evitare la sifilide terziaria è quello si non esporsi al rischio di contagio utilizzando sempre il preservativo con i partner occasionali; in caso si tema di essere stati contagiati, è bene sottoporsi ad un esame del sangue mirato. Una volta riconosciuta la malattia, la terapia adottata è quella antibiotica d’urto che va preventivamente concordata con il proprio medico.

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Articolo pubblicato il 01/07/2013