Presentata a Torino il 21 luglio l’indagine sul risparmio e sulle scelte finanziarie degli italiani nel 2015

Novità positive emergono dalla ricerca del Centro Einaudi e Intesa San Paolo

Il 21 luglio 2015  è stata presentata  a Torino “L’Indagine sul risparmio e sulle scelte finanziarie degli italiani 2015” , un progetto del Centro Einaudi e di Intesa Sanpaolo, basato su interviste effettuate da Doxa fra gennaio e febbraio 2015 a 1.076 famiglie detentrici di conto corrente bancario e/o postale.

All’interno della famiglia è stato intervistato il principale decisore in merito a risparmio e investimento, ossia la persona più informata e interessata circa gli argomenti trattati nel questionario (nel 77 per cento dei casi, il capofamiglia).

Il campione selezionato è rappresentativo per classi d’età, professioni, titoli di studio e zone geografiche.

Dalla ricerca emergono risultati interessanti:

· Si riduce l’incertezza che congelava le decisioni delle famiglie, anche se prevalgono ancora cautela e prudenza.

· Nel 2015 aumentano i risparmiatori, +5% rispetto al 2012.

· Cresce il risparmio gestito. Negli ultimi due anni la percentuale degli investitori è passata dal 9 al 12%.

· Fine della crisi, sicurezza del lavoro e tranquillità pensionistica: le tre aspirazioni della “middle class” italiana.

La svolta del 2015 è per lo più dovuta alla riduzione dell’incertezza che congelava le decisioni delle famiglie. Nonostante la ripresa appaia nell’andamento di numerose variabili reali, nell’edizione di quest’anno  la percezione dei miglioramenti deve ancora trasmettersi in pieno alle famiglie e trasformarsi in decisioni di spesa, come dimostrano gli andamenti del risparmio e dei consumi.

Il contributo più positivo al potere d’acquisto dei risparmiatori del 2014 è venuto dai mercati finanziari, che hanno generato nel 2014 un aumento del rendimento totale della ricchezza finanziaria investita pari al 9 per cento (3 per cento nei primi quattro mesi del 2015). Anche in forza dei sacrifici fatti nel passato, i risparmiatori italiani possono contare su un ammontare medio della ricchezza finanziaria, pari a 3,4 volte il reddito disponibile, superiore sia  al 3,2 della Francia, sia al 2,9 della Germania (elaborazioni su dati Eurostat).

Quanto al reddito, l’indagine conferma che si è quasi arrestata la tendenza a dichiararlo in calo rispetto alle necessità del tenore di vita. Aumenta però ancora, tra il 2014 e il 2015, la percentuale di coloro che segnalano un reddito “appena sufficiente”; in altri termini, si registra nel 2014 un piccolo aumento della porzione del campione in difficoltà ad arrivare alla fine del mese.

Nel 2015 il numero di soggetti completamente indipendenti dal punto di vista finanziario si mantiene pressoché ai livelli del 2014 (circa 86 per cento).

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Articolo pubblicato il 29/07/2015