Tre passi NEL TEMPO

Una piccola analisi del film di matrice "temporale" e tre consigli di visione su medesimi film di recente uscita

Poco più di una settimana fa, gli amanti del cinema di tutto il mondo hanno festeggiato il "Ritorno al futuro Day", avendo finalmente raggiunto la fatidica data del "21 Ottobre 2015", ovvero dove/quando nel secondo capitolo della saga il giovane protagonista "tornava al futuro" per sistemare i soliti semi-paradossali e divertentissimi casini temporali della sua famiglia.

Rendendo omaggio ovviamente alla indimenticabile trilogia del grande Zemeckis, affrontiamo noi stessi ora un piccolo viaggio nel tempo nelle storie più famose che toccano appunto la tematica dei viaggi nel tempo e a cui seguiranno tre miei personalissimi consigli su alcuni film recenti che (in modo diverso) ne affrontano le varie complessità in modo divertente e originale.

Premetto sin da ora che si tratta di disserzioni puramente basate sulla mia conoscenza personale di film/libri/fumetti che trattano il tema, perciò se dovessi dimenticare qualche opera "fondamentale" sull'argomento chiedo scusa fin da ora e vi invito anzi a suggerirmi ulteriori titoli nello spazio ai commenti sotto l'articolo.


Personalmente la mia prima esperienza di viaggio nel tempo, a parte la trilogia di "Ritorno al futuro", fu il telefilm "In viaggio nel tempo" (non molto fantasiosa traduzione dell'originale "Quantum leap") dove un geniale scienziato tornava appunto indietro nel tempo, saltando da un'epoca all'altra dentro il corpo di altre persone e occupandone momentaneamente la vita, cambiandone significativamente alcuni episodi cruciali e potendo andare oltre solo dopo aver "catarticamente" risolto il problema del malcapitato di turno. Una storia originale, ben diretta e interpretata e che recentemente e stata riproposta, con qualche leggera modifica, nel fantascientifico "Source Code" del dotatissimo regista Duncan Jones, già autore del notevole film fantascientifico "Moon".

Tralasciando poi le storie di uomini e donne che hanno visioni o premonizioni del futuro, di cui magari ci occuperemo in altri articoli, tornando al viaggio nel tempo non posso non suggerire la serie di libri "Pattuglia del tempo" di Poul Anderson, solido autore di fantascienza che ci propone le avventure di Manse Everard, un "crono-detective" arruolato da un organizzazione di polizia denominata "Crono-servizio" che cerca di proteggere la storia dell'umanità da eventuali paradossi e distorsioni creati da criminali che si servono illegalmente della tecnologia di viaggi nel tempo. 

Storicamente ben descritta e ben narrata, la saga spazia dai tempi delle piramidi alle futuribili colonie su Marte, facendo affrontare ai protagonisti avventure al limite e a volte oltre i paradossi temporali e facendoli sudare sette camicie per impedire il crollo o lo stravolgimento della storia umana così come la conosciamo.

Passando ai fumetti poi non posso che consigliare "L'Eternauta", famosissima saga sceneggiata da Héctor Oesterheld per i disegni di Francisco Solano López. Oltre al tema del viaggio nel tempo, il fumetto tocca le corde fantascientifiche più disparate (e disperate) da l'invasione aliena a un epidemia che si diffonde tramite una nevicata mortale e anche tematiche sociali come quella dei dei desaparecidos e della dittatura militare argentina, famosa ed esplicita in questo senso tutto il capitolo della resistenza ambientata nello stadio di calcio del Riverplate.


Prima dei consigli finali torniamo ancora al cinema però, dove è d'uopo citare alcune pellicole che hanno fatto storia in tal senso come "L'uomo che visse nel futuro", uno dei primi ad affrontare il tema nel 1960 e ispirato al famoso romanzo "La macchina del tempo" di H.G. Wells, per poi arrivare nel 1963 al film cult "Il pianeta delle scimmie" e il suo terribile futuro in serbo per l'umanità incarnato alla perfezione dal grande Charlton Heston nel suo grido finale "Voi uomini, l'avete distrutta! Maledetti per l'eternità!".



Nel 1984 John Carpenter produrrà poi "Philadelphia Experiment", basato sul mito di un esperimento andato in malora, fatto per alcuni realmente avvenuto mentre per altri pura millanteria, il cui scopo era il "teletrasporto" di una nave da guerra e a cui avrebbero assistito diversi scienziati tra i quali lo stesso Albert Einstein. Lo stesso episodio è citato in modo umoristico nella famosa saga di videogames "Half life", dove la nave in questione invece della famosa "USS Eldridge" viene rinominata in "Borealis".

Per non voler sembrare troppo "esterofilo" snobbando i film di casa nostra, lo stesso anno del fim di Carpenter uscì "Non ci resta che piangere", indimenticabile commedia diretta e interpretata da Roberto Benigni e Massimo Troisi, dove i due malcapitati protagonisti si trovavano scaraventati nel quattordicesimo secolo alle soglie del viaggio storico di Cristoforo Colombo alla involontaria scoperta dell'America. Tra gag a non finire e un cameo irriverente di Leonardo Da Vinci (al quale Troisi cerca inutilmente di insegnare a giocare a "Scopa") mi viene da citare la mitica scena dove un vate impettito comunica il retorico "Ricordati che devi morire" a Massimo Troisi, il quale risponde storicamente "Si si... mo' me lo segno". Un cult tricolore che non soffre il passare del tempo, di una comicità spontanea e genuina che purtroppo sembra aver lasciato il passo ai rutti e le scorregge delle ultime pacchiane commedie nostrane.

Saltando poi tutta una serie di film ancora sull'argomento, da "Timecop" con un Van Damme che più che saltare nel tempo salta come al solito somministrando calci volanti ai vari cattivoni del film... a "Freejack" con il mitico Mick Jagger oppure "Frequency" dove il futuro "Cristo in Passione", Jim Caviezel, è in comunicazione tramite baracchino col padre Dennis Quaid... per arrivare ancora di nuovo in Italia ai vari (dimenticabii) "A spasso nel tempo" del solito Vanzina coi soliti Boldi e De Sica protagonisti.

In conclusione non posso che citare i più recenti e amati (dal sottoscritto) film sul genere ovvero "Terminator" e "Terminator 2" (i seguiti preferisco fingere che non esistano) dove Cameron rielabora in modo action-fantascientifico il viaggio nel tempo mescolandolo all'amore (più romantico nel primo e nel rapporto madre/figlio nel secondo) e alla lotta dell'umanità contro i robot dalla spietata intelligenza artificiale... e ovviamente cito infine il post/pre apocalittico "L'esercito delle 12 scimmie", dal genio di Terry Gilliam che rielabora un cortometraggio del 1962 ("La jetée" di Chris Marker) in un riuscito mix di virus mortali e protagonisti schizzati e schizzoidi tra psicopatici e psicoterapeuti interpretati da Bruce Willis, Madeleine Stowe e un (mai più così in forma) grandissimo Brad Pitt, che volle così fortemente il ruolo del nevrotico Jeffrey Goines da rifiutare una parte nel più patriottico e stelle e striscie "Apollo 13" offertagli da Ron Howard.

Passiamo ora ai 3 film che personalmente ritengo tra i più intriganti tra quelli a tema "viaggio nel tempo" usciti negli ultimi anni:

Primer (2004 - Shane Carruth)

Film non facile da seguire, causa una prima parte molto amplia e descrittiva e una seconda parte invece composta da una intricatissima ragnatela di andi-rivieni in svariate linee temporali dei 2 protagonisti, i quali continuano a spostarsi avanti e indietro nelle varie giornate in modo a dir poco disorientante per loro stessi e per gli spettatori.

Di certo non un film di facile visione che si può comprendere al primo e forse neppure al secondo tentativo, ma certamente una variazione più che valida sul tema, diretta e interpretata da Shane Carruth.

Pur non riservando grossi colpi di scena o un gran vedere di effetti speciali, costumi e scenografie, il film è un ottimo e piccolo film indipendente prodotto a bassissimo budget, che tira fuori un gustoso intreccio di paradossi e conseguenze temporali da seguire con attenzione... certamente non uno di quei film che si può guardare trangugiando pop-corn col cellulare in mano.

TimeLapse (2014 - Bradley King)
Tre amici in un appartamento e un apparecchio fantascientifico in grado di "fotografare" il futuro. Non occorre altro a questo film per scatenare una serie di conseguenze che dilanieranno i rapporti tra i protagonisti, i quali attratti dal facile guadagno e una esaltazione sempre più esasperata di poter prevedere e controllare gli eventi, finiranno per trasformarsi radicalmente arrivando a una guerra senza quartiere e senza prigionieri, dove ognuno di loro è vittima e carnefice e nessuno di loro è innocente.

Il film è un ottimo esempio di come si possa fare dell'ottima fantascienza anche con pochi mezzi (una manciata di attori e due stanze) e soprattutto di come si possa usare lo spunto fantascientifico di una storia per parlare anche di rapporti interpersonali, siano essi d'amore o d'amicizia, in un gruppo che all'inizio sembra unito ed affiatato ma che in breve, consumato dall'avidità e meschini rancori personali, si scioglie come neve al sole in una spietata lotta per sopravvivere alla malvagità l'uno degli altri.

Film sicuramente "più semplice" del precedente che ho consigliato, ciò non di meno sempre efficace e forse anche più diretto nel toccare una serie di argomenti non soltanto fantascientifici.

Predestination (2014 - Peter e Michael Spierig)
Qui arriviamo ad uno dei miei film preferiti, usciti negli ultimi anni, riguardante il tempo e viaggiatori nel tempo e agenzie futuristiche di polizia che cercano di prevenire dei crimini (alla stregua di Minority Report, se vogliamo) PRIMA che questi si verifichino e senza alterare il normale corso della storia al contempo.

E' quasi impossibile per me parlarvi della trama senza rivelarvi gli aspetti più importanti e rovinarvi la visione, ma questo film vale davvero in tutto e per tutto il prezzo del biglietto. Riassumendo in breve: il migliore degli "agenti temporali" (Ethan Hawke) è a caccia di uno spietato terrorista chiamato "Fizzle bomber", quando in un bar incontra un giovane che si mette a raccontargli l'assurda catena di eventi che hanno segnato la sua vita, dalla sua disgraziata nascita fino al suo lavoro di scrittore di romanzi d'amore per donne. Da qui nasceranno poi una serie di eventi che influenzeranno irrimediabilmente l'intera esistenza dei due protagonisti.

Il film è diretto con maestria dai fratelli Spierig, già autori del notevole "Daybreakers - L'ultimo vampiro" (sempre con Ethan Hawke protagonista) che prendono spunto dal racconto breve "Tutti voi zombie" di Robert A. Heinlein e riescono a riproporlo fedelmente sullo schermo, riproponendo in maniera sensata e facilmente seguibile per lo spettatore l'intricata sequenza di eventi della storia originale. Un film interamente girato in Australia, dalle ottime musiche (sempre di Peter Spierig) e soprattutto un'ottima riproduzione delle scenografie e dei costumi sempre credibili ed eleganti nell'andirivieni di epoche attraverso cui si snoda la storia.

Da segnalare inoltre la bravissima co-protagonista Sarah Snook, praticamente quasi sempre onnipresente in ogni scena del film e perfettamente all'altezza dell'inossidabile Hawke, veterano dei film di fantascienza fin da giovanissimo con il divertente "Explorers" di Joe Dante.

SPERANDO DI AVERVI FATTO COSA GRADITA COI MIEI SUGGERIMENTI E NON AVER SPARATO TROPPE CARTUCCE FALSE CON LE MIE DISSERZIONI, VI DO APPUNTAMENTO ALLA PROSSIMA SETTIMANA... NEL FRATTEMPO, BUONA VISIONE A TUTTI!

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Articolo pubblicato il 01/11/2015