Ultimi giorni di visita per restare abbagliati dalle opere ipercromatiche di Robert Davis, alla sua seconda mostra personale presso la Luce Gallery di corso San Maurizio a Torino
Rifarsi gli occhi. Intinti nel colore. Ecco l'esito ricercato dalle opere che Robert Davis espone alla Luce Gallery di Torino, che lo ha ospitato di nuovo nei medesimi spazi che nel 2012 avevano accolto la sua personale d'esordio, seguita ad un lungo e fruttuoso periodo di collaborazione con David Langlois: la recente produzione di dipinti, pannelli bronzei e sculture, qui riunita sotto il discorsivo titolo Anything to feel weightless again, vuole esprimere - nelle parole dell'autore - i termini del gioco della possibilità di "incontrare un oceanico dissolvimento di se stesso piuttosto che della realtà incerta e alienata della vita quotidiana". Liberazione nella leggerezza.
Con l'allestimento formato da una cospicua sequenza di riquadri di grandi dimensioni, sui quali - nell'imprescindibile interrelazione e compenetrazione reciproca di senso, significato e significante, segno e simbolo - si configura e raffigura la quasi ossessiva esibizione delle infinite/indefinite sfumature tonali esplicitate dalla mappa cromatica RYB (red, yellow, blue, cioè rosso, giallo, blu), modello primario che storicamente anticipa i metodi scientifici additivi o sottrattivi oggi tecnologicamente più utilizzati e diffusi (RGB, CMYK ecc.), il quarantacinquenne artista newyorchese (di Brooklyn) intende letteralmente "consumare la vista dello spettatore", mediante tali "griglie pixellate e binari di codificazione" di notevole attrattiva ipnotica.
Davis evoca e rievoca il tentativo di suscitare o resuscitare "la fantasia della continuità e della pienezza" esistenziale, nell'implacabile, inesausta lotta umana "per controllare il dispiacere (o la noia, o l'ordinario di tutti i giorni), la violenza e l'intelleggibilità, che spesso caratterizzano il nostro desiderio di appartenenza ed intimità", come spiega lo scritto introduttivo; inoltre, nella solitaria, malinconica installazione luminosa al centro della sala, egli insinua la percezione della consapevole precarietà delle esperienze contemporanee di condivisione psico-sociale e culturale, interpretandola pure quale "romantica oscillazione fra funzionalità ed inadeguatezza, ottimismo e pessimismo, successo e fallimento", forse inevitabile. Dilemma ovvero difficile bilanciamento di concretezza e idealità, spensieratezza, o levitas, e ponderazione, o gravitas.
A chi non s'immerse nella vernice iniziale di settembre (mentre già s'apprestano i prossimi appuntamenti di novembre, con Hugo McCloud e Peter Mohall), rimangono ancora i pochi giorni che ci separano da venerdì 30 ottobre, data di conclusione dell'avvento/evento di Robert, per tuffarsi - se non annegare - in quest'iride caleidoscopica.
(c.s./e.s.l.)
Robert Davis
"Anything to feel weightless again"
Mostra personale
Fino al 30 ottobre 2015
Luce Gallery
C.so S. Maurizio, 25 – Torino
Info: 011-8141011
www.lucegallery.com/robert-davis
nelle immagini a corredo del testo
alcune vedute e scorci dell'esposizione di opere di Robert Davis
per la personale dell'artista presso la Luce Gallery di Torino
foto © aut./LuceGallery
link al precedente articolo Deliberatamente Ritchey
relativo alla mostra personale di Leif Ritchey
alla Luce Gallery di Torino :
link all'articolo Mille sfumature di monocromo
relativo alla mostra personale Grattan Street di Matt Mignanelli
alla Luce Gallery di Torino :
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Articolo pubblicato il 27/10/2015