Torino, il Consiglio comunale dedica un minuto di silenzio a Erika Pioletti

L’iniziativa di Roberto Rosso, leader di Direzione Italia, verso il procuratore della Repubblica

In apertura della seduta di ieri, il Consiglio comunale ha osservato un minuto di silenzio in omaggio a Erika Pioletti, deceduta a causa del trauma riportato in piazza S. Carlo il 3 giugno scorso durante la proiezione pubblica della partita finale della Champions League.

Non una parola, il tutto è scivolato sulla scia dell’atteggiamento schivo dei genitori della giovane, che sabato, mentre per le strade imperversava l’orgoglio omosessuale del Pride, quale momento caratterizzante voluto da quest’amministrazione, lasciavano  Torino, con le ceneri della figlia, senza commenti, ma con il dolore indescrivibile di vivere un dramma, senza un perché.

Ma c’è chi doverosamente si pone dei perché, nel rispetto della vita perduta, di coloro che ancora stanno combattendo per la sopravvivenza e più in generale per rispetto nei confronti di tutti i 1537 feriti.

Dagli schermi televisivi abbiamo assistito alla recita assolutoria di sindaco, questore e prefetto nella mattinata del 4 giugno. Poi, mentre gli inquirenti stavano ancora brancolando nel buio, è stata indicato al disprezzo generale, il titolare del Caffè Torino, reo di non aver ritirato dehor e poltroncine dalla piazza.

Stiamo sfiorando il grottesco, mentre la sindaca, dopo il maldestro tentativo di scaricare ogni responsabilità su Piero Fassino, s’è data un colpo di spazzola, rimuovendo responsabilità e soprattutto vergogna.

Così Roberto Rosso, capogruppo in consiglio comunale e leader torinese di Direzione Italia non ci sta. Ha presentato ieri la lettera appena inviata al procuratore della Repubblica, per stigmatizzare i gravi avvenimenti sin qui accaduti, con l'invito al Procuratore Dr. Spataro di indagare sui fatti di Piazza San Carlo, anche per non dimenticare.

Le prossime mosse partiranno da Palazzo di Giustizia?


Gruppo Consiliare Direzione Italia

Il Capogruppo

IL DISASTRO DI PIAZZA SAN CARLO: IL COLPEVOLE E’ IL BARISTA

Al procuratore Capo della Repubblica di Torino

Dott. Armando Spataro

Apprendo con enorme tristezza che Erika Pioletti, la tifosa travolta in piazza San Carlo in occasione della finale di Champions League, è deceduta. Ma la sua tragica fine non deve far dimenticare gli oltre 1.500 feriti nella medesima occasione. Eppure, secondo quanto emerge dai giornali, l'unico responsabile fino ad oggi individuato dalla Procura sarebbe un barista che, avvisato troppo tardi, non avrebbe avuto il tempo per eliminare il dehor dalla piazza.

Dunque, secondo la Procura, ad oggi non ci sarebbero ancora responsabilità del Prefetto, del Questore, del Sindaco di Torino. Nessuno è responsabile per aver fatto entrare nella piazza un numero eccessivo di persone in rapporto alle misure di sicurezza. Nessuno sarebbe responsabile per aver permesso l'ingresso nella piazza di venditori abusivi di bottiglie di vetro che hanno causato il maggior numero di feriti. Solo il barista regolare è responsabile. Nessuno è responsabile, invece, per non aver vietato la vendita di bibite più o meno alcoliche in bottiglie di vetro. Sono vietate allo stadio, ma non in una maxi riunione di tifosi. E nessuno, ovviamente, è responsabile per la mancata chiusura del parcheggio sotterraneo di piazza San Carlo.

In fondo non è neppure importante capire se il disastro sia stato provocato dal terrore, legato agli episodi di terrorismo, per una banale accelerazione di un'auto nel parcheggio, per l'entrata in funzione delle ventole di aerazione, per un gesto mal interpretato di un tifoso, per il lancio di un petardo.

È importante che nessuno tra Prefetto, Questore e Sindaco, abbia predisposto delle misure di prevenzione per la sicurezza dei cittadini. Nessun responsabile, solo un barista. Non sono ancora stati colpiti i massimi responsabili della sicurezza cittadina ma si colpisce inesorabilmente un cittadino che lavora, l'elemento più debole e indifeso di tutta la tragica vicenda.

Roberto Rosso

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Articolo pubblicato il 20/06/2017